La strategia di investimento al dettaglio (RIS) è stata adottata dal Parlamento europeo. La versione del testo adottata mantiene la commissione come metodo di remunerazione degli intermediari
La Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo si è riunita mercoledì 20 marzo per discutere la Strategia di investimento al dettaglio (RIS), il piano che ha lo scopo di migliorare la protezione dei risparmiatori nell’Unione europea. Il voto ha confermato il mantenimento della commissione come metodo di remunerazione per gli intermediari del ramo vita.
In commissione sono state presentate diverse controproposte, con divieti parziali o addirittura totali di retrocessioni, ma non sono state adottate, ha confidato una fonte che ha partecipato alle discussioni in commissione a L’Argus.
Se da un lato si è deciso di mantenere le commissioni, dall’altro è stata adottata una clausola di revisione di 5 anni dopo l’entrata in vigore delle regole della RIS. Questa misura consentirà alla Commissione europea di legiferare nuovamente su questa disposizione se gli obiettivi non sono stati raggiunti. Le retrocessioni delle commissioni non sono vietate, ma il quadro messo in atto mira a fornire maggiore sicurezza agli investitori.
Anche le regole del Value for Money (VFM) sono state rafforzate lungo tutta la catena di distribuzione. Gli strumenti di sorveglianza dovrebbero consentire alle autorità di vigilanza di monitorare i mercati nazionali e verificare che nessun prodotto assicurativo offerto abbia un prezzo superiore alla media europea. La RIS prevede un benchmark comune europeo per gruppi di strumenti finanziari comparabili prodotti e distribuiti in più di uno Stato membro. Questi criteri rappresentano dei parametri di riferimento utilizzati dalle autorità nazionali competenti per valutare le caratteristiche qualitative e quantitative dei prodotti di investimento fabbricati o distribuiti sul mercato.
Con questo voto, il testo ha superato la fase finale del processo di elaborazione. Ora si dovrà tenere un dialogo a tre con il Consiglio dell’UE, che deve ancora definire la sua posizione.