Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Poteri di controllo centralizzati, come già accade con le banche, per garantire parità di trattamento sui mercati di capitali ed eliminare le barriere agli investimenti tra Stati. Con la Savings and Investments Union (Siu) presentata ieri a Bruxelles la Commissione accelera anche sul rafforzamento della vigilanza in capo all’Esma, che appare come l’autorità naturale a cui affidare il compito. Ma non si partirà subito con una supervisione unica e con poteri generalizzati, piuttosto si procederà per gradi.
Allianz, BlackRock e la giapponese T&D Holdings investono in Viridium Group in una maxi operazione che, tra equity e debito, vale da 3,5 miliardi. Il fondo di private equity Cinven dopo oltre dieci anni uscirà dalla società assicurativa tedesca specializzata nell’acquisto di portafogli vita, mentre restano nel capitale sia Generali Financial Holdings (10% circa) sia Hannover Re.
Il ceo di Unicredit Andrea Orcel frena sull’ops Banco Bpm per l’incertezza sulla concessione del Danish Compromise, mentre la Bce dovrebbe presto esprimersi sulla partita. «Non abbiamo escluso di aumentare l’offerta su Banco Bpm se ci fosse più valore», ha esordito il banchiere parlando ieri alla Morgan Stanley European Financials Conference di Londra. Gli sviluppi sull’operazione però «sono negativi. Allo stesso modo in cui non facciamo qualcosa che distrugge il valore, facciamo qualcosa che aggiunge valore». La decisione sarà pertanto presa verso la fine del periodo di adesione.
Il bilancio definitivo del private equity e venture capital italiani del 2024 si chiude con più luci che ombre. Da una parte si è assistito a un incremento sostanzioso sia della raccolta sia degli investimenti, con un ritorno delle grandi operazioni (mega deal). Dall’altra, sono scesi sensibilmente gli investimenti di expansion (accelerazione dello sviluppo di aziende già consolidate), mentre la raccolta è sempre più dipendente dal settore pubblico e meno da attori istituzionali come fondi pensione e casse di previdenza.

Per i risarcimenti su incidenti stradali e malasanità la tabella unica nazionale batte quella del tribunale di Milano, anche se è più avara nelle invalidità medie: offre, infatti, importi superiori rispetto agli standard ambrosiani per le invalidità più basse e più alte, rispettivamente il 10-36 per cento e l’82-100 per cento, intervalli in cui si collocano ben il 93 per cento dei macrolesi del ramo rc auto e il 75 per cento dei danneggiati nella responsabilità sanitaria. Sono entrati in vigore il 5 marzo, dopo molti anni, i valori che riguardano le invalidità superiori al 10%. Il dpr 12/2025 recepisce il sistema di liquidazione a punti indicato dalla Cassazione, col valore di partenza fissato a 947,30 euro come per le lesioni micropermanenti, che varia in funzione di tre fattori: aumenta con la gravità dell’invalidità permanente («moltiplicatore biologico»), diminuisce con l’età del danneggiato («demoltiplicatore demografico») e può essere personalizzato in base alla sofferenza morale. La Tun vale per i sinistri successivi all’entrata in vigore ma c’è già qualche giudice che l’ha applicata (anche in incidenti stradali) e per la responsabilità sanitaria c’è un’interpretazione che ne consentirebbe subito l’utilizzo.
C’è il diritto di ripensamento sulla nuova prestazione universale. Una volta ottenuta, infatti, il beneficiario può rinunciarvi e avere ripristinata la sola indennità di accompagnamento che già possedeva. Lo precisa l’Inps, con parere favorevole del ministero del lavoro, nel messaggio n. 949/2025 anticipando i contenuti del dm 21 febbraio 2025, in via di pubblicazione. Il decreto attua la nuova misura che negli anni 2025/2026 integra l’indennità di accompagnamento con un assegno di assistenza d’importo fino a 850 euro mensili.

Per mettersi in regola con l’obbligo di stipulare una polizza per proteggersi dalle catastrofi naturali rimangono poco più di dieci giorni. Troppo poco, dicono le imprese che chiedono, a gran voce, una proroga, come raccontiamo in un approfondimento sul sito del Corriere. Ieri a tornare sulla questione è stata Confesercenti. La presidente dell’associazione Patrizia De Luise sottolinea che «tutte le associazioni di imprese chiedono a gran voce più tempo trovando però, inspiegabilmente, un governo fino ad ora silente». L’associazione dei commercianti parla di una «corsa contro il tempo, soprattutto per le circa 1,5 milioni di attività del commercio, del turismo e dei servizi che esercitano in un locale in affitto». A chiedere un rinvio dei termini è anche Confindustria, che ha proposto una proroga di almeno 90 giorni. «Uno degli aspetti che preoccupa di più è la prospettiva che l’azienda priva di copertura non possa più accedere a qualsiasi forma di agevolazione o di incentivo pubblico», ha dichiarato il vicepresidente Angelo Camilli in un’intervista al Sole 24 Ore
Tra i candidati figurerebbe al primo posto Roberto Perotti, già consigliere del Leone nel mandato 2019-22, economista, consulente economico del governo Renzi. Un altro nome sarebbe quello di Dante Roscini, ex banchiere di Merrill Lynch, docente alla Harvard Business School, già consigliere di Tim e ceo di Morgan Stanley Italia. Accanto a questi due favoriti, la rosa prevederebbe a seguire il nome del filosofo Luciano Floridi, direttore del Digital Ethic Center di Yale, e dei due banker Guido Celona e Cristian Montaudo.
  • Ivass: sale l’Rc Auto
Torna a salire, a dicembre, dopo due mesi di stabilità, il prezzo medio dell’Rc Auto. Secondo i dati Ivass «il premio medio a dicembre 2024 era pari a 419 euro, mentre a ottobre e novembre dello stesso anno era 416 euro».

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Una catena di errori lungo tuttala scala gerarchica, dai dirigenti fino ai responsabili della manutenzione del deposito, frutto di omissioni e di valutazioni superficiali. E un «modello organizzativo » improntato sull’abbattimento dei costi, al punto da consentire che le stesse operazioni di manutenzione e quelle di carico di carburante avvenissero in simultanea, manovra che avrebbe prodotto un risparmio di circa 255 mila euro. C’è tutto questo nell’inchiesta della procura di Prato sull’esplosione al deposito Eni di Calenzano, lo scorso 9 dicembre, in cui cinque lavoratori persero la vita e altre 27 persone restarono ferite (alcune in modo grave).

L’entrata in vigore dell’obbligo a carico delle compagnie assicurative e delle imprese produttive per la copertura dei danni contro calamità naturali e catastrofi è prevista dalla legge tra poco più di dieci giorni. Le compagnie si stanno attrezzando per allineare alle
previsioni di legge i prodotti da mettere sul mercato e per stipulare accordi con la Sace e i riassicuratori privati per coprire i rischi legati alle calamità. Ma nel frattempo resta l’incertezza, perché dopo la richiesta di chiarimenti e di più tempo avanzata nei giorni scorsi
da parte delle associazioni produttive, a partire da Confindustria, non viene esclusa una nuova proroga. L’ipotesi è al vaglio dell’esecutivo, anche se al momento nessuno si sbilancia
sull’esito e sugli eventuali tempi.
Parlare con voce più autorevole, offrire soluzioni assicurative solide su tematiche chiave per ridurre la fragilità del sistema Paese, rivedere l’allocazione interna della forza lavoro e mettere mano alla governance allargando la platea degli associati. Sono queste le quattro direttrici lungo le quali si muoverà il nuovo presidente Ania, Giovanni Liverani.