Dai meccanismi pubblici alle soluzioni fa-da-te, ecco tutte le vie necessarie per mettere al riparo la pensione dalla minaccia crescente dell’inflazione
Obiettivo protezione. L’aumento dei prezzi di carburanti, causa le tensioni geopolitiche nel Nord Africa, e il rialzo speculativo dei beni alimentari ripropongono con forza il rischio inflazione. È un fenomeno temporaneo, come sostenuto su scala globale dal presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, o è piuttosto in atto un trend di innalzamento strutturale? La paura va nella seconda direzione, complice anche la massiccia dose di iniezioni di liquidità effettuate dalle banche centrali negli anni scorsi per fronteggiare la crisi internazionale. La previsione non può lasciare insensibili gli aderenti alle forme previdenziali integrative. La pensione di base è infatti adeguata annualmente a gennaio, sulla base di un dato provvisorio indicato nel novembre precedente in virtù dei dati Istat. La fase di accumulazione previdenziale poi, nell’applicazione del metodo contributivo, è legato, in fase di rivalutazione del montante virtuale, al prodotto interno lordo che, in una fase come quella attuale, è in stagnazione. Il Tfr si rivaluta poi annualmente con un coefficiente fisso dell’1,5% più il 75% dell’indice inflativo Istat. Come scudare allora anche il proprio percorso previdenziale complementare?
Come costruire lo scudo. La finalità è infatti fare in modo di mantenere il proprio tenore di vita nella vecchiaia. Diventa allora di fondamentale importanza, particolarmente vista la prolungata durata del piano previdenziale (oggetto anche di possibili slittamenti in avanti in considerazione delle frequenti riforme che toccano l’età pensionabile), il rischio della perdita del potere d’acquisto. La strategia di immunizzazione per dir così reale è attivata dallo stesso veicolo previdenziale ma vanno comunque sviluppati alcuni ragionamenti in ottica di diversificazione del rischio. Per chi associ allo strumento pensionistico in senso stretto anche quote di previdenza libera (altre espressioni cioè di risparmio finalizzato) la prima possibilità è quella, in ottica di diversificazione, di prevedere anche l’investimento in titoli o fondi comuni legati a settori che proteggono dal fenomeno inflattivo come le utilities (spesso protetti dalla svalutazione grazie al sistema di tariffazione concesso dagli organi di vigilanza) o il comparto aurifero.
L’ombrello reale dei fondi. L’obiettivo di difesa va differenziato in relazione ai momenti dell’ accumulazione previdenziale (gestione finanziaria) e del decumulo (erogazione della rendita). Nell’accumulazione, che coincide in genere con la vita lavorativa, il rischio inflattivo va affrontato in una dinamica di diversificazione. L’obiettivo finanziario, in prospettiva di capitalizzazione dei contributi versati, deve essere quello di tendere a una crescita graduale e costante del portafoglio previdenziale. Il tutto attivando un ombrello protettivo che lo immunizzi dal fascio di rischi che aleggia (rischio emittente, rischio disinvestimento, rischio cambio, rischio inflattivo). La diversificazione può essere attivata in senso orizzontale (ripartire cioè contemporaneamente il proprio contributo su più linee, per esempio una garantita in cui fare confluire il tfr e una più aggressiva) o verticale (life cycle con il raffreddamento automatico o volontario del proprio investimento all’avvicinarsi del pensionamento). Qualche fondo pensione prevede tra l’altro, come meccanismo di garanzia, proprio l’indicizzazione all’inflazione (Fon.Te e Previmoda tra i negoziali che ha un comparto garantito legato alla inflazione europea, Eurorisparmio tra i fondi pensione aperti che lega il minimo garantito all’inflazione della zona euro).
Sul versante decumulo le diverse tipologie di rendita previste negli schemi dei fondi pensione sono del tipo rivalutabile. Qual è il significato? Al di là dell’importo staccato ed erogato periodicamente, il montante previdenziale accumulato residuo continua a essere investito come premio unico in una polizza assicurativa che investe in un fondo a gestione separata di tipo assicurativo.
Com’è noto il fondo a gestione separata investe prevalentemente in titoli di Stato e obbligazioni. In virtù di tale dinamica di funzionamento, il rendimento prodotto annualmente con il paracadute di un tasso tecnico viene retrocesso al risparmiatore (e quindi alla rendita) salvaguardandone quindi di fatto il potere d’acquisto. (riproduzione riservata)