Il gruppo Allianz, capofila del pool di assicuratori di Germanwings, ha stimato in circa 280 milioni di euro il valore degli indennizzi da pagare per la tragedia aerea della scorsa settimana. La stima include la perdita del velivolo, che è visto a circa 6,5 milioni di euro, le spese di recupero, quelle legali e i risarcimenti alle famiglie dei 144 passeggeri deceduti.
L’onere finanziario sarà suddiviso da oltre 30 assicuratori chiamati a risarcire i danni causati dallo schianto aereo del volo 9525, deliberatamente causato, almeno così pare dalle prime risultanze, dal co-pilota Andreas Lubitz. E questo nonostante Lubitz abbia tenuto all’oscuro il datore di lavoro dei propri problemi di salute, poiché la compagnia aerea ha una responsabilità illimitata in questi casi, a meno che non dimostri di essere esente da colpe.
Difficile che la compagnia aerea dimostri la sua totale innocenza visto che Lubitz, sofferente depressione, era stato esonerato dal lavoro da un neuropsichiatra per un periodo che comprendeva il giorno dell’incidente e si era presentato al lavoro senza informare Germanwings della prescrizione medica
In questi casi le richieste di risarcimento delle famiglie rappresentano la parte di gran lunga più gravosa dei costi da sostenere. Solitamente gli assicuratori cercano di liquidare i sinistri senza andare in tribunale per procedimenti che possono durare mesi.
Inoltre, va ricordato che in base alla Convenzione di Montreal del 1999, la compagnia aerea ha l’obbligo di risarcire circa 145.000 euro a passeggero.
Intanto Lufthansa si è offerta di pagare fino a 50.000 euro a passeggero come prima forma di assistenza alle famiglie dei passeggeri vittime della tragedia. Tali risarcimenti non influiranno su ulteriori rivendicazioni potenzialmente avanzate dalle famiglie.