Parla il presidente Bedoni: risultati positivi nei primi tre mesi del 2011. A breve l’uscita di Mapfre. L’ingresso di Maccagnani in cda salda l’asse con Cariverona, che entrerà nel capitale. L’investimento in Fiera Verona
Mentre per le banche popolari il dibattito sulle deleghe di voto torna di attualità, Cattolica si prepara a modificare lo statuto per favorire una maggiore partecipazione alle assemblee. La compagnia assicurativa cooperativa intende portare da uno a due il numero delle deleghe di voto. La modifica sarà proposta alla prossima assemblea di sabato 30 aprile e rappresenta un segnale forte per i soci e il mercato. «La partecipazione è l’elemento più qualificante di un’assemblea e proprio per questo abbiamo deciso di raddoppiare le deleghe di voto», spiega il presidente Paolo Bedoni a MF-Milano Finanza. «Questo è il frutto di una maggiore attenzione al tema della partecipazione e del coinvolgimento dei soci».
Domanda.
Presidente Bedoni, gli spagnoli di Mapfre hanno deciso di vendere il loro 8,4% di Cattolica. La mossa vi ha spiazzati?
Risposta. È una scelta del tutto legittima e prevedibile, visto che la partnership non è andata in porto a suo tempo, anche se i nostri rapporti sono e resteranno buoni. Non sappiamo però quando la quota sarà messa sul mercato e chi sarà l’acquirente.
D. Nella lista per il nuovo cda c’è anche Giovanni Maccagnani, avvocato vicino al sindaco leghista Flavio Tosi. L’ingresso cambierà gli equilibri politici all’interno di Cattolica?
R.
La Fondazione Cariverona ha espresso l’intenzione di entrare in Cattolica e ha proposto la candidatura di Maccagnani. Ritengo che il rapporto con la fondazione presieduta da Paolo Biasi sia un’opportunità strategica per la compagnia e rafforzi il legame con il territorio.
D. Cariverona ha già comprato la partecipazione in Cattolica?
R. So per certo che c’è la volontà di farlo e l’indicazione di inserire Maccagnani nella lista del cda la prossima assemblea ne è la conferma.
D. Cattolica potrebbe entrare anche nella Fiera di Verona?
R. Stiamo dialogando con il Comune e abbiamo dato la nostra disponibilità all’investimento.A condizione che le modifiche statutarie ci consentano di esercitare un ruolo nella strategia. Ci è stato proposto di acquistare
D. La Popolare di Vicenza resterà il vostro principale azionista con l’11,5%?
R. Nel 2010 abbiamo rinnovato per altri dieci anni la partnership strategica. L’accordo prevede la distribuzione in esclusiva di prodotti Vita e Danni attraverso la rete del gruppo Popolare di Vicenza. La partecipazione dell’istituto di credito in Cattolica resterà invariata.
D. Come sarà il bilancio che presenterete ai soci in assemblea?
R. I risultati del 2010 confermano l’efficacia delle scelte che abbiamo fatto in questi anni e la bontà del lavoro svolto dall’amministratore delegato Giovan Battista Mazzucchelli. I volumi di raccolta sono cresciuti, l’utile consolidato si è attestato a 70 milioni (+3,3%) e il dividendo è salito a 0,9 euro per azione (+5,9%). Prosegue intanto la razionalizzazione della rete, che a fine 2010 contava 1.389 agenzie, così distribuite: 54,1% nel Nord Italia, 24,2% nel Centro e 21,7% nel Sud e Isole.
D. Quali segnali arrivano dai primi mesi del 2011?
R. Nonostante un quadro generale di difficoltà, i risultati sono in linea con le nostre previsioni e confermiamo la prospettiva di sviluppo. Cattolica si impegna inoltre a incrementare l’efficienza e la redditività tecnica. (riproduzione riservata)