Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Nuovi mandati istituzionali, focus sui business esteri (soprattutto Cina), spinta all’investimento esg e alle attività di corporate governance. Questi i motori del 2022 di Eurizon, società di asset management del gruppo Intesa Sanpaolo, che ha chiuso l’anno con un patrimonio di 383 miliardi di euro e un utile netto (compreso quello di pertinenza di terzi) di 567,4 milioni. Il margine da commissioni ammonta poi a 913 milioni, mentre il cost/income è stato ulteriormente compresso al 21%, confermando i livelli d’efficienza. Quanto alla raccolta, nell’ultimo trimestre è stata positiva per 2,1 miliardi, con una spinta di 2,2 miliardi dalle gestioni istituzionali. Da segnalare in tal senso l’ingresso di una serie di mandati, soprattutto previdenziali, e la riconferma di quelli in essere, su tutti i tre del fondo Cometa da 2,5 miliardi. Sul patrimonio totale dell’industria censito da Assogestioni, Eurizon ha una quota di mercato di quasi il 18% e 153 miliardi nel settore della clientela istituzionale, di cui circa 20 relativi a fondi pensione e casse di previdenza. Quanti ai mercati privati, la controllata Eurizon Real Asset ha registrato una raccolta di oltre 2,7 miliardi, con masse cresciute del 50% fino a più di 9 miliardi.
Le casse di previdenza potranno contare su una imposta sostitutiva agevolata sui redditi di natura finanzia. E anche le forme pensionistiche complementari potranno beneficiare di una aliquota agevolata sui rendimenti. Sono due dei capisaldi della delega fiscale allo studio del ministero dell’Economia attesa in Consiglio dei ministri per la prossima settimana. Una riforma «ambiziosa», l’ha definita il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, che ha la delega per il fisco. L’intento è rendere più appetibili e attraenti gli investimenti in Italia, come ricordato dal ministro Giancarlo Giorgetti. «La parte più significativa di questa riforma è legata ai procedimenti», ha aggiunto Leo, intervenendo assieme al direttore Ettore Maria Ruffini alla presentazione dei risultati dell’Agenzia delle Entrate nel 2022 e precisando che c’è la volontà di «spingere ancora di più sul meccanismo della dichiarazione: vogliamo dare un po’ di quiete al contribuente in periodi particolari, come i mesi di agosto e dicembre, in cui non arrivano le lettere di compliance».
Metasalute, il più grande fondo sanitario integrativo italiano, si prepara ad andare sul mercato in cerca di un assicuratore che possa offrire prestazioni a 1,7 milioni di iscritti. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza la prossima settimana è fissata la riunione del consiglio di amministrazione del fondo dei metalmeccanici presieduto da Massimiliano Nobis e l’intenzione sarebbe appunto quella di non rinnovare l’attuale che era stato firmato con Rbm Assicurazione Salute, nel frattempo confluita nel gruppo Intesa Sanpaolo, che scade a fine 2023. Metasalute non ha alcun obbligo statutario di procedere con una gara ma l’intenzione sarebbe appunto quella di lanciare una proceduta di «invito» alle principali compagnie di assicurazione di mercato. Una partita che farà molto probabilmente gola agli operatori assicurativi visti i numeri importanti in gioco. A Metasalute, cui partecipano 36 mila aziende aderenti dell’industria metalmeccanica, sono iscritti 1,3 milioni di lavoratori, cui si aggiungono 370 mila familiari a pagamento e 20 mila gratuiti, per un totale quindi di circa 1,7 milioni di iscritti. Nel 2022 sono state erogate più di 2,4 milioni di prestazioni sanitarie. In pratica una media di 10 mila al giorno, per la gran parte (43%) dentarie.
Il 2022 è andato meglio di quanto previsto dal piano per Revo Insurance, che ha chiuso l’anno con premi lordi contabilizzati pari a 131,4 milioni, in aumento del 69,5% rispetto al 2021, un risultato operativo adjusted di 13,9 milioni e un risultato netto 5,3 milioni (10,8 milioni adjusted). Numeri che dimostrano «la capacità del nostro team di dare esecuzione al piano industriale comunicato al mercato ed evidenziano il modello di eccellenza tecnica che Revo rappresenta nel panorama assicurativo italiano, candidandosi al ruolo di player di riferimento nei rischi specialty e nei rischi parametrici, al fianco delle pmi e dei professionisti», ha dichiarato l’amministratore delegato Alberto Minali.
