di Stefano Manzelli  

Radiati dalla circolazione oltre 10 mila veicoli. Intestati fittiziamente anche a barboni o gente morta e utilizzati per commettere reati, non pagare multe e pedaggi, spesso senza nessuna copertura assicurativa. È un bel colpo quello messo a segno dalla polizia stradale negli ultimi mesi e presentato ieri dalla questura di Roma.

 

Con la riforma dell’art. 94-bis del codice stradale, introdotta dalla legge 120/2010, è stato finalmente stabilito che costa caro circolare con un mezzo intestato a prestanome, soggetti atipici, incapaci o minori e con formalizzazioni non più aggiornate al solo scopo di oscurare la tracciabilità della disponibilità dei veicoli. La conclusione della pratica diffusa delle intestazioni fantasma sta comportando, formalmente, il ripristino di numerose situazioni di comodo che negli anni hanno consentito abusi assicurativi, fiscali e amministrativi. In pratica dal 13 agosto 2010 non possono più essere rilasciate carte di circolazione senza una chiara identificazione del soggetto responsabile. Ma per il riordino del parco auto circolante e soprattutto per dare seguito alle numerose sanzioni già elevate dagli organi di vigilanza per violazione della nuova regola era necessario attendere le istruzioni ministeriali che sono giunte da qualche mese. E i risultati concreti in questo caso non si sono fatti attendere. In questo caso è stata la polizia di stato a mettere in piedi una operazione di largo respiro nazionale. Dagli archivi informatici della mctc sono stati innanzitutto individuati i soggetti intestatari di oltre 50 veicoli. Il maggior numero dei plurintestatari è risultato abitare in Veneto (28,69%), Campania (17,39%), e Piemonte (15,21%). All’esito dei controlli la maggior parte dei mezzi fantasma è stato localizzato però in Lombardia (36,15%), Emilia Romagna (11,39%) e Piemonte (11,08%). Su un totale di 151.149 veicoli fuori legge individuati dagli investigatori, 107.402 sono risultati anche senza regolare copertura assicurativa. Gli intestatari fittizi dei mezzi fantasma sono risultati per lo più pregiudicati e semplici prestanome. Per tutti questi soggetti sono così scattate pesanti sanzioni aggravate in caso di circolazione abusiva. In pratica quando un controllore accerta una violazione all’articolo 94-bis cds lo stesso dovrà segnalare l’irregolarità agli uffici del pra e della motorizzazione evidenziando anche la conclusione dell’accertamento. Ovvero che il trasgressore ha effettuato il pagamento della multa, non ha proposto ricorso oppure ha esperito inutilmente tutti i rimedi difensivi. Solo da quel momento il veicolo fantasma potrà essere cancellato e per chi circolerà irregolarmente scatterà pure il sequestro finalizzato alla confisca.

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