di Andrea Di Biase
Primo via libera alla nascita del polo globale del risparmio gestito, che dovrebbe sorgere dall’integrazione delle attività di asset management di Unicredit e Santander. Ieri è stato infatti annunciata la firma di un accordo «preliminare non vincolante» e «in esclusiva» tra la banca milanese e l’istituto spagnolo per l’integrazione delle controllate Pioneer e Santander asset management (Sam).
L’intesa, che coinvolge anche alcune società controllate dai fondi Warburg Pincus e General Atlantic, valorizza Pioneer 2,75 miliardi di euro e Sam 2,6 miliardi (incluso il 49,5% di AllFunds Bank) e darà vita «a una società leader a livello globale nel settore dell’asset management». Juan Alcaraz, attuale ceo di Sam, sarà il global chief executive officer della nuova società, mentre Giordano Lombardo, attuale ceo e group chief investment officer (cio) di Pioneer Investments, sarà il nuovo direttore globale investimenti, oltre che deputy ceo del nuovo gruppo. L’accordo prevede la costituzione di una holding che si chiamerà Pioneer Investments controllata pariteticamente da UniCredit e dalle società di private equity affiliate a Warburg Pincus e General Atlantic. La holding, a sua volta, deterrà il 100% delle attività di Pioneer negli Usa e il 66,7% della società risultante dall’integrazione tra le attività di Pioneer fuori dagli Stati Uniti e Sam, mentre Santander controllerà direttamente il restante 33,3% (si veda l’organigramma in pagina). UniCredit stima che «l’operazione possa avere un impatto positivo sul capitale di circa 25 punti base». Dopo la firma dell’accordo preliminare «le parti lavoreranno per arrivare alla firma di un accordo definitivo soggetto alle dovute approvazioni societarie e delle autorità di vigilanza». La nuova Pioneer Investments, che vanta circa 400 miliardi di euro di masse gestite, «sarà una delle principali società di gestione in Europa e avrà una forte connotazione globale con capacità e relazioni commerciali in tutto il mondo». La partnership è finalizzata anche a sviluppare «rilevanti economie di scala, un vantaggio distintivo nell’industria del risparmio gestito, e una più ampia diversificazione del business in termini di strategie di investimento, presenza geografica e canali distributivi». «Con un trend di raccolta in forte crescita che ha registrato flussi netti complessivi per oltre 25 miliardi nel 2014», si legge in una nota, «la società risultante dall’integrazione avrà un più elevato potenziale di sviluppo grazie a un maggiore profilo di indipendenza e una più ampia gamma di soluzioni di investimento con cui rispondere alle esigenze dei clienti attraverso tutti i canali distributivi a livello globale». Geograficamente, la nuova società sarà caratterizzata da «un’imponente piattaforma distributiva globale, con una presenza in oltre 30 Paesi, un’esposizione sia in aree a elevata crescita che in regioni mature, come l’America Latina, il Nord America, l’Asia, che si accompagnano a una posizione di leadership in Europa». Dal punto di vista commerciale, inoltre, «in aggiunta alle relazioni di Pioneer e Santander AM consolidate con la clientela istituzionale e all’ingrosso, gli accordi distributivi di lungo termine con UniCredit e Santander consentiranno di disporre di una ineguagliabile rete di vendita nei canali retail in Europa e in America Latina». «La realtà integrata», conclude la nota, «continuerà a operare come unica entità globale, guidata da un management globale unico, focalizzata nella soddisfazione dei bisogni di investimento dei clienti in tutto il mondo». A Piazza Affari il titolo Unicredit ha chiuso le contrattazioni in flessione dello 0,64% a 6,25 euro. Le azioni Santander hanno invece evidenziato un rialzo dello 0,23% a 6,55 euro. (riproduzione riservata)