Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Valorizzare il risparmio domestico, fornire strumenti alle pmi italiane per attirare capitale anche estero nonché creare un testo unico che raccolga tutte le disposizioni in materia di finanza. Queste le direttrici per riuscire a realizzare in Italia «le condizioni di contesto normativo (presenti in Olanda, in Francia e anche sul mercato londinese, ndr) che rendono più efficiente e più attrattivo non solo l’accesso, ma anche la permanenza delle imprese sui mercati dei capitali, senza per altro ridurre i presidi a tutela degli investitori e dell’integrità dei mercati». E così, con un «mercato dei capitali più solido, efficiente e più ampio», indurre il rilancio dell’economia nazionale tricolore. Lo ha dichiarato il sottosegretario al Mef, Federico Freni, rispondendo in Commissione Finanze del Senato all’interrogazione siglata Movimento Cinque Stelle (Mario Turco, Marco Croatti e Barbara Floridia).
Gli eventi naturali globali nel 2024 hanno causato perdite economiche per 368 miliardi di dollari con un aumento del 14% rispetto alla media del 21esimo secolo e il 60% dei danni non aveva copertura assicurativa. Numeri che emergono dal Catastrophe Report di Aon, compagnia leader a livello globale nell’intermediazione assicurativa e riassicurativa e nella consulenza per la gestione dei rischi che evidenzia anche come lo scorso anno sia stato il nono consecutivo con perdite superiori a 300 miliardi di dollari. Il 2024 è stato inoltre l’anno più caldo mai osservato, con 20 Paesi che hanno registrato picchi record di temperature.
La Vigilanza dà l’ok all’opa di Banco Bpm su Anima, che arriva ai nastri di partenza. Ieri la Banca d’Italia ha autorizzato l’operazione che nel novembre scorso ha aperto le manovre del risiko finanziario italiano. A questo punto, incassati anche i via libera dell’Antitrust e del Golden Power, il gruppo di piazza Meda aspetta solo il verdetto dell’Ivass che dovrebbe arrivare in tempi brevi. Incassata quell’ultima luce verde il prospetto informativo sarà depositato in Consob che avrà i canonici cinque giorni per esprimersi. Se non ci saranno intoppi il periodo di adesione dovrebbe partire tra la metà e la fine di marzo. L’intenzione del Banco è insomma quella di procedere anche senza il verdetto della Bce sul Danish Compromise.
L’ingresso di Poste Italiane nel capitale di Net Insurance ha avuto l’effetto di accelerare la crescita della compagnia assicurativa danni guidata da Andrea Battista. Il 2024 si è chiuso con premi per 277 milioni, che rappresentano un incremento del 15% rispetto all’anno prima e un utile netto di 29,9 milioni. Un dato, quest’ultimo, che è più che raddoppiato rispetto al pre-delisting seguito all’opa lanciata da Poste Italiane a settembre 2022 e chiusa ad aprile 2023. Oggi Poste, che sulla crescita delle polizze Danni sta spingendo molto e in pochi anni è arrivata a 1 miliardi di premi, detiene una quota di poco inferiore al 60% di Net Insurance, con poco meno del 40% in mano a Ibl Banca e circa il 2% di Battista.

Danni psicofisici da Superbonus. Ok ma con perizia. Se l’inadempimento è grave e di non scarsa importanza la committenza può sciogliersi dal contratto d’appalto e vedersi rimborsare le somme corrisposte indebitamente per le prestazioni non ricevute, ma i disagi e i danni psicofisici devono essere provati con idonea perizia medico legale che li documenti. È quanto ha stabilito il Tribunale di Ivrea con sentenza del 25 febbraio 2025, nell’ambito di una causa (causa n. 2108/2022) che vedeva come parte attrice il proprietario di un immobile e come parti convenute alcune società operanti nel settore delle costruzioni che erano rimaste inadempienti rispetto all’obbligo assunto di effettuare una complessa attività di rilievo, progettazione architettonica, energetica e strutturale dell’immobile, con accesso al Superbonus 110%.
