Lorenzo Pellicioli, amministratore delegato del gruppo De Agostini, si dice soddisfatto della performance delle Generali, compagnia di cui il gruppo di Novara è azionista con il 2,43%. «Secondo me», ha osservato Pellicioli, «le analisi delle performance diGenerali rispetto ai concorrenti sono abbastanza superficiali. Noi siamo abbastanza soddisfatti della performance relativa». Il manager, che siede anche nel cda della compagnia ed è stato uno dei promotori, assieme all’ad di Mediobanca Alberto Nagel, del cambio alla presidenza del Leone con l’uscita di Cesare Geronzi e l’arrivo al suo posto di Gabriele Galateri, ha ribadito la fiducia nel ceo group Giovanni Perissinotto. «Non c’è nessun esame da fare», ha risposto Pellicioli a chi gli chiedeva se ora Perissinotto fosse un osservato speciale. «Noi abbiamo sempre lavorato per un certo tipo di governance, che individuasse chiaramente un capo-azienda, che facesse sì che ci fosse un rapporto costruttivo e dialettico tra capo-azienda, comitato esecutivo e cda e che ci fosse un chairman all’inglese. Non abbiamo mai fatto problemi di persone, ma di metodo. Dal 6 aprile (giorno delle dimissioni di Geronzi, ndr) abbiamo la governance che abbiamo sempre progettato, proposto e sostenuto». Sul tema è intervenuto anche Ennio Doris, numero uno di Mediolanum e socio e consigliere diMediobanca: «Sono rimasto sorpreso dalle dimissioni di Cesare Geronzi perché non conoscevo l’entità del problema». E in merito all’irritazione del premier Silvio Berlusconi per quanto accaduto a Trieste? «Non mi risulta, ma bisognerebbe chiederlo a lui», ha detto Doris.