Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Parte bene il 2025 per le reti di consulenza finanziaria. A gennaio, rileva Assoreti, la raccolta netta è stata 3,5 miliardi di euro, +45,7% su gennaio 2024: per il nono mese consecutivo si registra così un incremento tendenziale, ovvero anno su anno, dei volumi. I flussi netti sono stati di 1,5 miliardi nel risparmio gestito e quelli in risparmio amministrato di 2,6 miliardi, per un totale pari a 4,1 miliardi, un valore superiore a gennaio (1,2 miliardi) e dicembre (3,2 miliardi) del 2024. Mentre da conti correnti e depositi si riscontra un deflusso per 611 milioni.
Fineco archivia il mese di febbraio con una raccolta di 1,2 miliardi di euro, in crescita annua del 45%. Ancora meglio ha fatto il risparmio gestito, che ha raggiunto quota 449 milioni, segnando un aumento del 67%. La borsa ha premiato il titolo, che ieri ha chiuso le negoziazioni in rialzo dell’8% a 19,23 euro.
Azimut brinda ai conti del 2024, chiuso con un utile netto in crescita del 29% a 588 milioni, proponendo agli azionisti un dividendo in aumento del 25%: 1,75 euro per azione (interamente cash), rispetto agli 1,4 distribuiti lo scorso anno (parte in azioni), che ai prezzi attuali si traduce in un rendimento da dividendo (yield) del 6,7%. Per tutta risposta la borsa ha premiato il titolo, salito del 3% a 26,74 euro per azione.
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Nel 2024 il patrimonio gestito per consulente è salito a 43,7 milioni (+7,5%). Il 60% delle assunzioni è stato di under 35. Proposto il dividendo di 2,8 euro per azione

Se il committente dei lavori agevolabili con detrazioni edilizie perde la possibilità di accedervi per colpa dell’esecutore, il danno subito non sarà oggetto di risarcimento in assenza di prove dettagliate. Da provare è innanzitutto la sussistenza dei requisiti di spettanza del bonus, ma anche il collegamento causale tra il comportamento dell’appaltatore e la fuoriuscita dal suo ambito di applicazione, nonché l’impossibilità di reperire altre imprese da incaricare. È questo il quadro che sta delineando la giurisprudenza in materia, come dimostrano due sentenze, la n. 11510/2024 emanata dal Tribunale di Roma e la n. 936/2024 pronunciata dal Tribunale di Udine. In materia di Superbonus, non è raro che i committenti abbiano perso il diritto alla detrazione a causa di inadempimenti dell’appaltatore, subendo un danno configurabile in termini di c.d. “perdita di chance”.
Le lavoratrici mamme possono scegliere di andare prima in pensione o di avere una pensione più pesante. Infatti, per ciascun figlio possono ridurre di 4 mesi l’età di pensionamento oppure applicare un «coefficiente di trasformazione» maggiore per il calcolo della pensione. Lo spiega l’Inps nella circolare n. 53/2025, illustrando le novità in tema di pensioni della Manovra 2025.

Al via il premio in busta paga per i lavoratori dipendenti che rinunciano ad andare in pensione anticipata. Il cosiddetto bonus Maroni è stato potenziato con la legge di Bilancio 2025 e da quest’anno riguarda non solo coloro che, entro il 31 dicembre 2025, raggiungono i requisiti per andare in pensione con Quota 103 (62 anni d’età e 41 di contributi) ma anche chi potrebbe uscire con la normale pensione anticipata, dopo 42 anni e 10 mesi di contributi (un anno in meno per le donne). I lavoratori interessati potranno chiedere che la contribuzione a loro carico, pari al 9,19%, sia inserita in busta paga, mentre la quota a carico del datore di lavoro continuerà a essere versata all’Inps.

Il 53% degli italiani nel 2024 non è riuscito a risparmiare e, chi lo ha fatto, nel 63% dei casi ha accumulato i soldi sul conto corrente. Colpa non solo della ridotta capacità di accantonamento (la media mensile, a famiglia, è 320 euro con il 60% che arriva a fine mese con qualche difficoltà) ma anche nella scarsa fiducia nel futuro: il 66% degli intervistati ha espresso un «senso di incertezza» e il 52% di «preoccupazione e paura». Tanto che, per quasi un italiano su due, si risparmia per tutelarsi dagli imprevisti. A scattare questa fotografia è l’osservatorio “Look to the future” realizzato a dicembre 2024 da Athora Italia in collaborazione con Nomisma e presentato ieri a Milano.
Per la Sanità integrativa arriva un mini-restyling in attesa di una riforma a cui lavora il Governo. Ieri nel Ddl prestazioni sanitarie in commissione Sanità è stato approvato un emendamento che rivede le percentuali tra prestazioni Lea ed extra Lea che i fondi sanitari devono garantire (che salgono dal 20% al 30%) e si introduce un meccanismo per contrastare l’omissione contributiva da parte delle aziende. I fondi integrativi potranno in pratica farsi “parte attiva” per il recupero dei contributi.
L’Italia sulla spinta del Pnrr che ha stanziato 200 milioni lancia il suo Ecosistema di dati sanitari che entrerà a regime nel 2026 in scia con quello europeo: tutte le informazioni sanitarie dei pazienti – dai referti alle ricette fino ai vaccini – saranno raccolte, archiviate, protette in modo da garantire la privacy e accessibili sia per i cittadini stessi attraverso il loro Fascicolo sanitario nazionale (potenziato sempre grazie ai fondi del Pnrr) sia per medici e sanitari autorizzati che potranno utilizzarli per fini di cura (si pensi a esempio ai casi di emergenza) avendo a disposizione un quadro sanitario sempre aggiornato del paziente. Ma questo preziosissimo patrimonio di informazioni che gira attorno al nostro Servizio sanitario nazionale potrà essere impiegato anche ai fini di ricerca per esempio per la scoperta di nuove terapie oltre che per studiare interventi di prevenzione sulla popolazione – si conoscerà meglio a esempio l’incidenza delle patologie – e programmare le politiche sanitarie in modo più chirurgico ed efficace a livello locale.

Il Gruppo DGC, specializzato in sicurezza informatica, rileva gran parte dell’azienda insolvente di Colonia. Insieme, le due società intendono acquisire come clienti aziende di medie dimensioni.