Si chiama Niklas il ciclone che si è abbattuto sull’Europa centrale raggelando la scorsa settimana Danimarca, Germania, Austria, Svizzera e alcune zone del Regno Unito con raffiche di vento tra i 140 e i 190 km/h, per un totale di 9 morti e una decina di feriti in poche ore.
Tetti di case scoperchiati, macchine rovesciate, incidenti nelle strade, alberi abbattuti e serissima difficoltà di circolazione (stazione ferroviaria precauzionalmente chiusa a Monaco di Baviera) e danni che potrebbero costare alle assicurazioni fino a circa 2 miliardi di euro.
La prima stima dei danni assicurati effettuata dalla società di risk modelling AIR Worldwide parla infatti di una somma compresa tra 1,0 e 1,9 miliardi di euro, con la maggior parte dei danni concentrati in Germania. Danni di entità non trascurabile si sono verificati anche in Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Svizzera e Regno Unito.
Secondo gli esperti di AIR la velocità del vento, relativamente bassa se paragonata a quella degli uragani, dovrebbe mantenere su livelli non particolarmente onerosi la dimensione media delle richieste di risarcimento. Tuttavia, l’ampia estensione territoriale del fenomeno porterà a un elevato numero di richieste di indennizzo.