Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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La Commissione Ue è pronta a presentare il 19 marzo il piano per la Savings and Investments Union (Siu) con misure auspicate anche nei rapporti di Mario Draghi e Enrico Letta. L’obiettivo è rendere più redditizi i risparmi dei cittadini e fornire alle imprese europee finanziamenti aggiuntivi per 470 miliardi all’anno. Nella bozza di 17 pagine consultata da MF-Milano Finanza, l’esecutivo di Bruxelles ha indicato una tabella di marcia dei provvedimenti. Le proposte principali riguardano conti di risparmio con incentivi fiscali, nuove regole sulle cartolarizzazioni (con trattamento prudenziale di favore per le banche), una supervisione dei mercati con alcuni poteri a livello Ue, la rimozione delle barriere tra Stati e un report sulla competitività delle banche come chiesto dai governi europei.
Il 2025 si apre con timidi segnali di ripartenza del credito, sulla scia di una politica monetaria della Bce ancora orientata al ribasso dei tassi, anche se è ancora presto per parlare di una vera e propria inversione di tendenza. A gennaio i prestiti alle famiglie sono aumentati dello 0,4% sui dodici mesi, in progresso rispetto al +0,2% di dicembre. Per le imprese ancora non si vede il segno positivo, ma il calo fa segnare un rallentamento portando il dato al -1,9%, dal -2,3% del mese precedente). Nel complesso davanti al trend dei prestiti al settore privato resta il segno meno: a gennaio sono diminuiti dello 0,2%, seppure meno che a dicembre quando la contrazione era stata dello 0,3%.
Arriva l’ultima autorizzazione per l’opa di Banco Bpm su Anima. L’Ivass ha dato luce verde dopo Antitrust, golden power e Banca d’Italia. A breve il prospetto sarà depositato in Consob, che avrà i canonici cinque giorni per esprimersi. Se non ci saranno intoppi il periodo di adesione dovrebbe partire tra la metà e la fine di marzo. L’intenzione del Banco è insomma quella di procedere anche senza il verdetto della Bce sul Danish Compromise.
L’accelerazione c’è stata soprattutto negli ultimi quattro anni, con le donne che sono arrivate a rappresentare il 23% dei consulenti finanziari che lavorano in Italia. Le professioniste del risparmio hanno continuato a farsi spazio in un 2024 da record per il settore, con 909 miliardi di euro gestiti che, secondo i dati di Assoreti, alla fine dello scorso anno, venivano investiti dagli italiani seguendo i consigli di un consulente finanziario. Se nel 2012 all’interno di questa categoria le donne erano appena il 16,6%, oggi sono arrivate appunto al 23,1%: una carica di 12.209 professioniste intenzionate a farsi valere nella consulenza finanziaria. Un tema che è stato stato ieri al centro della prima giornata di ConsulenTia 2025. La tre giorni organizzata da Anasf, che si tiene come tradizione all’Auditorium Parco della Musica di Roma e che questa mattina vedrà il suo convegno inaugurale (aperto dal presidente dell’Associazione dei consulenti finanziari, Luigi Conte), vedrà la partecipazione dei top manager delle principali reti che operano in Italia.
Il gruppo Azimut chiude il mese di febbraio con una raccolta netta di 2,96 miliardi di euro di cui 3,19 miliardi riferiti al risparmio gestito e 226 milioni di risparmio amministrato. Nei primi due mesi del 2025 i flussi netti salgono così a 3,66 miliardi.

 


Il rimedio sanzionatorio della nullità parziale anche per le fideiussioni specifiche divide la Cassazione. È storia, ormai, il decisum delle Sezioni Unite (sentenza n. 41994/2021), con il quale i giudici di legittimità hanno statuito la nullità – per contrasto con l’art. 2 della L. 287/1990 – delle singole clausole del contratto di fideiussione che riproducono gli art. 2, 6 e 8 dello schema predisposto dall’ABI per le fideiussioni a garanzia delle operazioni bancarie. Tale pronuncia ha consentito di superare due questioni: quella che, secondo diverso e precedente orientamento, per la violazione in esame riconosceva il solo rimedio risarcitorio, e quella che ne faceva discendere la nullità dell’intera fideiussione. Tuttavia, a seguito della pronuncia delle S.U., la giurisprudenza della Suprema Corte si è divisa sull’applicabilità del rimedio sanzionatorio della nullità parziale anche alle fideiussioni specifiche; ciò in quanto l’istruttoria di Banca d’Italia, conclusasi con il provvedimento n. 55 del 2.5.2005, aveva riguardato unicamente lo schema negoziale tipo dell’ABI per le fideiussioni omnibus. In senso favorevole si è espressa l’ordinanza n. 27243 del 21.10.2024, che, in un breve inciso, ha evidenziato che la sentenza dalle S.U. non opera distinzione tra fideiussioni omnibus e specifiche.

