di Roberta Castellarin e Paola Valentini
Nel 2011 le gestioni separate hanno dato un rendimento medio lordo del 3,91% in linea con quello registrato nel 2010 e superiore all’inflazione che si è attestata al 2,73% l’anno scorso. Ma non mancano prodotti che hanno dato anche risultati migliori della media. Per esempio Pramerica Previdenza ha dato un rendimento medio annualizzato del 7,07% (rispetto al 6,95% del 2010). Mentre Previdenza di Fata vita ha reso il 6,91% e Rialto dollaro di Genertel life ha reso il 6,36%. Una parte del rendimento lordo, tra l’80 e il 90% in media, viene retrocesso al sottoscrittore. Per esempio Minervir di Zurich ha registrato un rendimento lordo del 4,94% e ha retrocesso il 3,95%. La crisi non ha avuto alcun impatto sui risultati perché il valore dei portafogli viene calcolato al prezzo di acquisto e non in base al valore di mercato, come per i fondi comuni. Da qui la possibilità di esporre rendimenti molto competitivi rispetto ai fondi obbligazionari. Senza dimenticare che queste gestioni in molti casi prevedono un rendimento minimo garantito dell’1,5-2% e che consolidano i risultati acquisiti anno dopo anno. Non è un caso che restino il prodotto di punta delle compagnie. Che ha attirato anche i clienti delle private bank. Dai dati dell’Aipb, l’Associazione italiana del private banking (articolo sotto), emerge proprio una sempre maggiore propensione da parte dei paperoni a investire in prodotti assicurativi tradizionali per proteggere i patrimoni e non per finalità prettamente finanziarie come accadeva pre-crisi. Ora il trend potrebbe continuare vista l’incertezza che domina i mercati. Dopo un inizio d’anno in recupero per i prezzi dei titoli di Stato italiani e per le azioni, negli ultimi giorni la tensione è nuovamente salita. Lo spread decennale tra Btp e Bund è passato da 280 punti a 380, superando in alcuni momenti anche i 400 punti base. Mentre l’indice Ftse Mib da inizio anno segna una performance negativa del 3%. Questa volatilità dà nuovo appeal proprio alle polizze vita. Per esempio Sara assicurazioni lancia sul mercato Saradanaio, un piano di accumulo flessibile e garantito che investe nelle gestioni separate Sara vita. È anche previsto un rendimento minimo del 2%. Il fenomeno trova conferma anche dai dati Ania. Le polizze tradizionali sono la scelta prevalente degli assicurati con un’incidenza pari all’80% della raccolta totale del vita da inizio anno. Le polizze che investono nelle gestioni separate hanno registrato premi per 5,7 miliardi di euro su un totale di nuova produzione di 7,9 miliardi di euro. Sempre in base ai dati Ania nel 2011 le assicurazioni vita tradizionali avevano avuto una raccolta pari a 41,2 miliardi di euro su un totale di nuova produzione pari a 60 miliardi di euro. La novità dell’anno sono le polizze vita dedicate ai Btp. L’ultima società, in ordine di tempo, unitasi alla schiera dei sostenitori dei tricolore è Allianz, che, accompagnandolo con lo slogan «Investite nel futuro di un grande Paese», ha appena lanciato un comparto che si concentra sui titoli di Stato italiani. Orizzonte Italia, questo il nome del nuovo prodotto di Allianz, è una soluzione di investimento della polizza multi-ramo Orizzonti Sicuri, che permette di ripartire almeno il 50% del premio investito nella gestione separata Vitariv e nei nuovi fondi interni della famiglia Az Rendimento Italia, che investono prevalentemente in titoli di Stato italiani a diversa scadenza (2013, 2015, 2018, 2020 fino al 2030). Vitariv, storica gestione di Allianz con oltre 25 anni di performance positive e un rendimento minimo garantito, ha reso il 4,21% nel 2011. La gestione è una delle più grandi in Italia con un patrimonio di oltre 12 miliardi e una raccolta che lo scorso anno è stata di 1,46 miliardi. A gennaio Banca Generali aveva lanciato Bg più Italia, una polizza a vita intera che investe in una gestione separata Sovrana specializzata sui titoli di Stato italiani. La rete offriva un contratto assicurativo dedicato ai Btp a capitale garantito con l’obiettivo di restituire un rendimento del 5,5%. Il sottoscrittore poteva scegliere tra una versione a capitalizzazione, quindi con il reinvestimento dei rendimenti, oppure una versione che stacca la cedola ogni anno. (riproduzione riservata)