Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

Venerdì 28 febbraio l’assemblea di piazza Meda ha appoggiato la linea scelta dal ceo Giuseppe Castagna votando un rilancio da 6,2 a 7 euro su Anima. E questo nonostante la velata minaccia di piazza Gae Aulenti di lasciare cadere l’ops che ha a sua volta lanciato sull’istituto milanese. La maggioranza bulgara registrata nell’assise (dove i sì sono stati il 97,6% dei voti) testimonia la coesione dell’azionariato attorno al cda. A favore della delibera si è espresso il primo socio Crèdit Agricole, che ha in mano il 9,8% più un 5,3% in derivati e forse da un ulteriore pacchetto del 5,1% costruito sul mercato da Deutsche Bank. Anche le fondazioni e le casse previdenziali, come anticipato venerdì 28 da MF-Milano Finanza, hanno sostenuto il rilancio insieme con i fondi di Davide Leone, mentre i contrari non hanno superato lo 0,45%. «Le nostre mosse sono queste, se ciò incoraggerà o scoraggerà Unicredit non lo so dire. Lo scopriremo nelle prossime settimane», ha commentato Castagna. Di sicuro il voto avrà un doppio importante effetto sul risiko bancario in corso: sbloccare l’acquisto di Anima da parte del Banco e, alzando la posta, complicare il tentativo di Unicredit di aggiudicarsi Piazza Meda.
Prendono piede le coperture parametriche che rimborsano i clienti in poco tempo senza perizia. Si distinguono dalle coperture assicurative tradizionali per alcuni elementi ben precisi: in caso di sinistro è previsto un risarcimento stabilito a priori che si attiva quando un indice (o parametro) esterno e oggettivo supera una determinata soglia (trigger), anch’essa prestabilita, e il cliente notifica il danno. E adesso le catastrofali obbligatorie darà loro ulteriore sprint. In campo Generali, Revo, Zurich e Allianz. Generali ha creato un team apposito e un fondo d’investimento specifico, Zurich Italia si prepara a offrirle per il settore agricolo e l’insurtech Revo, fondata da Alberto Minali, ne ha fatto un elemento distintivo del suo modello di business proponendole, tra gli altri, a chi ha prenotato lettini e ombrelloni per l’estate e vuole assicurarsi un rimborso in caso di pioggia o a chi vuole proteggersi da bollette troppo salate. Anche il gigante tedesco Allianz ha annunciato imminenti novità sul tema.
  • I motori che spingono Rifugio Plus
Vera Vita Rifugio Plus è un contratto di assicurazione a vita intera, a premio unico, con partecipazione ai risultati finanziari realizzati da differenti gestioni separate. Il motore finanziario, infatti, è rappresentato dall’abbinamento di tre di stinte gestioni separate, in particolare Pres Euro 2004, Vera Stabilità e Orizzonte, rispettivamente in base a percentuali fisse e non modificabili: 50% per la prima gestione, 33% e 17% per le altre indicate. Vera Vita riconosce annualmente al capi tale assicurato di pertinenza delle singole gestioni separate una partecipazione al rispettivo rendi mento, che non potrà essere inferiore all’1% fino alla terza ricorrenza annuale e allo 0% dopo la terza ricorrenza e fino alla quinta ricorrenza annua. Successivamente, la misura di partecipazione potrà risultare positiva, negativa oppure nulla

Per tutte le imprese, salvo qualche eccezione, l’obbligo di stipula delle polizze catastrofali scatta dal 31 marzo 2025, ma per gli indennizzi ci sono imprese di serie A e di serie B. Fino a 30 milioni di euro di somma assicurata le polizze possono infatti prevedere uno “scoperto” a carico dell’assicurato fino al 15% del danno, mentre per la fascia superiore a 30 milioni di euro di somma assicurata (i.e. per le grandi imprese) la percentuale di danno indennizzabile a carico dell’impresa è rimessa alla libera negoziazione delle parti. È quanto ha stabilito il ministero dell’economia e delle finanze con il decreto n. 18 del 30 gennaio 2025 pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 48 del 27 febbraio 2025, con cui sono state fissate le modalità attuative e operative degli schemi di assicurazione dei rischi catastrofali per le imprese, come previsto dalla legge di bilancio 2024 (n. 213/2023). Il decreto, che entrerà in vigore il 14 marzo 2025 (mentre l’obbligo di stipula scatta dal 31 marzo p.v.), definisce i dettagli operativi per l’implementazione dell’obbligo assicurativo introdotto dalla legge, con lo scopo di proteggere le imprese italiane dai danni causati da eventi naturali catastrofici.
Allianz ha archiviato il 2024 con un incremento del volume d’affari dell’11,2% su base annua a 179,8 miliardi di euro, trainato dalle assicurazioni Vita-Salute e dal «forte contributo» nei Danni-Infortuni. Nel quarto trimestre il fatturato è cresciuto del 16% a 45,9 miliardi. L’utile operativo dell’esercizio è migliorato dell’8,7% a 16 miliardi, con un +10,9% a 4,2 miliardi fra ottobre e dicembre. L’utile netto core ha raggiunto 10 miliardi (+10,1%) e il Solvency II era al 209%. Nell’asset management i ricavi operativi sono saliti del 3,1% a 8,3 miliardi, con l’utile operativo a 3,2 miliardi (+3,6%). Verrà proposto un dividendo di 15,40 euro per azione (+11,6%).
Icomuni devono preventivamente istituire un «registro Puc» per ciascun progetto utile alla collettività attivato. Il registro può essere cartaceo o elettronico e deve contenere, tra l’altro, la registrazione delle presenze dei partecipati che possono essere i fruitori di Adi o di Sfl oppure volontari. I dati del registro rilevano ai fini dell’assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali; pertanto, un estratto del registro va allegato alle denunce d’infortunio o malattia professionale ai fini del riscontro dell’occasione di lavoro. Chi è impegnato nei Puc ha diritto alle stesse prestazioni previste per la generalità dei lavoratori, anche per l’infortunio in itinere. Lo precisa l’Inail nella circolare n. 19/2025, illustrando la disciplina della copertura assicurativa dei Puc con il placet del ministero del lavoro.
Il rappresentante legale di un ente non può fare il Dpo (responsabile della protezione dei dati). È quanto ha chiarito il garante della privacy con il provvedimento n. 802 del 19/12/2024, con il quale ha irrogato a una società di riabilitazione creditizia una sanzione di 70 mila euro per un alto numero di violazioni, tra cui quella relativa alla nomina invalida del Dpo. Nella vicenda, oggetto del provvedimento del Garante, il legale rappresentante della società è stato designato anche quale responsabile della protezione dei dati della società stessa. Si tratta, però, di due posizioni in conflitto di interesse con la conseguenza che si deve scegliere: o legale rappresentante o responsabile della protezione dei dati.

