di Anna Messia
Nuovo grattacapo per il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera. È lì, sulla sua scrivania, contenuto in una missiva di poche pagine che riporta la data del 26 aprile. A scrivere quella lettera all’ex amministratore delegato di Intesa Sanpaolo sono stati gli attuari, ovvero quei tecnici che operano dietro le quinte del settore assicurativo, ma che hanno un ruolo chiave per il mondo delle polizze. Il loro compito è quello di certificare l’equilibrio tecnico delle tariffe. In altre parole devono garantire, sulla base di complicate quanto accurate valutazioni e calcoli probabilistici, che i premi pagati dai clienti siano sufficienti a coprire le liquidazioni dei sinistri. Perché se i conti non dovessero tornare il pericolo sarebbe evidente: l’equilibrio dei bilanci potrebbe essere messo a rischio. La preoccupazione principale degli attuari è quindi proprio di evitare questo pericolo cercando il più possibile l’equilibrio perfetto. Un ruolo centrale per le compagnie chiamate poi a determinare la tariffa: un premio troppo alto potrebbe rendere la polizza poco attraente rispetto a quelle offerte dalla concorrenza. Mentre un premio troppo basso potrebbe implicare per l’assicuratore spiacevoli sorprese a fine anno. Ma come i tecnici hanno spiegato nella lettera inviata a Passera e recapitata anche al presidente dell’Isvap, Giancarlo Giannini, e al presidente dell’Ania, Aldo Minucci, di cui MF-Milano Finanza è venuto in possesso, ci sono due elementi che rischiano di far sballare i loro conti, in particolare nel ramo Rc Auto. Entrambi contenuti nel decreto liberalizzazioni e nell’interpretazione che qualche giorno fa è arrivata dall’autorità di controllo di settore. La prima insidia, secondo gli attuari, che ricordano a Passera come il loro giudizio sia esclusivamente tecnico, arriva dalla norma che avvantaggia gli automobilisti dotati di scatola nera, il cui costo di installazione è a carico della compagnia, che al tempo stesso deve assicurare ai clienti uno sconto rispetto alle altre polizze che non prevedono il rilevatore. E l’Isvap, in una lettera interpretativa inviata al mercato qualche giorno fa, ha obbligato le imprese ad avere nella loro offerta sulla Rc Auto almeno una polizza che prevede questo strumento. Ma secondo gli attuari non è affatto certo che l’installazione della scatola nera possa avere effetti benefici sulla diminuzione delle frodi e quindi del costo dei s i n i s t r i , tale da consentire alle imprese di applicare lo sconto obbligatorio previsto nel decreto. In pratica il rischio è di essere obbligati a ridurre le tariffe senza alcuna certezza che il costo dei sinistri diminuirà. Non solo. Rischiano di far sballare i conti anche le norme che obbligano le compagnie a garantire al cliente che non provoca sinistri, l’anno successivo, un calo del prezzo della polizza Rc Auto (già predefinito). I calcoli dovrebbero essere fatti su base biennale. Un orizzonte più lungo rispetto a oggi (un anno): per evitare spiacevoli sorprese alla prova dei fatti gli attuari potrebbero essere costretti a richiedere un immediato aumento dei premi per far fronte al nuovo fabbisogno tariffario. L’esatto opposto di quello che aveva in mente il governo quando ha emanato il decreto. (riproduzione riservata)