di Anna Messia
Finora il business delle medie e grandi aziende ha rappresentato una fetta molto piccola dell’attività di Generali Assicurazioni. I premi che provengono da questo comparto di mercato, ovvero le imprese con almeno 150 milioni di fatturato, sono pari appena a 1,5 miliardi sui 70 miliardi complessivi del gruppo assicurativo di Trieste.
La compagnia continuerà a rivolgersi prevalentemente al retail, ma il peso delle aziende è destinato a crescere. Una strategia che del resto era già stata annunciata dal nuovo ceo Mario Greco lo scorso 14 gennaio a Londra, nel corso dell’Investor Day, quando la compagnia annunciò che la crescita sarebbe stata perseguita grazie anche al maggiore coordinamento delle business unit che operano in questo settore nei Paesi dove Generali ha già una presenza nel mercato delle imprese medio-grandi. Si parte in particolare da Italia, Francia, Spagna e Regno Unito, per poi crescere nel resto d’Europa, America Latina e Asia-Pacifico.
Un primo passo in questa direzione è arrivato ieri con l’ufficializzazione della nascita della Global Corporate & Commercial Business. Una nuova unità all’interno del gruppo che è stata affidata a Paolo Ribotta, un manager chiamato qualche mese fa da Greco in Generali, che conosce molto bene questo settore di mercato e che risponderà a Paolo Vagnone (capo delle Global Business Lines). Dopo aver lavorato a capo dei rischi industriali di Zurich, per poi passare ad amministratore delegato di Zurich Francia, nel 2001 Ribotta era stato nominato capo della distribuzione globale della compagnia internazionale XL e da lì il passaggio in Generali. «La nuova unit opererà su scale globale attraverso un approccio integrato internazionale a livello di gruppo, con un management team a livello centrale e team specializzati nei singoli Paesi», hanno dichiarato ieri da Trieste, dove hanno annunciato obiettivi ambiziosi. Generalivuole diventare «un player mondiale di riferimento in questo segmento incrementando quota di mercato e redditività». (riproduzione riservata)