Ora che l’obbligo di assicurare i rischi catastrofali da eventi naturali – imposto alle imprese produttive dalla legge 213/2023 – ha un quadro normativo completo con la pubblicazione del Dm attuativo, si può fare una guida sintetica su ciò che occorre fare per mettersi in regola. La data di effettiva operatività è il 31 marzo (legge 15/2025 di conversione del Dl Milleproroghe) . L’articolo 11 del Dm dà 30 giorni dalla sua data di pubblicazione (27 febbraio) per mettere a norma i prodotti di nuova commercializzazione, per far sì che l’obbligo a contrarre possa essere assolto rispettando il termine del 31 marzo. Soggetti tenuti ad assicurarsi: tutte le imprese iscritte nel Registro imprese ex articolo 2188 del Codice civile, anche se una lettura attenta della norma e dei lavori preparatori potrebbe portare a ritenere che siano escluse alcune categorie, quali i piccoli imprenditori, iscritti alla sezione speciale del Registro. Ma la finalità che ha spinto a introdurre l’obbligo è anche, e forse soprattutto, tutelare le piccole realtà, più esposte ai rischi catastrofali e sinora meno assicurate. Un’interpretazione più razionale – e preferibile – della norma porta così a ritenere l’obbligati tutti i soggetti comunque iscritti al Registro, anche nelle sezioni speciali.
Se non si conformano agli obblighi entro il 31 marzo, le imprese saranno soggette alle conseguenze indirettamente sanzionatorie previste dell’articolo 1, comma 102 della legge 213/2023. Esso prevede che dell’inadempimento dell’obbligo dovrà tenersi conto nell’assegnazione di sovvenzioni, agevolazioni o altri sostegni finanziari pubblici anche non riguardanti gli eventi calamitosi. Le compagnie, abilitate ad operare nel ramo 8 danni, che abbiano in corso un’attività sottoscrittiva per i danni alle immobilizzazioni materiali, avranno, per i prodotti di nuova emissione, 30 giorni dalla data di pubblicazione del Dm attuativo (27 febbraio) per adeguarsi alle previsioni di legge. Per i prodotti in corso di operatività, invece, l’adeguamento è previsto al rinnovo o alla primo quietanzamento utile. Il rifiuto o l’elusione dell’obbligo a contrarre sono puniti con sanzione amministrativa pecuniaria da 100mila a 500mila euro.

 

Il 2025 parte con il segno più per il mercato italiano del risparmio gestito. A gennaio la raccolta netta è stata positiva per 2,3 miliardi di euro, in rallentamento rispetto al mese precedente (+13,4 miliardi a dicembre 2024), ma in decisa crescita rispetto a un anno prima (-2,6 miliardi a gennaio 2024). Il patrimonio gestito è salito da 2.509 a 2.530 miliardi di euro. Sono i dati preliminari della mappa mensile di Assogestioni relativi al mese di gennaio 2025. Positiva la raccolta dei fondi aperti, pari a circa +1,6 miliardi (+4,43 miliardi a dicembre 2024).
«In questo risiko bancario ci sono cose che ci preoccupano, prima tra tutti i movimenti che riguardano Generali. Qualunque meccanismo che possa ancorare il risparmio italiano in Italia è qualcosa che vediamo di buon occhio». Lo ha detto Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio intervenendo ieri alla Winter Edition del Forum in Masseria, organizzato alle Terme di Saturnia da Bruno Vespa e Comin & Partners. Il riferimento, rispetto al Leone di Trieste, è ovviamente al memorandum d’intesa siglato con Natixis per la joint venture nell’asset management.
Arriva l’ok del Consiglio dei ministri allo schema di decreto legislativo Dora (Digital operational resilience act), in attuazione del regolamento Ue 2022/2553 sulla resilienza operativa digitale per il settore finanziario. L’obiettivo è di garantire che i soggetti finanziari dell’Ue siano in grado di resistere, rispondere e riprendersi da incidenti cyber, come gli attacchi hacker. Banche, intermediari, istituti di pagamento ed altri soggetti, tra i quali Bancoposta e Cassa depositi e prestiti, dovranno adottare una serie di misure, tra le quali le segnalazioni di incidenti alla Banca d’Italia, Ivass o alla Covip, a seconda del settore.