Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

Parte col piede sbagliato la normativa europea sulla casa green. Oltre a tutti problemi che hanno acceso il dibattito di questi giorni, dai tempi ai costi che richiederebbe, c’è un altro vizio di partenza: perché affrettarsi a fare i lavori per permettere un salto di qualità di due classi energetiche (1,8 milioni di abitazioni da ristrutturare entro il 2030, cioè nell’arco di sette anni e mezzo) e poi riattaccare con altri lavori per fare un ulteriore salto di classe entro il 2033? Ricordiamo che la normativa prevede che entro il 2030 le abitazioni, con poche eccezioni, debbano essere tutte almeno in classe E, e che entro il 2033 arrivino almeno alla D. E a oggi solo il 22% degli edifici in Italia rispetta il requisito. Il doppio cantiere richiede spese e tempi maggiori, e non permette di beneficiare del risparmio energetico pieno fin da subito, né della potenziale rivalutazione dell’immobile. , spiega Manuel Castoldi, presidente di Rete Irene, network di aziende che si occupa della riqualificazione energetica degli edifici. I dieci anni di tempo per adeguarsi sono quindi solo teorici perché per le classi energetiche peggiori, cioè F e G, conviene fare tutto insieme entro il 2030. Solo gli edifici già in classe E di fatto hanno davvero dieci anni per adeguarsi.
Per ogni punto di tassi in più Unicredit avrà 600 milioni di euro di margine di interesse aggiuntivo, ha spiegato il ceo della banca, Andrea Orcel, interpellato su quella che in gergo tecnico si chiama «sensitivity», cioè la correlazione dei ricavi della banca all’aumento o alla riduzione dei tassi d’interesse della Bce. Che giovedì 16 marzo ha aumentato ancora di 50 punti base il costo del denaro portando il saggio di riferimento al 3,5%. Si tratta del sesto rialzo consecutivo dal luglio scorso quando Francoforte ha messo la parola fine all’epoca dei tassi a zero. Logico quindi che in questa situazione, come ha detto lo stesso Orcel anche in occasione dei Milano Finanza Investment Manager & Advisor Awards 2023, quest’anno la forbice dei tassi (ovvero la differenza tra tassi attivi a cui le banche prestano denaro e i tassi passivi che queste ultime riconoscono sui conti corrente) darà senza troppa fatica un forte slancio agli utili del gruppo e l’anno in cui inizierà a essere valorizzato il risparmio gestito sarà il 2024. Non a caso dal prossimo anno decollerà la joint venture con Azimut per ricreare in casa Unicredit il business della gestione del risparmio.
La Camera ha assegnato alla commissione Ambiente un decreto che conferisce la delega al governo per la «disciplina dell’assicurazione degli edifici contro i danni derivanti da calamità naturali». Non è la prima volta che il Parlamento si occupa di questo argomento anche se finora non è mai arrivata in porto una normativa specifica. E’ opinione diffusa che negli ultimi anni i rischi catastrofali si siano aggravati quanto a tipologie e conseguenza. Questa situazione ha portato sempre più alla loro difficile assicurabilità oltreché al proliferare di strumenti innovativi (diversi dall’assicurazione tradizionale) che catturino capacità da mercati alternativi, con un’evoluzione verso tecniche via via più sofisticate (ad esempio i cat bonds) come risposta a esigenze di protezione in continuo divenire. Le soluzioni proposte nelle varie realtà internazionali sono variegate. Le riproponiamo.
Dopo la notizia del fallimento di Signature Bank, lunedì 13 marzo, l’analisi dei dati di Google ha rivelato che le ricerche online utilizzando la frase «I miei soldi sono al sicuro?», sono balzate del 43% rispetto all’andamento dei giorni precedenti il crollo della Silicon Valley Bank (Svb) venerdì 10 marzo, il secondo più grande fallimento bancario nella storia americana. La stringa «Perché le banche falliscono», ha fatto il +90%. Sono stati giorni d’ansia anche in Europa dove tiene banco la crisi di Credit Suisse, per adesso tamponata grazie ai 50 miliardi di franchi svizzeri messi a disposizione dalla Banca nazionale svizzera. Il caso è ben diverso da quello di Svb che non aveva liquidità necessaria a far fronte alle richieste dei correntisti. Mentre nella banca svizzera la tempesta è scattata dopo che all’alba del 14 marzo è emerso che la Sec (la Consob americana) ha riscontrato irregolarità a bilancio dopo alcuni controlli. Ma questo è solo l’ultimo di una serie di eventi negativi perché l’istituto è da almeno tre anni al centro di scandali e scossoni di vario genere.
Quanto è sicura la tua banca? È dal 2008 che una domanda del genere non affiora, dal fallimento di Lehman Brothers. La storia ha insegnato che il costo per salvare quella banca sarebbe stato tutto sommato risibile, a confronto della somma astronomica bruciata nel falò della grande crisi finanziaria globale innescata dal suo default. E oggi torna il dubbio dopo una serie di campanelli d’allarme suonati negli Usa e in Europa nelle ultime due settimane. Fra le cause scatenanti, il veloce rialzo dei tassi che sta provocando delle minusvalenze implicite nei portafogli obbligazionari delle banche, fattore che diventa un problema se gli istituti hanno necessità di fare trading con i bond in pancia, irrilevante se invece vengono conservati fino a scadenza.
La polizza di Poste Vita si appoggia ad un set di combinazioni tra fondi interni e gestione separata con premi spalmati su 10 anni

