Sarà di 185 milioni il corrispettivo della vendita del 12% di Banca Generali. La cifra è stata resa nota ieri mattina, appena chiusa la dismissione della quota in mano aGenerali Assicurazioni e consentirà al gruppo di Trieste di realizzare una plusvalenza di 143 milioni, che si tradurrà in un incremento dell’1,5% dell’indice solvency I.
L’incasso, in verità, avverrà martedì prossimo quando ci sarà l’effettivo trasferimento dei 13,6 milioni di titoli azionari di Banca Generali, al prezzo di 13,55 euro. L’operazione è giunta inattesa al mercato, che aspettava piuttosto notizie sulle altre cessioni avviate dal gruppo assicurativo (come la Bsi in Svizzera e le riassicurazioni negli Usa). Ma è comunque piaciuta agli analisti, che ne hanno sottolineato i vantaggi non solo per la compagnia guidata da Mario Greco, che manterrà il 51,5% e il controllo sulla rete di promotori finanziari (si tratta di un altro tassellino nel maxipiano di dismissioni da 4 miliardi) ma anche per BancaGenerali.
Perché nonostante il prezzo si sia collocato nella parte bassa del range indicato, compreso tra 13,55 e 14 euro, l’istituto vedrà aumentare il flottante, vincolo che finora ne aveva limitato la contendibilità. Nel breve termine è quindi facile prevedere penalizzazioni ai corsi azionari della banca guidata da Piermario Motta. Prova ne è la chiusura di ieri di Banca Generali, che ha perso il 5%, chiudendo a 13,85 euro, avvicinandosi così al prezzo del collocamento.
Dopo l’operazione, però, il flottante salirà di un terzo, come spiega Cheuvreux, e la crescita sarà positiva per l’azione «in quanto la sua bassa liquidità e il limitato flottante sono state due delle poche debolezze dell’equity story» di Banca Generali, che da gennaio 2012 sta registrando una crescita di circa il 115%. Questa operazione, per Cheuvreux, «potrebbe dunque contribuire ad aumentare l’attenzione degli investitori» su Banca Generali «e forse portare il titolo sul principale indice italiano, il Ftse Mib». Gli esperti confermano «fortemente» la loro raccomandazione selected list su Banca Generali, «che resta la nostra best pick fra i titoli italiani del risparmio gestito», con un target price a 18,5 euro.
Per quanto riguarda invece gli effetti sulla capogruppo, da Oddo Investments sottolineano che «la volontà di cedere parte del capitale di Banca Generali è una buona notizia nell’ambito di una migliore gestione patrimoniale stabilita da Mario Greco dopo il suo arrivo alla guida di Generali». Anche per Intermonte è una buona notizia «che rientra nella strategia di Generali di ottimizzazione del capitale e sfruttamento delle buone valutazioni nel business della raccolta fondi». Ma ora il mercato torna a guardare le altre, più grandi, operazioni. «Sono attesi a breve sviluppi sulla vendita di Bsi e Generali Us Re, che avranno effetti decisamente più significativi patrimonio diGenerali, la quale ha recentemente concluso la prima tranche di riacquisto del 25% di Gph (con Ppf, ndr) per 1,28 miliardi», conclude Intermonte. Ieri intanto Consob ha reso noto che lo scorso 22 marzo Ubs ha superato il 2% di Generali, per poi riscendere dopo tre giorni al di sotto della soglia rilevante. La prova che gli investitori istituzionali guardano con fiducia al piano di Greco e quindi c’è interesse per la compagnia. (riproduzione riservata)