La Legge di Bilancio 2024 (legge 30 dicembre 2023, n. 2131) ha disposto l’abrogazione dell’esonero dall’applicazione della ritenuta alla fonte sui compensi percepiti dagli intermediari di assicurazione.
Nel dettaglio, il comma 89 dell’articolo 1 della Legge di Bilancio prevede espressamente che dal 1° aprile 2024 venga applicata una ritenuta d’acconto sui compensi provvigionali riconosciuti agli intermediari direttamente dalle imprese di assicurazione.
Il provvedimento riguarda tutti gli intermediari iscritti nelle sezioni del Rui, compresi quelli della sezione D (banche, intermediari finanziari, istituti di pagamento e bancoposta).
L’aliquota della ritenuta è pari al 23% (che è quella del primo scaglione di reddito) e si applica sul 50% (pari all’11.5%) dell’ammontare dei compensi provvigionali, o sul 20% (pari al 4,6%) se l’intermediario si avvale di dipendenti e/o collaboratori.
Sull’argomento l’ANIA ha emesso una circolare a seguito di una serie di confronti con le imprese associate che hanno approfondito il tema con l’obiettivo di trovare soluzioni operative rapide e realizzabili senza dover sopportare eccessivi oneri gestionali, soluzioni sottoposte all’Agenzia delle Entrate e per le quali Ania ha già ricevuto dei riscontri informali, in attesa della prossima emissione di una circolare esplicativa.
L’Associazione ritiene che la ritenuta d’acconto si debba applicare con il criterio “di cassa”, ossia su tutti i compensi che gli intermediari percepiscono a partire dal 1° aprile, anche se si riferiscono ad operazioni concluse antecedentemente.
L’applicazione della ritenuta d’acconto deve essere effettuata su tutti compensi generati dall’attività di intermediazione, compresi quindi rimborsi spese, sovraprovvigioni, rappel ecc, come precisato in una circolare del MEF del 1983.
Le imprese stanno mettendo a punto i loro sistemi informativi per effettuare la ritenuta d’acconto mediante processi automatici generati dalle registrazioni di premi e provvigioni sui giornali di cassa senza gravare sugli oneri gestionali degli intermediari.
© Riproduzione riservata