Via libera alle domande dell’incentivo al posticipo del prepensionamento. Chi ha i requisiti per mettersi a riposo anticipatamente, infatti, può chiedere di ricevere in bustapaga, esentasse, la propria quota di contributi versata ogni mese all’Inps (in genere il 9,19% della retribuzione), in cambio della rinuncia alla pensione. Il via libera arriva dal messaggio n. 799/2025 dell’Inps, con cui è rilasciato il nuovo servizio online per la presentazione della «domanda d’incentivo al posticipo del pensionamento».

Le imprese hanno ancora poche settimane per mettersi in regola con la disposizione della Legge di Bilancio 2024 (legge 213/23, art. 1 commi 101 e seguenti) che prevede l’obbligo di stipulare una polizza contro gli eventi calamitosi. La scadenza originaria del 31 dicembre 2024 infatti è stata posposta al 31 marzo 2025 dal decreto Milleproroghe. La norma prevede che tutte le imprese, con la sola eccezione di quelle agricole, con sede legale in Italia, o con stabile organizzazione nel territorio nazionale, e che risultino iscritte al Registro delle Imprese, debbano avere una copertura dei danni ai beni immobili, impianti e macchinari causati da eventi come terremoti, alluvioni, frane, inondazioni ed esondazioni, che si verificano su tutto il territorio nazionale. Sono obbligate anche le imprese individuali e le società di persone, mentre sono esentate tutte le imprese che posseggano immobili gravati da abuso edilizio.

Le imprese si trovano di fronte all’obbligo di coprire alcuni loro asset per via dell’obbligatorietà prevista in tema di polizze catastrofali in presenza di sismi, alluvioni, frane, inondazioni ed esondazioni. Il tutto entro il prossimo 31 marzo, motivo per cui i tempi appaiono stringenti. L’obbligo è stato posto, a livello di requisito oggettivo, in relazione alle poste dello stato patrimoniale coincidenti con le immobilizzazioni materiali, in particolare terreni e fabbricati, impianti e macchinari, attrezzature. Infatti al di là degli altri beni, tale obbligatorietà non si estende nemmeno all’ambito del magazzino (si veda il Sole 24 Ore del 4 marzo). Motivo per cui tanto le imprese industriali quanto quelle commerciali dovranno assicurare gli asset patrimoniali, ragionevolmente più rilevanti sulle prime. Per ciò che riguarda invece il magazzino, questo lo si ritrova nelle realtà produttive che, producendo per la vendita, accumulano delle scorte, sebbene oggi la tendenza sia quella di ridurle il più possibile anche al fine di avere minori oneri da finanziamento del circolante. Il magazzino è invece l’asset preponderante delle imprese commerciali, che acquistano e rivendono merci e prodotti.
Rispetto alla norma primaria (articolo 1, commi 101-111, della legge 213/2023) il decreto ministeriale 18 nel declinare «Definizioni e ambito di applicazione» sembra delimitare il perimetro applicativo in relazione alle immobilizzazioni di cui all’articolo 2424, primo comma, sezione Attivo, voce B-II, numeri 1), 2) e 3), del Codice civile esclusivamente a quelle «a qualsiasi titolo impiegati per l’esercizio dell’attività di impresa». Ciò vuol dire, in altri termini, che in relazione in particolare ai fabbricati si debba intendere «l’intera costruzione edile e tutte le opere murarie e di finitura, compresi fissi e infissi, opere di fondazione o interrate, impianti idrici ed igienici, impianti elettrici fissi, impianti di riscaldamento, impianti di condizionamento d’aria, impianti di segnalazione e comunicazione, ascensori, montacarichi, scale mobili, altri impianti o installazioni di pertinenza del fabbricato compresi cancelli, recinzioni, fognature nonché eventuali quote spettanti delle parti comuni», ma esclusivamente con riferimento ai soli fabbricati strumentali per l’attività della società così come definiti dal principio contabile Oic 16.
