di Andrea Di Biase
Un testa a testa tra Gian Maria Gros- Pietro e Giuseppe Vita. Sarebbero questi, secondo quanto fatto trapelare nella serata di ieri da Piazza Cordusio, i candidati con più possibilità di prendere il posto di Dieter Rampl alla presidenza di Unicredit. Tuttavia, secondo quanto appreso da MF-Milano Finanza in ambienti vicini ai grandi soci della banca, il fronte emiliano dell’azionariato, che oltre alle fondazioni di Modena e Bologna potrebbe contare anche sull’apporto del gruppo Maramotti e sul sostegno del network che nel mondo finanziario fa riferimento all’ex presidente del Consiglio, Romano Prodi, non avrebbe rinunciato all’idea di portare alla presidenza il proprio candidato. Di fatto escluso dal novero dei potenziali successori a Rampl l’ex presidente di Borsa Italia, Angelo Tantazzi (anche se formalmente il suo nome dovrebbe comunque figurare nella short list che Egon Zehnder presenterà questa mattina ai rappresentanti dei grandi soci), sembra invece che Massimo Tononi (già top banker di Goldman Sachs oltre che sottosegretario all’Economia nel secondo governo Prodi) sia il candidato con più chance di arrivare in fondo. Almeno questa è l’indicazione che si raccoglieva nella tarda serata di ieri, dopo una giornata fitta di consultazioni tra i grandi azionisti della banca e un pre-vertice, che si sarebbe tenuto a Milano tra gli esponenti delle tre grandi fondazioni (Crt, Cariverona e Carimonte). La sensazione è che comunque, nonostante ci sia l’impegno di tutti ad arrivare alla designazione del presidente e degli altri candidati della lista di maggioranza entro la giornata odierna, i giochi non siano ancora fatti. Il vertice tra le fondazioni, che sarà successivamente allargato ai soci privati della banca (compresi i nuovi entrati nel capitale come Francesco Gaetano Caltagirone e Diego Della Valle) dovrebbe durare per tutta la mattinata. Segno che non ci sarebbe ancora la convergenza di tutti su un solo nome. Non sono dunque escluse sorprese dell’ultimo momento. Anche se finora il vicepresidente Fabrizio Palenzona, che nelle ultime settimane è stato più volte indicato dai rumor come il candidato naturale alla presidenza, sarebbe rimasto in posizione d’attesa. Per ora Palenzona, assieme al notaio Antonio Maria Marocco, rimangono ufficialmente i due candidati per il cda della Fondazione Crt, che ieri ha dato mandato al presidente Andrea Comba e al vicepresidente Giovanni Quaglia di «negoziare al meglio» il nome del successore di Dieter Rampl. E dovrebbero essere due anche i rappresentanti di Cariverona e della stessa Carimonte così come quelli del fondo di Abu Dhabi, Aabar Investments. Nel frattempo nella lettera ai soci, contenuta nel documento sulla politica retributiva di gruppo, il presidente uscente Rampl ha sottolineato che «il nostro chiaro scopo è quello di mantenere una posizione di leadership nell’attuale scenario competitivo». Dal documento emergono anche i compensi dei manager per il 2011. A Rampl è andata una retribuzione di 1,8 milioni. La remunerazione dell’ad Federico Ghizzoni è stata, invece, di 2,19 milioni di euro. Poco meno (2,13 milioni) quella della dg, Roberto Nicastro. (riproduzione riservata)