RC sanitaria: sempre più strutture sanitarie pubbliche optano per forme di auto-ritenzione del rischio

IVASS approfondisce il settore della RC sanitaria e il fenomeno dell’auto-ritenzione del rischio nelle strutture sanitarie pubbliche

Le strutture sanitarie che optano per gestire internamente, in tutto o in parte, il rischio da RC sanitaria costituiscono fondi, alimentandoli con accantonamenti annuali, specificamente destinati a risarcire i pazienti che hanno subito errori sanitari.

Secondo i dati del Ministero della Salute nel 2022 le strutture sanitarie pubbliche hanno accantonato fondi per 466 milioni di euro, in aumento rispetto al 2021 (+7,8%) ma in forte riduzione sul 2017 (-21,3%), quando avevano raggiunto il suo massimo. La consistenza dei fondi complessivamente accantonati al 2022 è pari a 2.279 milioni di euro, in leggera riduzione rispetto all’anno precedente (-2,6%) e in aumento del +16,8% sul 2017.

L’ammontare degli accantonamenti e dei fondi è significativamente aumentato dal 2012, con una crescita particolarmente accentuata fino al 2017. Ciò riflette, secondo IVASS, che ha analizzato in un recente bollettino il mercato della RC generale e sanitaria, la decisione di un sempre più ampio numero di strutture sanitarie pubbliche di ricorrere a forme di auto-ritenzione del rischio, miste o totali.

Il livello dei fondi accantonati per abitante risulta comparabile tra il Nord e il Sud (intorno ai 40 euro), mentre è più contenuto al Centro (circa 35 euro).

Questo potrebbe derivare da differenti livelli di rischio sanitario o politiche differenziate di gestione del rischio, con un più o meno ampio ricorso all’auto-ritenzione.

A livello regionale, in rapporto al numero di abitanti, la consistenza maggiore dei fondi accantonati per abitante si registra per l’Umbria (132,6 euro), seguita dal Veneto (79,5 euro).

Per le strutture pubbliche tra il 2014 e il 2022 il valore degli accantonamenti è stato sempre superiore a quello dei premi assicurativi e il rapporto tra le due grandezze ammonta a circa il 190% nell’ultimo anno, riflettendo la contrazione del numero di strutture che ricorrono all’assicurazione.

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