Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Secondo l’ultimo rapporto annuale dell’Inps, nel 2023 in Italia la pensione media è stata pari a 1.750 euro lordi per gli uomini e 1.069 euro lordi per le donne, ossia, rispettivamente, circa 1.430 e 947 euro netti. Le donne italiane percepiscono dunque pensioni inferiori del 36% circa rispetto agli uomini, un divario in continuo aumento riconducibile al gap retributivo di genere e alla discontinuità lavorativa, che penalizzano pesantemente le lavoratrici italiane.
Mentre rastrella azioni di Montepaschi e Mediobanca, Francesco Gaetano Caltagirone sale anche nel capitale delle Generali. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, il costruttore romano avrebbe incrementato nelle ultime ore la partecipazione nella compagnia assicurativa dal 7 all’8%. Fonti finanziarie riferiscono che la posizione sarebbe stata costruita attraverso contratti di opzione put e call sottoscritti con Banca Finnat, broker capitolino della famiglia Nattino a cui di solito Caltagirone si rivolge per operazioni di questo genere. Nel ruolo di finanziatore si sarebbe invece mossa Deutsche Bank. Gli acquisti sarebbero stati pagati cari dall’ingegnere che avrebbe messo sul piatto un premio di circa il 6% rispetto alla media dei prezzi dell’ultimo anno. Complessivamente l’operazione varrebbe 500 milioni di euro, più una quindicina di milioni di commissioni e le tasse. La mossa è coerente con la strategia seguita finora dal costruttore, che intende incrementare il proprio peso nel capitale e nella governance del Leone, reinvestendo anche i dividendi incassati da Trieste.
Il termine per la presentazione delle offerte non vincolanti da recapitare al commissario straordinario di Ara1857, Massimo Michaud, scadrà venerdì 7 marzo. E secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza tra le compagnie che sarebbero pronte a farsi avanti per valutare l’acquisizione dell’assicurazione specializzata nel settore agricolo, e più in particolare nelle coperture grandine, ci sarebbe anche Revo. Già nel 2021 l’insurtech quotata a Piazza Affari e fondata da Alberto Minali, aveva valutato il dossier Ara1857 per realizzare una possibile business combination con la sua spac. Alla fine però aveva preferito muovere su Elba Assicurazioni, lanciando con quest’ultima il suo progetto che punta a innovare nelle assicurazioni, a partire dall’offerta di polizze parametriche.

Risponde di omicidio stradale il conducente che lascia il veicolo in sosta o in fermata in un punto vietato, ingombrando la corsia e provocando così l’impatto di un’autovettura con conseguente esito mortale. Lo afferma la Cassazione, sez. IV penale, con la sentenza n. 5007 del 7 febbraio 2025. Il 14 dicembre 2014 si era verificato un incidente stradale mortale lungo una strada provinciale in un tratto extraurbano a doppio senso di marcia. In particolare, il conducente di un’autovettura che marciava ad una velocità di gran lunga superiore al consentito (circa 150 km orari, vigendo in quel tratto il limite massimo di 50 km all’ora), all’uscita di una curva volgente a sinistra, aveva impattato violentemente contro un trattore parcheggiato irregolarmente, che ostruiva una parte, fino quasi a metà, della corsia di marcia di pertinenza dell’altro veicolo. In conseguenza del violento impatto, l’automobile aveva ruotato su sé stessa e, quindi, urtato contro un’altra autovettura proveniente dall’opposto senso di marcia, riportando lesioni gravissime con esito mortale.
220 milioni di euro in cinque anni (fino al 2029) per la sanità integrativa nella scuola. È quanto previsto dallo schema di decreto-legge, approvato dal consiglio dei ministri del 19 febbraio 2025, recante norme urgenti in materia di reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni. Sulla base delle risorse messe a disposizione e della proiezione del loro impatto rapportato alla platea dei possibili beneficiari (circa un milione di lavoratori del settore scuole), si stima che si riusciranno ad erogare prestazioni e servizi sanitari per un controvalore di oltre 3 mila euro all’anno per ogni interessato.

Oggetto della copertura obbligatoria per le polizze catastrofali sono le immobilizzazioni materiali, esclusi gli altri beni, dell’attivo di stato patrimoniale, per cui dalla medesima resta fuori il magazzino. Ciò impone alcune considerazioni distinguendo le aziende industriali e quelle commerciali. Con il Dm 3o gennaio 2025 n. 18 pubblicato in «Gazzetta Ufficiale» lo scorso 27 febbraio sono state disciplinate le modalità attuative delle polizze catastrofali (contro sismi, alluvioni, frane, inondazioni e esondazioni) di cui le imprese dovranno dotarsi entro il prossimo 31 marzo. L’obbligo originariamente è stato introdotto dall’articolo 1 commi 101-111 della legge 213/2023, con scadenza per l’adeguamento fissata dapprima al 31 marzo 2024 e poi prorogata al 31 marzo 2025 dal decreto Milleproroghe (Dl 202/2024). La norma risponde all’esigenza di prevedere una copertura obbligatoria per le aziende a fronte di eventi che si manifestano con sempre maggiore frequenza e intensità ma con un onere assicurativo in capo a queste. D’altronde si diffonde una cultura assicurativa che è irrinunciabile in presenza di eventi calamitosi.
Nel mese di febbraio le immatricolazioni sul mercato domestico sono calate del 6,3%, in valore assoluto mancano all’appello oltre 9mila autovetture rispetto ad un anno fa. Dopo un 2024  in contrazione, prosegue anche nell’anno in corso una fase stagnante per il mercato delle quattro ruote, con un primo bimestre dell’anno in calo del 6,1% e un gap del 21% rispetto ai livelli precedenti al Covid. In questo contesto la quota di auto elettriche (bev) sale dal 3,4 al 5%, dunque migliora, ma lascia l’Italia agli ultimi posti tra i Paesi europei. Le prospettive per i prossimi mesi non appaiono positive come evidenzia il Centro Studi Promotor che, nel quadro dell’indagine congiunturale mensile, rileva come il 79% dei concessionari abbia dichiarato una raccolta di ordini bassa. Per il mercato italiano si tratta del «settimo ribasso mensile consecutivo» sottolinea Roberto Vavassori, presidente di Anfia, l’associazione delle imprese della filiera auto.

È ufficiale: il 1° marzo 2025 il tribunale locale di Berlino-Charlottenburg ha aperto la procedura di insolvenza definitiva per l’assicuratore digitale berlinese “Element”. Il curatore fallimentare Friedemann Schade ha recentemente confermato all’Handelsblatt di venerdì che la ricerca di un acquirente è fallita. La procedura di insolvenza provvisoria era già stata aperta l’8 gennaio, dopo che l’insurtech aveva notificato alla Bafin il suo sovraindebitamento. Element non è riuscita a risollevare le sorti dell’azienda e la cancellazione da parte di un importante riassicuratore ha ulteriormente aggravato la situazione. Fallimenti come quello di Element sono rari in Germania. La società è una delle poche giovani compagnie digitali del settore assicurativo ad aver ricevuto una licenza Bafin nel recente passato. Element ha centinaia di migliaia di clienti che sono ora interessati dall’insolvenza. Cosa devono fare ora gli assicurati?