Nel 2011 la raccolta netta delle reti di promotori finanziari è stata positiva per 10,7 miliardi di euro, di cui 2,9 miliardi derivanti dal risparmio gestito e 7,8 dal risparmio amministrato, nonostante la tendenza generale alla flessione degli investimenti in Oicr, gestioni patrimoniali e prodotti assicurativi. È quanto emerge dal resoconto annuale dell’attività delle 42 imprese associate, presentato ieri a Milano all’assemblea Assoreti, che ha confermato alla presidenza Antonio Spallanzani. Nel 2011 il contributo delle reti al mercato italiano degli Oicr (Organismi di investimento collettivo del risparmio) aperti è stato positivo per 3,5 miliardi, quello degli altri canali (principalmente sportelli bancari) negativo per 36,8 miliardi di euro.
Il patrimonio complessivo di pertinenza delle reti è ammontato a 231,2 miliardi, in flessione rispetto al 2010 (235,5 mld) ma superiore ai volumi di fine 2009 (229,8 mld). A fine anno il valore delle posizioni in fondi comuni d’investimento aperti e Sicav, riconducibili alle reti, era di 136 miliardi, corrispondenti al 32,5% (rispetto al 31,2% nel 2010) del patrimonio complessivo investito in Oicr in Italia (419 miliardi). L’indagine conferma la tendenza ormai consolidata alla prevalenza della raccolta su prodotti di società terze (rispetto al gruppo di appartenenza della rete) e nei fondi di diritto estero.
Nel quinquennio 2007-11, il 77% della raccolta netta in Oicr ha coinvolto prodotti esterni al gruppo di appartenenza della rete. Nello stesso periodo, le scelte dei risparmiatori hanno privilegiato i fondi domiciliati fuori dai confini nazionali, con una raccolta netta di 38,2 miliardi a fronte di uscite nette dagli Oicr italiani per quasi 20 mld. Tendenza confermata nel 2011 con investimenti netti positivi solo su Oicr esteri tradizionali (3,3 mld) e fondi di fondi (2,8 miliardi).