Un nuovo Bollettino IVASS fornisce un quadro sintetico delle coperture per la RC generale e sui principali indicatori tecnici, approfondendo l’attività assicurativa sulla RC sanitaria.
Nel ramo RC generale i premi contabilizzati dalle imprese vigilate dall’IVASS nel 2023 ammontano a 4.018 milioni di euro, in crescita del +7,1% su base annua e costituiscono il
10,6% della raccolta premi totale dei rami danni. Considerando anche i premi contabilizzati dalle imprese estere in regime di stabilimento, il comparto raccoglie 5,7 miliardi. La quota raccolta dalle imprese non vigilate dall’IVASS rappresenta il 29,0%.
La frequenza sinistri cresce lievemente rispetto al 2022, dall’1,2% all’1,3% (1,7% nel
2018), a causa della crescita del numero dei sinistri con seguito (+4,0%, 306 mila
a fronte dei 294 mila del 2022), a fronte di un incremento delle unità di rischio del
+2,6%.
Il costo medio dei sinistri denunciati, pari a 7.065 euro, sale del +4,1% rispetto al 2022 e del +26,3% rispetto al 2018.
Il ramo è caratterizzato da un costo medio del riservato elevato (10.072 euro) se confrontato con il pagato medio nell’anno di accadimento del sinistro (2.254 euro). Ciò riflette una velocità di liquidazione contenuta, con il 38,5% in termini di numero dei sinistri pagati nell’anno di accadimento (12,3% del costo sinistri) a causa della presenza di rischi, come quelli da r.c. sanitaria, caratterizzati da tempi di gestione particolarmente lunghi.
Il loss ratio passa dal 36,7% del 2022 al 39,5%. In presenza di un expense ratio del 32,4% (32,9% nel 2022), si determina un combined ratio di bilancio del 71,9% (69,6% nel 2022).
Le provvigioni incidono per il 22,5% in rapporto ai premi contabilizzati; le ulteriori componenti dell’expense ratio (spese di acquisizione e amministrazione) incidono rispettivamente per il 4,8% e il 5,2%.
Il risultato del conto tecnico, al netto della riassicurazione, è pari a 1.133 milioni di euro, in aumento del +17,0% sull’anno precedente, principalmente grazie all’utile sugli investimenti, che registra il valore più elevato dal 2018.
RC Sanitaria
Entrando nel dettaglio della RC sanitaria, settore che si caratterizza per una forte concentrazione, dove le prime 10 su 33 imprese raccolgono il 94,1% del totale dei premi (80,7% le prime 5), nel 2023 i premi ammontano a 706 milioni di euro, in aumento del +7,4% rispetto all’anno precedente.
La raccolta delle imprese vigilate dall’IVASS ammonta a 566 milioni di euro (80,1% del totale) e incide per il 14,1% sulla raccolta complessiva del ramo r.c. generale. La quota delle imprese vigilate dall’IVASS è aumentata significativamente dal 2020, anche per effetto di operazioni societarie in seguito alla Brexit.
La raccolta premi torna a livelli comparabili con quelli del 2012, nonostante la forte riduzione della raccolta presso le strutture sanitarie pubbliche (-33,7%) a fronte di un sempre maggiore ricorso a forme di auto-ritenzione del rischio6. A tale contrazione si è contrapposta la crescita nei premi raccolti da strutture private (+48,7%) e personale sanitario (+50,5%).
Sono stati denunciati 16.094 sinistri, più della metà relativi al personale sanitario (8.167 sinistri). Il numero dei sinistri denunciati è in calo (-5,4%), per effetto della forte riduzione per le strutture pubbliche (-24,1%), anche tenuto conto della diminuzione del numero di unità di rischio assicurate (da 473 a 462) in un settore caratterizzato da un ampio ricorso
a forme di auto-ritenzione del rischio. Dal 2012 i sinistri delle strutture pubbliche si sono nettamente ridotti, in ragione della ricomposizione del portafoglio delle strutture assicurate, il cui numero si è sensibilmente ridotto.
La maggior parte dei sinistri denunciati nell’ultimo anno risulta allocato a riserva (70,9%); particolarmente rilevante è il peso dei sinistri senza seguito (20,1%).
I sinistri da r.c. sanitaria sono liquidati lentamente: a 3 anni dall’anno di denuncia, poco più della metà dei sinistri accaduti e denunciati risulta liquidata. Nel 2023 solo l’11,3% dei sinistri con seguito è stato liquidato entro l’anno. La velocità di liquidazione per importi è ancora più contenuta (1,5%9 nel 2023).
Questi due punti si spiegano per il fatto che il settore è storicamente caratterizzato dal significativo ricorso alla giustizia civile: un sinistro su quattro tra quelli gestiti tra il 2012 e il 2023 è finito in contenzioso, con differenze rilevanti tra le strutture sanitarie private (14,3%) e le strutture pubbliche (31,2%).
Il costo medio dei sinistri denunciati nel 2023 ammonta a 38.760 euro, con una differenziazione tra i settori (83 mila euro per le strutture pubbliche, 36 mila per quelle private e 21 mila per il personale sanitario). La velocità di liquidazione contenuta e la difficoltà di quantificare il danno per i sinistri sanitari si riflettono in un andamento crescente del costo medio nei primi anni di sviluppo.
A fine 2023, il costo medio per i sinistri accaduti da almeno tre anni è compreso tra 52 mila (generazione 2018) e 64 mila euro (generazione 2016). Nell’ultimo anno si sono verificati 6,2 sinistri in media per struttura pubblica assicurata. La frequenza sinistri ammonta al 31,7% per le strutture private e all’1,5% per gli operatori sanitari, entrambi in lieve diminuzione.
Il costo del rischio per le strutture sanitarie pubbliche aumenta del +12% rispetto al 2018 (da 459.833 a 513.555 euro). Tale incremento potrebbe riflettere una ricomposizione dei portafogli assicurativi in seguito all’adozione di politiche di auto-ritenzione da parte delle
strutture pubbliche, in corrispondenza del tendenziale incremento del premio medio (+37%) per tali strutture negli ultimi cinque anni.
Per le strutture private il premio puro ammonta a circa 11 mila euro, in riduzione del -21,0% rispetto al 2018, quando era poco più di 14 mila euro. Analogamente, il premio medio risulta in diminuzione e ammonta, nel 2023, a 13.555 euro, contro i 14.524 euro del 2022. Per gli operatori sanitari il premio puro è pari a 321 euro, in riduzione di circa il -32% rispetto al 2018 e al di sotto del premio medio (642 euro).
Nel 2023, il rapporto medio dei sinistri su premi (loss ratio) dell’r.c. sanitaria è risultato superiore o prossimo al 100% per le generazioni di sinistri più mature.
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