L’agricoltura foggiana, granaio d’Italia, quest’estate sarà senza acqua. A lanciare l’allarme, davanti al Consiglio regionale della Puglia, è stato il presidente del Consorzio per la bonifica della Capitanata, Giuseppe De Filippo: l’insufficienza idrica dovuta alla mancanza di pioggia è già tale da far prevedere l’impossibilità di avviare la stagione irrigua nei campi, che interessa il 30% del comprensorio consortile. L’impatto negativo sull’economia agricola della provincia sarà devastante: l’Anbi calcola almeno 1,4 miliardi di euro, più tutto l’indotto, su un fatturato complessivo di circa 7 miliardi.
Generali sui massimi e sopra i 32 euro con la capitalizzazione di Borsa che supera i 50 miliardi (+1,07% a 32,13 euro). Un balzo frutto dell’ennesima giornata positiva per il titolo del Leone che nell’ultimo anno è cresciuto del 46% (+30% negli ultimi sei mesi). A spingere le quotazioni, al di là delle ragioni di carattere fondamentale, l’attesa per la prossima assemblea dei soci che oltre ad approvare il bilancio dovrà nominare il nuovo consiglio di amministrazione. E in vista di quella data c’è attesa per quello che potrebbe essere il posizionamento dei soci in campo. A riguardo, come riportato da Il Sole 24 Ore di ieri, il mercato ha alzato il livello di attenzione sui movimenti attorno al titolo. E diverse fonti hanno indicato UniCredit tra i soci attivi su Trieste. A tal proposito la banca ha già fatto sapere di detenere il 5,229% della compagnia assicurativa (4,18% dei diritti di voto). Tuttavia, in vista dell’assise, secondo le stesse fonti, l’istituto si è attrezzato per portare la partecipazione a un passo dal 10% del capitale.
«Il ruolo dell’assicurazione quale supporto al sistema di welfare pubblico è cresciuto negli ultimi anni, ma è auspicabile che si sviluppi ulteriormente se si vuole aumentare la protezione della popolazione in generale ma in particolare di quella anziana e di coloro che presto raggiungeranno tale condizione». Lo ha affermato ieri il presidente dell’Ania, Giovanni Liverani, al convegno virtuale “Invecchiamento della popolazione: quanta protezione nel risparmio assicurativo?”, organizzato da Itinerari previdenziali in collaborazione con l’associazione delle compagnie.
Una raccolta premi che cresce oltre 1,5 miliardi di euro, un Solvency Ratio sostanzialmente attorno al 190% e un risultato operativo atteso in netto miglioramento, rispetto ai 20 milioni del 2023, anno fortemente penalizzato da eventi naturali. E’ questo in estrema sintesi il 2024 di Assimoco, gruppo assicurativo di riferimento del movimento cooperativo italiano, controllato dalla compagnia tedesca R+V e partecipato da Raiffeisen, da Fondosviluppo e da altri azionisti di minoranza tra cui Iccrea Banca.

La partecipazione agli utili nel ramo vita è in aumento e il settore assicurativo offre ai propri clienti garanzie più elevate per i nuovi affari. “Ci sono di fatto più argomenti a favore del ramo vita”, afferma Lars Heermann, responsabile del settore valutazioni e analisi dell’agenzia di rating Assekurata.  Tuttavia, le prospettive di business per gli assicuratori vita sono migliorate solo leggermente. La conclusione di Heermann, tratta da un recente studio per il quale Assekurata ha analizzato i dati di 39 assicuratori vita, è la seguente: “Molti consumatori rimangono riluttanti a investire il proprio denaro nella previdenza privata a lungo termine”. I risultati dello studio sono contrastanti: da un lato, gli assicuratori vita hanno ancora più margine di manovra rispetto alla fase di bassi tassi di interesse per aumentare i bonus degli assicurati. Dall’altro lato, la popolazione continua a percepire gli aumenti generali dei prezzi come estremamente elevati, anche se l’inflazione è ormai lontana dal suo picco.