Le catastrofi naturali hanno pesato moltissimo sui bilanci dei riassicuratori nel 2011. A sostenerlo è la Reinsurance Association of America, che ha recentemente pubblicato i risultati di un sondaggio a cui hanno partecipato 19 riassicuratori statunitensi e che dimostra come le catastrofi, a partire dalle alluvioni in Australia, passando per il sisma e conseguente tsunami in Giappone, abbiano gravato moltissimo sui risultati annuali delle compagnie.
La maggior parte dei riassicuratori ha subito un deterioramento del combined ratio, attestandosi a livelli superiori al 100%. Everest Reinsurance, società con sede alle Bermuda, ha riportato un combined ratio del 133,1%.
“Il 2011 è stato il secondo anno peggiore in quanto a perdite da catastrofe nella storia dell’industria assicurativa”, ha detto Gregory Locraft, direttore esecutivo del settore P&C presso Morgan Stanley.
Generalmente la diversificazione geografica dei rischi su scala globale costituisce un elemento di riduzione del rischio, tuttavia nel 2011 può essere stata invece un fattore penalizzante per le compagnie, ha notato Brian Schneider, direttore del comparto assicurativo di Fitch Ratings.
Come per il settore assicurativo, anche per la riassicurazione i rendimenti degli investimenti hanno costituito un fattore critico. “I tassi di interesse sugli investimenti sono ad un minimo storico, perciò gli assicuratori faticano a ottenere profitti”, ha aggiunto Locraft. L’unica soluzione, continua Locraft, è selezionare più attentamente i rischi da sottoscrivere, aumentando i premi nelle zone maggiormente a rischio ed uscendo dai mercati che non sono in grado di fornire la copertura finanziaria necessaria.
Fonte: Business Insurance