Di fronte a una catastrofe legata al ritiro e al rigonfiamento del terreno, “i proprietari privati sono impotenti di fronte all’entità dei costi di risanamento, gli aiuti non vengono riconosciuti, i meccanismi di riconoscimento delle catastrofi naturali si rivelano spesso inefficaci e i risarcimenti sono molto rari”, si legge nella motivazione della proposta di legge francese “volta a compensare meglio i danni ai beni causati dal ritiro e dal rigonfiamento del terreno”, presentata il 21 febbraio e riportato da L’Argus.
Questo testo nasce da un’idea della deputata ecologista Sandrine Rousseau.
L’articolo 1 del disegno di legge mira a modificare i criteri per il riconoscimento dello stato, al fine di aumentare il numero di comuni riconosciuti in stato di calamità naturale a causa del fenomeno del ritiro e del rigonfiamento dei terreni.
Inoltre, mira a introdurre il confronto degli episodi di siccità su scala annuale, con lo storico degli anni precedenti, per tenere meglio conto dell’effetto ritardato del verificarsi dei danni causati dal ritiro e dal rigonfiamento dei terreni.
L’articolo 2 della proposta di legge mira a rendere la procedura di perizia “più efficiente e imparziale” e a “riequilibrare il rapporto tra la compagnia di assicurazione e l’assicurato”. Il suo testo ribalta l’attuale meccanismo introducendo la presunzione che la causa determinante del danno sia il ritiro e il rigonfiamento dei terreni, non appena viene dichiarato lo stato di siccità per calamità naturale. Compreso il caso dell’aggravamento di una crepa, che diventa un nuovo elemento di danno che può essere incluso nei danni risarciti in caso di calamità naturale da siccità… Oggi il ritiro e il rigonfiamento delle argille devono essere riconosciuti dal perito come causa determinante del danno”, afferma Sandrine Rousseau intervistata dal settimanale francese. Ciò dà luogo a numerosi scambi tra assicuratori e richiedenti, e il numero di proprietari senza possibilità di ricorso è in aumento. La presunzione di responsabilità per il terreno argilloso amplia notevolmente lo spettro dei risarcimenti.
La misura proposta dall’ecologista non incontra, a priori, il sostegno della professione. La proposta di invertire l’onere della prova potrebbe avere un effetto ingannevole sugli assicurati”, afferma Franck Le Vallois. Rischia di creare l’illusione che il regime interverrà sistematicamente per riparare le crepe, qualunque sia la causa, mentre la legge definisce il perimetro preciso dell’indennizzo nell’ambito del regime Cat Nat e le crepe in una casa possono essere legate a molte altre ragioni oltre al ritiro e al rigonfiamento dei terreni”.
Il direttore generale di France Assureurs cita il recente studio sulla siccità pubblicato dalla federazione: “Per alcuni sinistri dichiarati nell’ambito del regime Cat Nat, le crepe non sono la conseguenza del fenomeno RGA, ma del comportamento differenziale di materiali eterogenei, come l’espansione del ferro nel calcestruzzo quando le temperature ristagnano a livelli elevati durante i periodi caldi”. Prima di prendere in considerazione qualsiasi soluzione di riparazione, l’esperto deve verificare che le fessure siano effettivamente la conseguenza di un fenomeno di RGA, in modo da poter attivare il regime Cat Nat.