La data è quella del 31 marzo quando scatterà per tutte le imprese italiane l’obbligo di sottoscrivere una polizza contro le calamità naturali, la Cat Nat. Il termine in precedenza era stato fissato al 31 dicembre 2024 dalla legge 30 dicembre 2023, n. 213, ma il decreto legge 202/2024, confermato dal provvedimento di conversione in vigore dal 25 febbraio 2025, ha fatto slittare al 31 marzo 2025 il termine dell’obbligo. Le aziende dovranno quindi stipulare una polizza di assicurazione che copra danni a terreni e fabbricati, impianti e macchinari, nonché ad attrezzature industriali e commerciali che siano causati da sismi, alluvioni, frane, inondazioni e esondazioni. Solo per alcune categorie di imprese (pesca e acquacoltura) il termine per la stipula è stato posticipato al 31 dicembre 2025.
Conto alla rovescia per il via libera a Unicredit da parte della Bce a salire al 29% di Commerzbank. Il nulla osta potrebbe arrivare entro venerdì, in base al timing che ha visto la banca guidata dal ceo Andrea Orcel completare a dicembre il dossier per la richiesta di autorizzazione a Francoforte. Se i tempi saranno rispettati, dalla prossima settimana Unicredit avrà le mani libere per trasformare in azioni quei contratti derivati che gli permetteranno di salire dall’attuale 9% al 29%, appena sotto la soglia d’Opa, una quota che ai corsi di Borsa varrebbe 7,5 miliardi. Orcel ha sempre ribadito di tenere tutte le opzioni aperte in Germania: conservare la partecipazione come investimento finanziario, ridurla, venderla o lanciare l’opa che a prezzi di mercato varrebbe 25,6 miliardi.

La Cassazione, nella sentenza numero 8101 /2025, ha stabilito che il diritto di proporre denuncia/querela contro chi si sia reso responsabile del danneggiamento delle cose comuni, spetta non solo al proprietario, ma anche al conduttore dell’immobile. Annullata la sentenza resa dal Tribunale di Livorno con la quale il giudice del merito aveva dichiarato l’improcedibilità, per difetto di valida querela, dell’azione proposta dall’inquilino di un appartamento, ritenuto carente di legittimazione attiva. La Suprema corte ha evidenziato come non solo il diritto di querela vada riconosciuto a chiunque possa vantare un diritto reale di godimento sul bene danneggiato, ma anche che, per effetto del contratto di locazione, al conduttore viene trasferito il diritto di trarre dall’immobile locato tutte le utilità inerenti al suo normale godimento, ad eccezione di quelle vietate dal contratto o confliggenti con il diritto del locatore, o di terzi (Cassazione 47672/2003).
Il condominio vive una persistente incertezza definitoria che si riflette in numerosi ambiti, compreso quello previdenziale. Se è pacifico che sia infatti datore di lavoro ad esempio del custode dell’edificio, meno chiaro è perché l’amministratore risponda personalmente dell’omesso versamento dei contributi, nonostante operi nell’ambito del proprio mandato. L’articolo 23 del Dpr 600/1973 stabilisce che tra i soggetti obbligati a operare le ritenute fiscali e contributive figura anche il condominio: «quale sostituto d’imposta» deve «operare all’atto del pagamento una ritenuta a titolo di acconto dell’imposta sul reddito delle persone fisiche dovuta dai percipienti, con obbligo di rivalsa».
I percettori di trattamento pensionistico che instaurano un rapporto di lavoro subordinato potranno, ricorrendone i presupposti, ricevere l’indennità di malattia a carico Inps. Lo rende noto l’istituto di previdenza con la circolare 57/2025. Si tratta di un’apertura che modifica un precedente indirizzo di prassi.
«È come se in un solo anno, pur senza fare acquisizioni ma crescendo in maniera organica, avessimo acquisito una delle principali società di gestione del risparmio. È evidente che, a questi ritmi di sviluppo, Intesa Sanpaolo non necessita di operazioni straordinarie nel mondo dell’asset management ma anzi può concentrarsi sullo sviluppo interno». Tommaso Corcos, capo del Wealth Management Divisions di Intesa Sanpaolo, il presidio unitario voluto dal ceo Carlo Messina dedicato alla gestione delle ricchezze patrimoniali e assicurative della clientela, guarda con soddisfazione ai numeri della propria area. Nel corso dell’ultimo anno, il gruppo di Ca’ de Sass ha registrato un incremento delle attività finanziarie della clientela di 77 miliardi di euro. L’insieme del comparto del risparmio gestito e assicurativo è cresciuto di oltre 36 miliardi. Per comprendere l’entità di questa crescita, basti pensare che 77 miliardi è l’ordine di grandezza delle masse in gestione del quinto gruppo italiano nell’asset management, secondo le statistiche Assoreti. Mentre l’aumento di quasi 5 miliardi di euro nella raccolta assicurativa del 2024 equivale al valore di un piccolo gruppo assicurativo. Tutto fatto senza operazioni straordinarie.
A gennaio i tassi di interesse sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie (Taeg) si sono collocati al 3,5%, in calo dal 3,55% registrato a dicembre. Lo rende noto Bankitalia aggiungendo che la quota di questi prestiti con periodo di determinazione iniziale del tasso fino a 1 anno è stata dell’11,4% (6,5% nel mese precedente). Per quanto riguarda, invece, il credito al consumo, il Taeg si è collocato al 10,5% (10,09% nel mese precedente). Si segnalano in calo i tassi di interesse applicati sui nuovi prestiti alle società non finanziarie, che sono stati pari al 4,15% (4,40% nel mese precedente).

Dopo anni di perdite con la cyber-assicurazione, il settore sta nuovamente vedendo opportunità di crescita, in particolare in un’area. Tuttavia, il mercato è ancora incerto.