La cedola della società di gestione fondata e presieduta da Pietro Giuliani ammonterà a 1,3 euro per azione, in linea con quella del 2021, con un dividend yield del 5,8%. Gli utili netti del gruppo sono stati di 402 milioni di euro: una revisione al rialzo della stima precedentemente fornita al mercato (395-400 milioni). Confermata invece la raccolta a 8,5 miliardi, di cui 4,3, più della metà, confluiti nel risparmio gestito. In condizioni di mercato normali la società punta a centrare le stime per il biennio in corso, e cioè: nel 2023 utile netto di 450 milioni e 6-8 miliardi di raccolta; nel 2024 utile pari a 500 milioni e il 15% di masse gestite nei mercati privati. Da ricordare che questi ultimi hanno portato, nel bimestre gennaio-febbraio 2023, oltre 100 milioni di raccolta. A fine 2022 il segmento dei private market valeva 6,5 miliardi di masse, ossia il 12% dei 79 miliardi totali.
La Foreign Policy Association ha conferito al group ceo di Generali, Philippe Donnet, il premio «Corporate Social Responsibility Award» in occasione della Financial Services Dinner 2023. Il riconoscimento è stato consegnato a New York al group ceo da Larry Fink, presidente e ceo di BlackRock e Harry A. Fernandez, presidente e ceo di Msci. Un premio per riconoscere l’impegno di Philippe Donnet per la sostenibilità, che è al centro della strategia del piano industriale di Generali «Lifetime Partner 24: Driving Growth».
La rivendita, da parte della compagnia assicuratrice, dei veicoli incidentati acquistati presso gli assicurati, non può fruire dell’esenzione dall’Iva prevista per le operazioni di assicurazione, né di quella prevista per le cessioni di beni già destinati ad un’attività esente. Questi i chiarimenti forniti dalla Corte di giustizia Ue nella sentenza 9 marzo 2023, causa C-42/22, in risposta alle questioni sollevate dai giudici portoghesi nell’ambito di una controversia scaturita dall’accertamento con il quale l’amministrazione finanziaria aveva recuperato l’Iva sulle vendite in esame, che l’impresa di assicurazioni aveva considerato esenti.
Villette, ok alla proroga ma fino al 30 giugno. Verso parere favorevole l’emendamento a firma di Andrea de Bertoldi (FdI) sulla proroga per il completamento dei lavori per le unifamiliari che in precedenza abbiano completato il 30% dei lavori al 30 settembre 2022. Nessuna soluzione invece per i crediti incagliati. Al momento la leva per sbloccare i crediti che secondo le stime dell’Agenzia delle entrate arrivano a oltre 20 mld potrebbero trovare la strada dello smaltimento da parte di banche o assicurazioni che avrebbero capienza per cessioni per un volume pari a 17 mld di euro.
Ci si indebita più per acquistare auto e televisori che per pagare affitti e utenze. Al terzo posto i mutui, che rappresentano il 10% dei casi, contro il 60% e l’11% rispettivamente dei primi due motivi menzionati. I principali creditori sono le banche (33%), seguite da società finanziarie (22%) e Agenzia delle entrate (20%). Sono questi alcuni elementi dell’identikit del sovraindebitato, secondo le stime di Movimento Consumatori e Acli, basate sul progetto Riparto, che offre assistenza per situazioni di sovraindebitamento, i cui risultati sono stati esposti ieri a Roma, presso la sala del Parlamentino del Cnel. Un altro elemento evidenziato tra i partecipanti al progetto è che i debiti sono maggiormente nei confronti degli istituti bancari e di società finanziarie, lasciando al terzo posto del podio lo stato. Infatti, i principali creditori risultano essere banche (33%) e società finanziarie e di leasing (circa il 22%), mentre le Entrate ed Equitalia per debiti nei confronti dello stato sono creditori nel 20% dei casi. I più colpiti dal sovraindebitamento sono i dipendenti a tempo indeterminato (34%), seguiti dai pensionati (19%), mentre imprenditori e autonomi sono meno esposti (10%).
