Si è svolto il 17 aprile a Milano, presso la sede della Compagnia di Assicurazioni Helvetia, il primo salotto previdenziale; un’occasione di incontro e discussione tra gli esperti del settore e tutti coloro i quali volevano saperne di più su un tema forse ad oggi più sentito.
Il salotto si è aperto con il Dottor Bastia – AD di Helvetia Vita e Chiara Vita – che ha fatto un intervento mirato all’importanza e ruolo sociale dell’impresa di assicurazioni in questa fase storica del nostro Paese. Intervento che ha sottolineato:
– il ruolo chiave delle compagnie assicurative come formatore per gli intermediari e di informazione per i
potenziali aderenti;
– l’importanza di creare una partnership per la previdenza complementare con le istituzioni pubbliche;
Il salotto è poi entrato nel vivo dei temi trattati dai relatori presenti, che con l’aiuto dei moderatori, hanno
costruito un percorso importante di informazioni, alfabetizzazione e numeri che hanno suscitato interesse tra il pubblico.
La situazione della previdenza obbligatoria post “decreto salva Italia”, esposta dal Dottor Comegna –
Membro del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell‘INPDAP– ha illustrato come sono cambiate le regole del
pensionamento partendo dai fattori che ne hanno determinato l’intervento normativo, attuatosi attraverso le riforme degli ultimi 15 anni, che sono:
– Fattori finanziari (la spesa per le pensioni ancora oggi supera il 15% del PIL),
– Fattori demografici (si vive più a lungo),
– Iniquità redistributive (coesistenza di pensioni prossime alla soglia di povertà e pensioni “d’oro”), e soprattutto come incide sul trattamento finale il nuovo sistema di calcolo.
Infatti, nel triennio 2008-2009 il rapporto spesa pensionistica/PIL è cresciuto di 1,4 punti percentuali passando dal 13,9% del 2007 al 15,3% del 2010: nel triennio 2008-2009 il rapporto spesa pensionistica/PIL è cresciuto di 1,4 punti percentuali passando dal 13,9% del 2007 al 15,3% del 2010. Quindi, l’intervento del dottor Comegna ha rappresentato una fotografia dello scenario previdenziale, che si è venuto a determinare a seguito degli interventi normativi degli ultimi anni e ancora di più, con la riforma Monti-Fornero, che toccherà non solo i pensionati più prossimi ma soprattutto i giovani.
Questi ultimi sono stati il perno intorno al quale si è svolto tutto l’evento; i giovani ai quali spiegare la
previdenza complementare, far conoscere l’esigenza di definire un proprio piano di previdenza
complementare e far capire come i genitori stessi possano contribuire al loro futuro, ricevendo anche una
deduzione fiscale importante.
Questo aspetto è stato ampliamente esposto dal dottor Fiumara – Responsabile Ufficio Sviluppo Previdenziale Helvetia e Chiara Vita – che attraverso esempi e simulazioni ha reso possibile comprendere la vera opportunità che hanno i giovani, attraverso i genitori, di “costruire” mattone su mattone ( contributo su contributo) il loro futuro.
Anche la presenza istituzionale di relatori come il Dottor Corbello – Presidente Assoprevidenza – ha
sottolineato l’importanza di definire un percorso di alfabetizzazione previdenziale per i più giovani, che parta dalle scuole superiori; iniziativa già attiva da parte del Gruppo Helvetia.
L’intervento è stato un segnale forte che istituzionalmente ci voleva per rafforzare il ruolo delle compagnie
assicurative su questo tema importante ed attuale.
La Dottoressa Dabusti –Responsabile del Settore Previdenziale e Previdenza Complementare IRSA – ha
invece esposto un quadro importante rispetto a cosa si è pensato di fare, a supporto delle compagnie e
banche, per riuscire a colmare il gap di cultura previdenziale che ancora esiste nella società moderna
soprattutto, in considerazione del target principale ovvero i giovani.
Infatti, un contributo importante agli istituti bancari e alle compagnie assicurative viene dato proprio dall’Istituto di ricerca IRSA attraverso la formazione e strumenti di simulazione di scenari previdenziali. L’intervento ha riscosso interesse dando la possibilità ai tanti presenti di ottenere risposte a domande fatte in altri contesti, senza mai ricevere risposte.
Il salotto previdenziale ha poi visto l’intervento del Consulente Previdenziale, figura non ancora istituzionalizzata nel nostro paese, che ancora una volta, si vede in posizione di difetto rispetto agli altri paesi europei dove questa figura esiste ed ha anche un ruolo molto importante. Il Dottor La Pergola – Consulente Assicurativo ed Esperto tematiche Previdenza Complementare– veterano del settore e docente nei corsi di formazione per la previdenza complementare, ha esposto in poche slide l’aspetto della fiscalità e del fatto che durante la fase di accumulo la tassazione è ancora all’11%. Inoltre, ha presentato un esempio efficace di cosa significa destinare il proprio TFR a una forma di previdenza complementare, analizzandone lo sviluppo in termini di rendimento annuo e l’impatto che questo avrà sulla futura pensione.
Quale pensione? A questa domanda ha contribuito a rispondere il Dottor Fiumara che ha raccontato come, in altri paesi europei, pensare alla propria previdenza complementare non significa solamente avere un obiettivo alla pensione di vecchiaia, ma una serie di micro-obiettivi che sono rappresentati dalle principali tappe del ciclo di vita dell’individuo (scuola, università, casa). Con questa interpretazione più “estensiva” l’accantonamento previdenziale acquisisce una veste di piano di salvaguardia pronto ad intervenire di fronte a serie necessità: salute, istruzione e abitazione.