Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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A soli sette giorni dall’entrata in vigore dell’obbligo per imprese di stipulare polizze catastrofali (cosiddette «cat-nat») si tenta l’ennesimo posticipo al 31 ottobre. Questa volta a chiedere sette mesi in più è un emendamento al decreto Bollette del deputato Riccardo Zucconi di Fratelli d’Italia, al fine di «consentire il superamento dell’emergenza energetica senza ulteriori oneri per le imprese». Non a caso mercoledì mentre in commissione Attività Produttive della Camera si voterà sull’ammissibilità degli oltre 320 emendamenti depositati, al ministero delle Imprese si terrà un tavolo tecnico per discutere il tema. Così la maggioranza prova a riproporre attraverso gli emendamenti al dl Bollette proposte scartate in altri provvedimenti legislativi.
Nella prima settimana di offerta Banco Bpm ha già superato il traguardo del 50% nell’opa da 1,78 miliardi su Anima. Proprio ieri il gruppo Caltagirone ha annunciato l’adesione all’opa per il suo 5,84%, che va a sommarsi alle quote di alcuni soci di riferimento della sgr – come il gruppo Fsi di Maurizio Tamagnini (9,6%) e Poste (11,7%) – e ai pacchetti apportati dal top management, dal retail e da alcuni investitori istituzionali. Risulta così già abbondantemente realizzata la prima condizione di efficacia dell’opa, cioè il raggiungimento del 45% della società target, come specificato nel prospetto informativo. Non solo; nelle sale operative si ritiene che l’offerta del Banco abbia buone chance per raggiungere quel 66,67% che era stato inizialmente fissato come obiettivo dell’operazione.
Assicurazioni Generali vara una società di gestione per fondi di private equity anche per conto terzi e lo fa con una controllata olandese già attiva in questo segmento. Ileana Bolcato, head of group private equity portfolio management della compagnia triestina, in quanto amministratrice dell’olandese Lion River I Nv, interamente controllata dalle Generali, e Fabrizio Riccardi, private equity head of asset valuation and performance measurement del Leone e anch’egli presente nell’olandese hanno costituito la nuova Generali Lion River Capital Partners sgr che ha per oggetto «la gestione di fondi alternativi di tipo chiuso, ivi inclusa la gestione di sicaf italiane o estere che designano un gestore esterno e la gestione in regime di delega di Oicr di altrui istituzioni».
Azimut fa tappa in Marocco per aggiungere un’altra casella al suo percorso di espansione all’estero. Il gruppo presieduto da Pietro Giuliani ha comprato una quota di minoranza in due controllate di Red Med Capital, banca d’investimento marocchina. La prima è Red Med Asset Management, società che gestisce 1,7 miliardi di euro di masse e dal 2017 è cresciuta in media del 30% ogni anno. La sua quota di mercato è del 3% e Azimut ne ha acquisito il 29%. La seconda controllata invece è Red Med Securities, broker che offre servizi di trading, custodia, gestione conti e assistenza agli emittenti. In questo caso la quota di mercato è del 4,4%, in aumento dal 2,3% del 2023, e la holding italiana ha in mano il 25%.
Risolto il rebus lista in casa Assogestioni, che presenterà una propria rosa di candidati di minoranza per il cda Generali, gli occhi sono puntati ora sugli altri due elenchi per il board del Leone: quello di maggioranza di Mediobanca, che ripresenta Philippe Donnet come amministratore delegato e Andrea Sironi come presidente, e quella di minoranza lunga (se nomi) del costruttore romano Francesco Gaetano Caltagirone. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, per stilare il proprio elenco il gruppo Caltagirone ha interpellato all’inizio due head hunter, entrambi americani. Si tratta di Spencer Stuart e Korn Ferry.

Zero contributi pubblici a chi non si assicura. E danni a carico dell’azienda danneggiata. A meno di una settimana dalla scadenza per la stipula obbligatoria delle polizze catastrofali (la dead line è il 31 marzo) arrivano dall’Ania (Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici) chiarimenti per l’applicazione della normativa prevista dalla legge di bilancio 2024. Va ricordato, però, che proprio l’assenza di norme sul piano operativo per l’effettiva sottoscrizione delle polizze ha spinto Fratelli d’Italia (pare su input del governo) al deposito di un emendamento al decreto bollette in Commissione attività produttive della Camera; la misura è tesa a far slittare l’obbligo assicurativo dal 31 marzo al 31/10/2025. Intanto, per mettere ordine nel clima di incertezza generato dalla mancanza di decreti attuativi, come detto, è intervenuta l’Ania con alcune Faq tese a fornire chiarimenti in relazione; all’esatta definizione degli eventi catastrofali; a chi siano i soggetti obbligati; quali siano gli adempimenti a carico degli affittuari dei beni; quali i termini di sottoscrizione per le polizze in vigore, ecc. In particolare, l’Ania ha chiarito cosa intenda esattamente per eventi calamitosi assicurabili, cioè qual è la definizione esatta di alluvione, di frana, ecc. ma anche che cosa non s’intenda per alluvione, per frana, ecc. (ad es. sono fuori dal risarcimento le frane dovute ad errori di progettazione o costruzione).
Agli eredi della vittima può essere trasmesso il risarcimento del danno terminale patito dalla vittima. Il tutto quando il decesso avviene a un tempo apprezzabile dalle lesioni e l’interessato si rende conto che, purtroppo, la sua fine è vicina e inevitabile: classico il caso in cui il danneggiato nel sinistro stradale arriva ancora vigile al pronto soccorso. Ma vi rientra anche il decesso del lavoratore per una malattia incurabile determinata da cause di servizio, ad esempio l’esposizione all’amianto. E il danno da lucida agonia va riconosciuto per via ereditaria anche al padre del giovane, affetto da allergie alimentari, morto al ristorante dopo lo shock anafilattico patito per aver mangiato un prodotto diverso da quelli previsti dal menu pattuito col gestore del locale. Così la Corte di cassazione, sez. terza, nell’ordinanza n. 6668 del 13/03/2025, che riporta d’attualità i danni terminali: i criteri orientativi per la liquidazione del risarcimento sono contenuti nella sezione ad hoc delle tabelle del danno non patrimoniale del tribunale di Milano.

La relazione sulla remunerazione delle Generali che certifica gli emolumenti incassati dai vertici della società alza il velo anche su un altro aspetto chiave: le azioni nel portafoglio del ceo Philippe Donnet. Pacchetto che si attesta attorno allo 0,11% del capitale (1,8 milioni di azioni) per un valore superiore ai 70 milioni di euro. Complice, evidentemente, l’ascesa del titolo in Borsa, (+77% nel 2024) che, tra l’altro, ha influito anche sulla remunerazione del ceo nel precedente esercizio.
In attesa della definizione delle domande del 2025 per beneficiare dell’esonero contributivo collegato al posticipo del pensionamento anticipato o con quota 103, rimane incerto il trattamento fiscale da applicare a quelle autorizzate nel 2023 e nel 2024. Già dal 2023, i lavoratori che, pur conseguendo i requisiti per quota 103, non accedono a pensione e proseguono l’attività lavorativa, possono chiedere di non versare all’Inps i contributi a loro carico e riceverli in busta paga.