Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Banco Bpm potrebbe andare avanti sull’opa Anima nonostante il no della Bce all’utilizzo del Danish Compromise. Questa mattina il cda di piazza Meda si riunirà per esaminare il parere negativo arrivato venerdì 21 da Francoforte e annunciato ieri dall’istituto. Piazza Meda avrebbe voluto applicare il Danish Compromise all’operazione Anima (condotta attraverso la controllata assicurativa Banco Bpm Vita) e ha perciò chiesto un’interpretazione del regolamento Crr alla Bce. Francoforte però ha espresso un parere diverso rispetto a quello della banca: dal punto di vista dei supervisori, secondo quanto appreso da fonti finanziarie, quando un gruppo acquista una società di asset management, la partecipazione deve essere consolidata e il goodwill deve essere dedotto dal capitale, quindi senza beneficio del Danish Compromise. In sostanza, il vantaggio del regolamento Crr è previsto per le società di assicurazione, non per quelle di asset management. A livello tecnico, non si tratta di una decisione Bce ma di un’interpretazione del regolamento Crr.
Generali è pronta ad accelerare «per dare il suo contributo a colmare il divario di coperture assicurative che caratterizza da sempre l’Italia rispetto ad altri Paesi europei», racconta a MF-Milano Finanza Massimo Monacelli, general manager di Generali Italia, che in questi giorni sta incontrando la rete di vendita assieme alla squadra di Distribution guidata da Marco Oddone. «La prima sfida sarà dare risposta alle oltre 4,5 milioni di imprese che entro fine marzo, salvo rinvii, dovranno obbligatoriamente acquistare una polizza per assicurarsi contro i danni provocati dalle catastrofi naturali. Ma la competizione è più ampia e passa anche dalle risposte assicurative ai trend in atto, dall’invecchiamento della popolazione ai nuovi rischi tecnologici», afferma Monacelli. A chi solleva la questione del recente aumento dei prezzi di queste coperture Monacelli risponde che «non si tratta di prodotti comparabili perché l’obbligo di legge prevede coperture più ampie e vincoli tecnici diversi». La previsione è che «in una prima fase di avvio dell’obbligo ci sarà una personalizzazione della tariffa in funzione del rischio dell’area. Sicuramente con una diffusione più ampia di queste polizze si potrà raggiungere una sempre maggiore mutualità a beneficio di tutti».
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Bcg: le assicurazioni ritirano la copertura da aree ad alto rischio
Polizze catastrofali obbligatorie anche per gli stabilimenti balneari, per le attrezzature dei cantieri edili e per i bed & breakfast, ma solo nel caso in cui si configuri l’attività commerciale con l’iscrizione al registro imprese. Sono invece esclusi dalla copertura della polizza i danni causati da bombe d’acqua, eruzioni vulcaniche, bradisismo e i danni a terzi provocati dai beni assicurati a seguito di eventi. “Esentati” gli edifici in costruzione. Per i terreni, la somma assicurata è rappresentata dai costi necessari a ripristinare l’area nella condizione precedente all’evento calamitoso, mentre per i fabbricati l’importo massimo assicurabile è dato dal valore di ricostruzione a nuovo. Per i macchinari vale il costo di rimpiazzo. Sono queste alcune precisazioni contenute nelle Faq dell’Ania (Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici), intervenuta a fornire chiarimenti in merito all’obbligatorietà o meno delle polizze contro le catastrofi naturali il cui termine del 31 marzo p.v. per la sottoscrizione obbligatoria sembrerebbe andare verso un rinvio al 31 ottobre 2025.
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