di Francesco Ninfole
Ing si espande in Italia. La banca olandese, nota soprattutto per il Conto Arancio, ha l’obiettivo di entrare nel business del credito al consumo entro fine anno e nei prestiti alle pmi entro fine 2015. Lo hanno annunciato Ralph Hamers, ceo del gruppo Ing, e Don Koch, ceo di Ing Bank in Italia, in un incontro ieri a Milano.
La previsione di lungo termine è raddoppiare la raccolta complessiva entro il 2020, con un bilancio che per l’Italia passerebbe da 15 a 30 miliardi. Anche gli asset retail, secondo le attese, raddoppieranno dagli attuali 8 miliardi, con una crescita dei mutui del 50%. Per centrare questi traguardi l’istituto investirà nel Paese 150-200 milioni. I dati sono basati soltanto sulla crescita interna: eventuali partnership o acquisizioni, ha detto Hamers, potranno essere valutate soltanto tra il 2015 e il 2016, ovvero quando scadrà il divieto di nuove operazioni imposto dalla Commissione Ue in seguito agli aiuti di Stato ricevuti dallo Stato olandese.
L’obiettivo strategico del gruppo è diventare sempre più una banca a 360 gradi, e non più soltanto un istituto votato alla raccolta del risparmio. Già negli ultimi anni c’è stata una crescita dei prodotti alla clientela. In futuro avranno un peso maggiore i prestiti. Il prossimo passo sarà l’offerta entro fine 2014 di due nuovi prodotti per il credito al consumo. Poi ci sarà l’ingresso nel mercato dei prestiti alle piccole e medie imprese, con obiettivo di partenza di passare da zero a 1-2 miliardi di asset in bilancio. «Siamo presenti oltre in 40 Paesi e siamo una banca del tutto europea nei servizi di cash management», ha commentato Hamers. Ing vuole così rivolgersi soprattutto alle imprese orientate all’export, che hanno bisogno di una banca operativa in molti Paesi. Koch ha aggiunto che l’istituto vuole entrare nel settore anche sulla base dell’esperienza già maturata in altri Paesi. Se la banca finora ha soprattutto raccolto liquidità in Italia, per il futuro si propone di restituire più risorse all’economia, con possibile beneficio per la ripresa, secondo Koch. Il raggiungimento degli obiettivi di bilancio in Italia sarà legato anche all’aumento del numero di clienti in Italia: in tal senso il gruppo olandese confida nell’incremento dell’utilizzo di internet da parte dei clienti italiani, che oggi sono indietro su questo fronte rispetto alle medie europee. Perciò, secondo Koch, c’è un «enorme potenziale di incremento dell’attività nel Paese». La competizione sarà meno concentrata sui tassi offerti alla clientela sui depositi: Hamers ha spiegato che questo fattore conta meno per una banca che ora propone più servizi e può guardare anche ad altri vantaggi competitivi. Ing, ha aggiunto il ceo del gruppo, continuerà a puntare sulla semplicità dell’offerta e sul canale mobile, che ha superato in poco tempo anche internet.
L’Italia è considerato dal gruppo un mercato «challenger», al pari di Germania, Spagna e Francia. Ing è invece leader in Olanda e Belgio ed è presente inoltre in Paesi ad alta crescita come Turchia e Polonia. I target del gruppo, che ha chiuso il 2013 con utili netti per 3,2 miliardi di euro, sono stati annunciati a fine marzo: aumento dei prestiti del 4% annuo, crescita del margine di interesse a 150 punti base, cost/income ratio al 50-53% e roe al 10-13%. Ing ha ricevuto 10 miliardi dal governo olandese nel 2008 e finora ha restituito 9,3 miliardi di capitale più 3,2 miliardi di interessi. L’ultimo pagamento è di 1 miliardo e sarà versato a maggio 2015. Dopo questo passaggio, il gruppo prevede di tornare a distribuire dividendi, con un payout ratio superiore al 40%. (riproduzione riservata)