di Anna Messia
Il rischio era premiare le compagnie assicurative meno efficienti nella gestione dei sinistri e poco propense a lavorare per scovare le frodi. Così l’Ivass, l’istituto di controllo del settore, dopo sette anni dalla sua introduzione ha deciso di rimettere mano al sistema dell’indennizzo diretto. Si tratta del meccanismo (il cosiddetto sistema Card) tramite il quale il risarcimento dei danni viene effettuato direttamente dalla compagnia del danneggiato, che poi attraverso un sistema di forfait viene rimborsata dall’assicurazione dell’automobilista che ha provocato il danno. Tale sistema ormai riguarda il 77% dei sinistri (44% in termini di risarcimenti) ed era stato introdotto non soltanto per migliorare la qualità del servizio assicurativo riducendo i tempi della pratica amministrativa e della liquidazione del danno, ma anche per incidere sui costi dei risarcimenti contribuendo al contenimento delle tariffe Rc Auto italiane, che sono tra le più care d’Europa. In effetti qualche riscontro positivo c’è stato: la procedura del risarcimento diretto nel suo complesso ha fatto calare i costi dei risarcimenti, hanno rilevato dalla stessa Ivass guidata da Salvatore Rossi. Ma allo stesso tempo non sono mancati effetti distorsivi, legati al forfait, ovvero al sistema di compensazione economica tra le imprese. Addirittura con comportamenti opportunistici di imprese meno efficienti. Così nel provvedimento appena diffuso in pubblica consultazione l’Ivass ha introdotto correttivi al vecchio forfait prevedendo premi per chi riduce costi e velocizza i risarcimenti dei sinistri e penalizzazioni per chi liquida i danni con più tempo e con costi più elevati. (riproduzione riservata)