Aviva, tra le maggiori compagnie assicurative britanniche, ha siglato accordi con Ubi banca e UniCredit per ristrutturare e semplificare le sue joint venture attive nel ramo Vita in Italia. L’attuale struttura di Aviva in Italia è complessa. La compagnia assicurativa ha una joint venture con Unicredit e due con Ubi banca: una partecipata al 50% da Aviva plc e un’altra partecipata sempre al 50% ma da Aviva spa. Inoltre, la filiale italiana detiene partecipazioni di minoranza in tre delle banche controllate da Ubi banca.
La transazione prevede che la compagnia britannica aumenti la sua partecipazione all’80% nelle jv che offrono prodotti ai clienti di Ubi banca, mentre quest’ultima avrà il restante 20%. L’accordo di distribuzione tra Aviva e la banca italiana sarà esteso dal 2015 al 2020. A sua volta, Aviva spa venderà le partecipazioni di minoranza a Ubi banca e pertanto sarà rotto il rapporto indiretto tra UniCredit e Ubi banca.
Aviva spa, che continuerà a essere partecipata al 51% da Aviva plc, firmerà un nuovo accordo di distribuzione quinquennale con UniCredit. Ubi banca accrescerà quindi la sua quota in Banca popolare commercio e industria, Popolare di Ancona e Banca Carime. Tale riacquisto avverrà per un corrispettivo di 327 milioni. La riduzione delle partecipazioni di pertinenza di terzi comporterà per l’istituto guidato da Victor Massiah un impatto limitato e stimato in circa 35 bps sul Core tier 1 a fine 2013. Il Common Equity tier 1 ratio Basilea 3 a regime resta confermato superiore al 10%.
A seguito del riacquisto delle minorities, Ubi banca deterrà l’83,8% di Banca popolare commercio e industria, il 99,5% di Banca popolare di Ancona e il 100% di Banca Carime.
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