Società, quotate e non, potranno emettere azioni, obbligazioni e titoli di debito in forma digitale e la loro circolazione, così come l’esercizio dei diritti ad essi connessi, avverranno mediante la tecnologia del registro distribuito (blockchain). Lo prevede il testo di un decreto-legge varato due giorni fa dal Consiglio dei ministri, al fine di conformarsi alla modifica dell’articolo 4, paragrafo 1, punto 15, della direttiva 2014/65/UE, che introduce una nuova definizione di strumento finanziario, includendovi gli strumenti emessi attraverso la tecnologia del registro distribuito. I requisiti di straordinaria necessità e urgenza del provvedimento vanno ricercati nella imminente scadenza del termine di recepimento della normativa Ue, previsto per il 23 marzo 2023, e nel fine di evitare che gli operatori italiani si trovino in svantaggio competitivo rispetto ad altri operatori stabiliti in altri stati membri dell’Unione europea.

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  • Pil italiano su dello 0,6% nel 2023
Il Pil dell’Italia dovrebbe crescere anche quest’anno, anche se di poco. L’economia tricolore rallenterà dal 3,8% del 2022 allo 0,6% del 2023 (l’ultima previsione indicava solo un +0,2%) per poi toccare l’1% nel 2024. Sono le stime delle prospettive economiche intermedie diffuse dall’Ocse a Parigi che indicano anche una frenata dei prezzi per il prossimo anno. L’inflazione dovrebbe infatti attestarsi dall’8,7% del 2022, scendere al 6,7% del 2023 e addirittura al 2,5% nel 2024 (con un ribasso di 0,5 punti percentuali rispetto alle previsioni precedenti). Per l’Italia, sottolinea il capo economista dell’Ocse Alvaro Pereira, sarà molto importante proseguire con le riforme strutturali «perché rafforzano il dinamismo delle imprese». Pereira invita poi a «ridurre alcune restrizioni nel settore dei servizi».

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Stavano caricando una bombola di acetilene da cinque litri ma all’improvviso l’esplosione li ha travolti: sono morti così, a distanza di pochi minuti l’uno dall’altro, colpiti dalla fiammata e dall’onda d’urto, Daniel Martini e Vadyn Kachurin, due operai della «Recoma» di Sermoneta, in provincia di Latina. Un terzo collega è rimasto gravemente ferito. Alle 15 di ieri un boato ha squarciato il silenzio dell’area artigianale immersa nelle campagne pontine, poi tremende urla e sirene di ambulanze. I segnali di un dramma certamente provenivano da una delle tante aziende del comprensorio, quella forse con il tasso di rischio maggiore per i propri addetti. Alla «Recoma» si maneggia il gas allo stato liquido, vengono eseguite manutenzioni e collaudi delle bombole per industrie di mezza Europa, operazioni di carico e scarico di sostanze pericolose da effettuare con cura

L’auto elettrica? Nonostante in Italia sia ancora poco diffusa, con immatricolazioni per i veicoli a batteria in calo del 27% nel 2022 (unico mercato a scendere in Europa) e solo una vettura full electric ogni mille abitanti (pari a meno il 3% del parco circolante) il tema inizia a condizionare in modo significativo anche il mondo assicurativo. Una delle evidenze più tangibili è che nell’assistenza stradale (ramo 18) gli operatori hanno dovuto repentinamente modificare il loro modello operativo adattandosi alle specificità dell’intervento richiesto dai veicoli elettrici: garantendo, per esempio, la ricarica o il cambio batteria in loco e potenziando l’ecosistema in grado di intervenire sulle anomalie nel software.
Sono ancora in crescita i premi pagati dagli italiani per comprare polizze salute. Questo è quanto si può affermare dopo la ricognizione realizzata da Plus24 tra i big del ramo malattia sui dati del 2022 che confermano il dato tendenziale Ania fermo però a fine settembre (+13,7%). La leadership spetta ancora a Unipol che nel 2022 ha raccolto 924,8 milioni di euro, considerando Unisalute, Unipolsai e le altre due realtà partecipate (Arca e Incontra). Un dato che si confronta con i 789,7 miliardi del 2021 (+17%). «Lo scorso anno siamo cresciuti soprattutto nel mondo delle collettive vincendo parecchie gare – spiega Giovanna Gigliotti, a.d. UniSalute e chief life & health officer di UnipolSai –. Inoltre abbiamo rafforzato il brand della nostra compagnia specializzata (con l’iniziativa Unisalute 2.0) che ora verrà utilizzato su tutta la nostra rete agenziale e, grazie agli accordi commerciali, anche con i nostri partner bancari, come previsto dal piano industriale: Bper, Pop. Sondrio e Banco di Sardegna». In forte crescita sono anche gli accordi di welfare stipulati a livello di Pmi.
Secondo quanto risulta a Plus24 saranno per ora quattro i protagonisti della sanità integrativa chiamati dal nuovo “Osservatorio del Ministero della Salute sui fondi sanitari”. Si tratta della Cassa Salute Bis (fondo sanitario aperto che fa capo al gruppo Intesa Sanpaolo Rbm), di Casagit salute società di mutuo soccorso (cassa storica dei giornalisti) e dei fondi sanitari di categoria Fondoest (commercio) e Metasalute (metalmeccanici). Le realtà in questione sono state evidentemente ritenute tra le più rappresentative delle rispettive categorie in questa prima fase di attività dell’Osservatorio, nato proprio per effettuare un monitoraggio del settore.