Il fenomeno dell’invecchiamento della popolazione è un tema di assoluta attualità, presente sui tavoli delle principali istituzioni internazionali. L’aumento della longevità, da un lato, e una bassa fecondità, dall’altro, hanno portato a una struttura della popolazione in cui gli effetti dell’invecchiamento diventano più tangibili, con conseguenze sia in termini di nuovi bisogni che in termini di maggiori costi a carico dei sistemi di welfare di tutte le economie avanzate.

Secondo la Commissione europea, la popolazione dell’UE scenderebbe entro il 2070, da 448 milioni a 432 milioni, con un tasso di dipendenza degli anziani – ossia il rapporto tra individui oltre i 65 anni e quelli in età lavorativa (15-64 anni) – dal 36% al 59%. In Italia, la popolazione scenderebbe del 10% (da 59 milioni a 53 milioni) e il tasso di dipendenza salirebbe dal 41% al 66%.

In questo contesto emergono nuovi e maggiori bisogni di protezione contri i rischi legati all’età avanzata e, più in generale, al rischio di non autosufficienza, e si vanno modificando anche gli obiettivi del risparmio per coloro che detengono la maggior parte della ricchezza privata, ossia gli over 65enni.

Il settore assicurativo può offrire un importante contributo, attraverso un’offerta che coniughi le necessità di protezione e alla “presa in carico” con prodotti orientati alla prevenzione e all’invecchiamento attivo.

Di questo si è discusso nel corso del convegno virtuale “Invecchiamento della popolazione: quanta protezione nel risparmio assicurativo?”, organizzato da Itinerari Previdenziali.

Ha introdotto i lavori Alberto Brambilla, Presidente Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, che ha fatto un quadro sull’attuale situazione demografica, sul sistema di welfare pubblico e le attuali soluzioni assicurative per una società che invecchia.

La necessità di protezione di una popolazione che invecchia

Su questo argomento è intervenuto il neo presidente di ANIA, Giovanni Liverani, che ha sottolineato l’importante contributo che le assicurazioni possono dare nella gestione complessiva del welfare e, come fornitori di soluzioni finanziarie, e potenzialmente servizi di assistenza che svolgano un ruolo integrativo e complementare alla mano pubblica.

Attualmente, le assicurazioni in Italia possono svolgere un ruolo chiave nel cosiddetto welfare integrativo in tre ambiti: la previdenza integrativa, la sanità e la gestione della non-autosufficienza. Nella previdenza integrativa le compagnie sono infatti responsabili della gestione di una ampia fetta dei fondi pensione complementari, dei piani individuali pensionistici (PIP) di terzo pilastro e dell’erogazione delle rendite pensionistiche complementari. Nel settore della sanità, le imprese assicuratrici operano principalmente attraverso polizze collettive, sottoscritte in prevalenza tramite fondi sanitari, e polizze individuali, che, nonostante siano in crescita, restano uno strumento ancora poco utilizzato. Nell’ambito della non autosufficienza, le polizze Long Term Care possono rappresentare una soluzione sostenibile ed efficace. Liverani ha citato il Fondo Long Term Care, stato istituito circa vent’anni fa per i dipendenti del settore assicurativo. E’ importante però incentivare l’accantonamento di risorse sin dalla giovane età per proteggersi dalla non autosufficienza.

Secondo Liverani, il ruolo dell’assicurazione quale supporto al sistema di welfare pubblico è cresciuto negli ultimi anni, ma è auspicabile che si sviluppi ulteriormente se si vuole aumentare la protezione della popolazione anziana e di coloro che presto raggiungeranno tale condizione.

Attraverso prodotti assicurativi mirati sui bisogni della popolazione che invecchia, è possibile ridurre la necessità di accumulare risparmi finanziari liquidi e destinare al tempo stesso maggiori risorse alla protezione. Occorre per questo un modello di welfare riformato e innovativo che, sfruttando anche la leva fiscale, integri in modo ottimale le risorse pubbliche e quelle private, assegnando un ruolo più definito e specifico alla componente integrativa.

Ma le compagnie potrebbero apportare – se incentivate e garantite da un quadro legislativo coerente – un contributo anche all’erogazione dei servizi di assistenza di cui la popolazione nelle fasi di età avanzata necessita. “Se vogliamo coniugare l’obiettivo di garantire una maggiore protezione ai cittadini con l’ottimizzazione dell’impiego delle risorse pubbliche, è fondamentale sviluppare forme integrative private in partenariato con coperture pubbliche in modo ordinato e regolato sotto l’egida del sistema pubblico ma che sia anche in grado di garantire la necessaria redditività per consentire al sistema assicurativo privato di svolgere il proprio ruolo”, ha sottolineato.

Nella prima sessione sulle proposte di investimento sono intervenuti  Alberto Biscaro, CFA, Senior Portfolio Manager, Credit Strategies Quaestio Capital Management con il tema “Obbligazionario e credito: rischi e opportunità nel contesto attuale”; Carlo Bodo, Head of Fixed Income Ersel Asset Management SGR; Andrea Mornato, Head of EMEA CRM Platform Invesco Asset Management e Chen Xu, Director, Investment Management Klarphos.

E’ seguito l’intervento “Il settore assicurativo nel 2024 e lo scenario nel 2025” del direttore generale di ANIA Dario Focarelli, che dopo aver fatto una panoramica (su dati Istat) del reddito e risparmio delle famiglie e dell’andamento degli investimenti, ha illustrato l’andamento della nuova produzione vita e della situazione dei riscatti, concludendo con uno sguardo agli investimenti delle compagnie a gennaio 2025.

La seconda sessione ha riguardato gli “Investimenti assicurativi e transizione demografica: come cambia l’asset allocation”, con l’intervento di Massimo di Tria, Country Chief Investment Officer Generali Italia; Emilio Pastore, Head of Finance and Treasury HDI Assicurazioni; Alberto Rossi, Amministratore Delegato Mediolanum Vita; Giorgio Spigolon, Responsabile Investimenti Gruppo Helvetia Italia; Ettore Turrina | Direttore Finanza ITAS Mutua.

A chiusura dei lavori è intervenuto Roberto Novelli, Responsabile Ufficio Segreteria di Presidenza e del Consiglio IVASS.