I premi, nel difficile contesto di mercato, sono scesi a 3,1 miliardi (nel 2011 erano 3,4 miliardi) ma i ricavi di Cardif, la branch italiana di Bnp Paribas Cardif, guidata da Isabella Fumagalli, nel 2012 sono aumentati comunque del 6,9% a 157,7 milioni. «Una miglioramento dell’efficienza dovuto a un riposizionamento dell’offerta», spiega Fumagalli.
Oggi un quarto della raccolta Vita, complessivamente pari a 2,6 miliardi è rappresentata da prodotti Unit linked in prodotti multiramo, che consentono ai risparmiatori di beneficiare dell’andamento positivo dei mercati, e che per la compagnia sono più redditizi. Il resto è in prodotti di ramo primo, che l’anno scorso hanno offerto un rendimento lordo del 3,75%. La compagnia, dopo avere lanciato un’intensa campagna di acquisizioni negli anni passati, come per Bnl Vita, ora Cardif Vita, «quest’anno si concentrerà sulla riorganizzazione dell’offerta e l’innovazione dei processi», continua Fumagalli. «Allo studio ci sono nuovi prodotti Rc Auto, per la casa e polizze per la salute», che saranno messi a punto entro fine anno e che prevedono anche importanti investimenti tecnologici perché i clienti saranno supportati da canali web. «Un’offerta che metteremo a disposizione di tutti i nostri partner, come Bnl, Banca Marche e Findomestic», conclude Fumagalli. Mentre allo studio c’è anche una riorganizzazione societaria, con la fusione tra Cardif Assicurazioni e Cardif Vita. Per quanto riguarda l’utile netto, nel 2012 il gruppo ha chiuso con un risultato di 60 milioni. (riproduzione riservata)