La maxi-perdita di 509,3 milioni registrata da Rcs Mediagroup nel 2012, dovuta soprattutto alla svalutazione della controllata spagnola Unidad Editorial (403 milioni), obbliga il gruppo editoriale milanese a stringere i tempi del primo aumento da 400 milioni finalizzato al ripianamento del passivo e alla ricostituzione del capitale.
L’operazione, che per il 43% ha il supporto del patto di sindacato (Mediobanca, Fiat, Pirelli, Intesa, Unipol-FonSai,Mittel, Er.Fin ed Edison), visto che i Pesenti sono scettici eGenerali, Lucchini e Merloni si sono chiamati fuori, scatterà «entro metà giugno per essere completata tra il 15 e il 20 luglio», ha spiegato ieri in il cfo Riccardo Taranto, secondo cui «al momento il 91% dell’aumento è garantito e ci aspettiamo di arrivare al 100%».
Infatti, oltre ai soci (Fiat e Intesa) pronti a sottoscrivere l’eventuale inoptato, c’è il consorzio bancario (Banca Imi, Centrobanca, Bnp-Bnl,Mediobanca e Akros) disposto a garantire fino a 166 milioni, vale a dire il 41,7% della ricapitalizzazione.
Nonostante questa accelerazione il mercato ha accolto con scetticismo (due soli analisti hanno fatto domande in conference call) i conti 2012, il piano 2013-2015 e le prospettive industriali: il titolo Rcs ieri è stato a lungo uno dei peggiori di Piazza Affari chiudendo in calo del 3,36% a 0,83 euro.
A far calare il valore delle azioni è la prospettiva di un’operazione a forte sconto – si ipotizza l’emissione di nuove azioni a 0,20 euro – e con elevata diluizione (fino all’80%). Condizioni che hanno portato alle dimissioni del consigliere e pattista Paolo Merloni e alla lettera di contestazione di Diego Della Valle (8,69%) che però ancora non ha sciolto i dubbi sulla partecipazione all’aumento, così come Rotelli (16,55%).
Per quel che riguarda il piano industriale 2013-2015, la sfida dell’amministratore delegato di Rcs Pietro Scott Jovane fa leva sullo sviluppo del digitale (contenuti, e-commerce, video, community) in Italia e Spagna. Tanto che a fine piano i ricavi sono attesi in linea con quelli del 2012 (1,5 miliardi), l’ebitda è stimato in forte aumento (da 49 a 150 milioni), mentre sarà la multimedialità a garantire crescita e margini. I ricavi digitali sono previsti in rialzo da 142 a 310 milioni, mentre il giro d’affari da attività tradizionali calerà da 1,37 a 1,19 miliardi. In questo scenario l’apporto del digitale passerà dall’attuale 9 al 21% del 2015. La raccolta pubblicitaria digitale balzerà del 20% rispetto ai 100 milioni attuali, per un impatto sui conti che salirà dall’attuale 17 al 33%. Un segnale in questa direzione arriva dal fatto che «gennaio e febbraio sono partiti molto male in Italia», ha sottolineato Jovane, che si «aspetta una seconda parte di 2012 migliore». Analizzando le singole business unit, la Quotidiani Italia risentirà di un 2013 in calo (-10%) salvo poi consolidarsi nel 2014 e 2015 con una crescita del 2%. Il margine ebitda passerà dall’attuale 11 al 15% del 2015. Rcs conta di lanciare social community e introdurre contenuti verticali (portali) premium. L’opzione del pagamento dell’online può essere legata alla crescita della Gazzetta dello Sport e al lancio di video ad hoc sul sito del Corriere della Sera. Ci sarà un’attenzione allo sviluppo dell’e-commerce e dell’intrattenimento (con video on demand). La nuova divisione Verticale (Periodici e Digicast) sarà razionalizzata (10 testate sono già a rischio chiusura) e ci si focalizzerà su alcune aree tematiche (donna, lifestyle, infanzia e home-desing) con il lancio di portali verticali (contenuti ed e-commerce). Poi si lavorerà all’internazionalizzazione nei segmenti design e infanzia. Per la Libri il focus sarà sull’innovazione editoriale, con investimenti in e-book. Per la controllata spagnola Unidad Editorial si lavorerà sullo sviluppo della piattaforma multimediale con l’introduzione di contenuti a pagamento. Verrà rinforzata l’area digitale (web, tablet e mobile) e si aumenterà la produzione video on demand. Ma soprattutto si andrà alla ricerca di nuove opportunità in Sudamerica: è già stata aperta la redazione latino-americana (50 giornalisti) del quotidiano sportivo Marca. Contestualmente il management Rcs lavorerà sul taglio dei costi (145 milioni di risparmi nell’arco di piano che si vanno a sommare ai 300 milioni tagliati tra il 2009 e il 2012) attraverso il ridimensionamento della struttura e l’esternalizzazione di alcune attività. Ci sarà una decisa attenzione ai costi e una ridefinizione delle aree distruzione, logistica, produzione e forza vendita. Ovviamente c’è il capitolo delle dismissioni: dalla maggioranza di Dada alla cessione dell’immobile di via San Marco a Milano. Da queste operazioni l’azienda si attende incassi per 250 milioni. (riproduzione riservata)