di Paola Valentini

Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, è riuscita a convincere il premier Renzi a far sparire dal decreto Irpef i tagli lineari alla sanità per 2,4 miliardi di euro spalmati nell’arco di due anni. Ma è una vittoria di Pirro perché ora la palla passa alla Conferenza Stato-Regioni dove a breve dovrà essere redatto il Patto per la Salute per il 2014-2016.

Non solo. Il decreto dà alle Regioni un mese di tempo per operare una serie di tagli su beni e servizi e inevitabilmente la spesa sanitaria ne sarà colpita.

L’undicesimo rapporto Osservasalute (2013) dipinge un quadro in chiaroscuro della sanità italiana. A far paura nel prossimo futuro sono le ripercussioni dei tagli alla spesa, che potrebbero minare alle fondamenta l’efficienza del servizio sanitario, la prevenzione e l’accesso alle cure. Il rapporto mette in luce innanzitutto il trend in continua diminuzione della spesa per la sanità: una contrazione necessaria per contenere il debito e rispettare i vincoli di bilancio concordati con l’Europa. Il calo della spesa era iniziato già quattro anni fa, ma solo nel 2012 si è registrato un ulteriore -1,8% rispetto al 2011. La sanità pubblica, infatti, deve fare i conti con una spesa che continua a crescere più rapidamente del pil se non si metteranno in atto interventi correttivi. Dalle ultime analisi dell’Ocse emerge che nel quinquennio 2006-2010 il rapporto tra spesa per la salute e pil è stato del 6,1%, contro la media dei Paesi Ocse del 5,5%. Senza tagli alla spesa il rapporto esploderà nel 2060 al 12,6% (11,8% la media Ocse), mentre con i tagli la crescita sarà contenuta all’8,7% (7,9% la media Ocse). La domanda di servizi sanitari da parte dei cittadini aumenta per via delle tendenze demografiche in atto che portano a un allungamento della vita media e quindi sempre più anziani bisognosi di cure.

Lo Stato da solo non riuscirà più a soddisfare il previsto aumento della domanda di sanità e assistenza. A questo punto le famiglie devono organizzarsi per far fronte a un sistema sanitario che non sarà più quello di una volta. Una situazione che si riflette già nei numeri. In Italia, tra i principali motivi per cui non si effettuano esami e visite mediche prevalgono gli ostacoli di natura economica e quelli legati alle liste di attesa, rispetto alle ragioni legate alla scarsità di tempo e all’attesa che il problema si risolva da solo.

Oggi si apre quindi un mercato molto ampio per gli operatori della sanità integrativa. Accanto ai fondi e alle casse, che derivano dai contratti collettivi di lavoro o dalle iniziative di alcune categorie, ci sono le polizze, assicurazioni sulla salute che coprono prestazioni a seconda della consistenza del premio versato. Sono legate ai rischi e alle caratteristiche, anche fisiche, della persona che stipula l’assicurazione. In Italia, però, non è prevista deduzione fiscale per le polizze malattia, che inoltre sono soggette a un’aliquota del 2,5% sul premio imponibile. A fronte del quale il contratto copre in tutto o in parte visite mediche e riabilitative, ricoveri, interventi chirurgici in strutture private o convenzionate, fino a tutta una serie di garanzie accessorie molto più ricche e articolate di quelle dei fondi e delle casse, come ad esempio l’invio di medicinali all’estero oppure quello di un medico o di un’ambulanza se l’assicurato è in viaggio.

In ogni caso il panorama delle polizze sanitarie sul mercato è eterogeneo. In generale le tipologie di formule sono due. Le più diffuse sono le polizze a rimborso, ovvero quelle dove l’assicurazione si fa carico in tutto o in parte delle spese ospedaliere, sanitarie e farmacologiche, non oltre i limiti stabiliti dal massimale. Alcuni prodotti di questa categoria sono studiati per coprire soltanto i costi di grandi interventi. Poi ci sono le polizze indennitarie che prevedono l’erogazione all’assicurato di un’indennità giornaliera in caso di ricovero ospedaliero e durante la convalescenza, indipendentemente dalle spese mediche sostenute. Poste Vita, la compagnia delle Poste offre una polizza di questo tipo. Nell’analizzare l’offerta delle principali compagnie si nota che nessuna polizza prevede la copertura totale di qualsiasi patologia. Di base vengono coperti ricoveri e interventi chirurgici, compreso il caso di parto cesareo o naturale. Ma in quest’ultima ipotesi il rimborso ha sempre un massimale che si aggira attorno a 3 mila euro. Nota dolente sono le cure dentistiche che non vengono previste da tutte le polizze e – ove lo sono – vengono coperte solo se sono conseguenti a gravi malattie o a infortuni. Un’eccezione è quella di Unisalute, la compagnia del gruppo Unipol specializzata nell’assicurazione della salute. La polizza Piano Completo prevede infatti il pagamento di una visita specialistica e una seduta di igiene orale l’anno (per quest’ultima con un massimale di 60 euro) in strutture convenzionate. Inoltre Unisalute offre online una serie di polizze sanitarie a prezzo fisso e contenuto tra cui Unisalute Dentista che prevede un Piano dentista ragazzi (dai 3 ai 17 anni) che a fronte di un premio di 160 euro l’anno prevede tariffe speciali presso i dentisti convenzionati con un risparmio medio del 41% rispetto ai normali onorari. Anche gli interventi di chirurgia estetica plastica sono assicurati solo se resi necessari da gravi malattie o incidenti. Tra le garanzie ausiliarie presenti in alcune polizze sul mercato ci sono coperture per day hospital, cura del neonato, consulti medici telefonici, check up periodici. Da non dimenticare che le malattie in essere al momento della firma della polizza non sono assicurate. Sono previste anche limitazioni per gli assicurati più anziani.

 

Il panorama è quindi ampio e per scoprire quanto alla fine l’assicurato dovrà pagare è necessario farsi fare un preventivo personalizzato dalle singole compagnie. Con un’avvertenza: «Il sistema sanitario integrativo non deve però andare ad alterare il ruolo del Servizio sanitario nazionale, in quanto sarebbe un passo indietro in termini di civiltà, ma serve a completarlo, affinarlo, migliorarlo», dice il presidente della Covip Rino Tarelli. (riproduzione riservata)