Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Il fallimento della Silicon Valley Bank, la sedicesima più grande banca degli Stati Uniti è stato il più grande registrato sin qui dal 2008. Impossibile, quindi, che passasse inosservato, che non facesse notizia e che non producesse piccoli e meno piccoli effetti a catena sui mercati finanziari di mezzo mondo. Ma, probabilmente, il fatto che la banca in questione avesse nel suo marchio la Silicon Valley, avesse la sua sede a Santa Clara, cuore pulsante di quel quadrilatero high tech nel quale sono concentrate, in poche decine di chilometri tutte o quasi le big tech e la circostanza che si trattasse di una banca sostanzialmente specializzata in start-up hanno innegabilmente amplificato l’impatto mediatico e finanziario del suo fallimento e soprattutto acceso un grosso punto interrogativo sulla stabilità dell’intera industry digitale.
Comunità energetiche rinnovabili (Cer) a rischio attacco informatico. Il mondo delle energie rinnovabili sta incrociando quello della cybersicurezza: il punto di aggancio sono le Comunità energetiche, portate all’attenzione della cronaca dalla bozza di decreto di riordino e rilancio del ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, attualmente all’esame degli organismi Ue competenti in materia di aiuti di stato (si veda. da ultimo, ItaliaOggi del 24 e 28/2/2023). Il rischio cyber, già molto elevato negli ultimi anni, sta diventando particolarmente critico per una serie di servizi importanti/essenziali a seguito del conflitto russo-ucraino, in quanto il mondo cyber è un campo di battaglia che esce fuori dai confini geografici. Gli eventi hanno indicato che anche soggetti ben attrezzati, come ministeri, aziende e banche, hanno subito attacchi che sono andati a buon fine, dimostrando che il paese non è sempre pronto a contrastare con efficacia questa minaccia. Se questo vale per le grandi realtà, che hanno competenze e risorse da investire sulla cybersecurity, la situazione è ancora più delicata per le realtà medio piccole, che molto spesso hanno risorse e competenze limitate da mettere in gioco. Su questo scenario si affacciano anche le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), sulle quali si stanno programmando importanti investimenti.
Enti pubblici e aziende private di grandi dimensioni avranno quattro mesi per adeguarsi alle nuove disposizioni sul whistleblowing. Per le aziende che impiegano meno di 250 dipendenti ci sarà invece tempo fino al 17/12/2023. Lo prevede il dlgs 10 marzo 2023, n. 24 recante «l’attuazione della direttiva n. 2019/1937 del parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2019, riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione e recante disposizioni riguardanti la protezione delle persone che segnalano violazioni delle disposizioni normative nazionali», pubblicato in G.U. n. 63 del 15/3/2023 e in vigore dal 30/3/2023. Anche se per espressa previsione dell’art. 24 del decreto, le relative disposizioni hanno effetto a decorrere dal 15 luglio 2023. Lo stesso articolo precisa che per i soggetti del privato che hanno impiegato, nell’ultimo anno, una media di lavoratori subordinati, con contratti di lavoro a tempo indeterminato o determinato, fino a 249, l’obbligo di istituzione del canale di segnalazione interna ai sensi del decreto ha effetto a decorrere dal 17/12/2023; fino ad allora, continuerà ad applicarsi l’art. 6, comma 2-bis, lettere a) e b) del dlgs n. 231/01 nella formulazione vigente fino alla data di entrata in vigore del presente decreto (ovvero sino al 14/7/2023). Per tutti gli altri soggetti privati e pubblici le disposizioni contenute nel decreto troveranno applicazione dal 15 luglio prossimo.
- Axa Italia batte il mercato