Il «pasticciaccio» dell’articolo del codice di procedura civile abrogato, in virtù dell’entrata in vigore della «riforma Cartabia» (il decreto legislativo 149/2022), eppur rimasto nelle «pieghe» del disegno di legge di FdI e della Lega sull’equo compenso per le prestazioni professionali (495) al vaglio del Senato comincia a far clamore, nella «galassia» del lavoro autonomo, all’indomani della notizia svelata ieri da ItaliaOggi. E, nel frattempo, la Commissione Giustizia di Palazzo Madama, che avrebbe dovuto pronunciarsi nelle ultime ore sui 33 emendamenti e sui 4 ordini del giorno depositati, s’è aggiornata alla prossima settimana, a causa delle votazioni in Aula. L’esigenza di correggere nel testo sulla giusta remunerazione per i servizi resi dai liberi professionisti la citazione, all’articolo 7, dell’articolo che disciplinava il rito semplificato (il 702-bis, sostituito, a partire dal 28 febbraio, con gli articoli 281-decies e seguenti, ndr) metterà in moto una nuova (imprevista) staffetta parlamentare: se, infatti, la maggioranza di centrodestra ambiva a varare definitivamente il provvedimento al Senato entro il mese di marzo senza modifiche, rispetto alla versione su cui avevano acceso il semaforo verde i deputati il 25 gennaio, sistemare l’errore imporrà di arrivare (almeno) alla terza lettura.
L’escussione cauzione provvisoria ex art 93 comma 6 del codice appalti a seguito di rifiuto di stipula del contratto d’appalto non opera nei casi in cui il fatto non sia concretamente riconducibile all’affidatario, ma richiede una valutazione svolta nel merito dalla stazione appaltante (Sa). Lo ha affermato il ministero delle infrastrutture e trasporti (Servizio giuridico contratti) con il parere del 16 novembre 2022, n. 1632 reso pubblico in questi giorni. La situazione oggetto del parere vedeva un operatore economico aggiudicatario dell’appalto di una fornitura di una gara protrattasi per oltre quattro anni dalla presentazione dell’offerta risalente all’anno 2018. L’operatore economico aveva comunicato quindi l’assenza di interesse allo svolgimento della prestazione contrattuale in ragione del verificarsi di noti eventi (imprevisti e imprevedibili sopravvenuti rispetto all’aggiudicazione) legati alla pandemia da Covid 19, alla guerra russo-ucraina e all’aumento dei costi delle materie prime. L’offerta e la cauzione provvisoria di gara erano già scadute al momento dell’aggiudicazione e la validità non è stata prorogata a causa della pendenza del contenzioso.
Tanta paura, qualche lesione agli edifici più vecchi, una trentina di evacuati e niente lezione oggi e domani in diversi Comuni. È questo il bilancio, non definitivo, delle scosse registrate dal pomeriggio nella provincia di Perugia. Tre, fino a ieri sera, i movimenti forti e tutti a 5-6 chilometri a sud-est di Umbertide: quello delle 16.05 con magnitudo 4,3 e profondità di 10 chilometri, quello delle 20.08 con magnitudo 4,6 e profondità di 8 chilometri e quello di sei minuti dopo con magnitudo 3,9 e profondità 10 chilometri.
All’amministratore delegato del gruppo Generali, Philippe Donnet, è stato ieri conferito dalla Foreign Policy Association il premio «Corporate Social Responsibility Award», in occasione della Financial Services Dinner 2023. Il riconoscimento è destinato a persone e aziende che si impegnano per una buona cittadinanza aziendale nelle comunità in cui operano. Nello specifico, a Donnet è stato riconosciuto l’impegno per la sostenibilità, al centro della strategia di Generali. «Questo premio — ha detto Donnet — dimostra il forte impegno di Generali nella costruzione di una società più equa e sostenibile e sono orgoglioso di rappresentare tutti i nostri 75.000 dipendenti».
La nuova class action di allineamento europeo (direttiva 2020/1828), approdata al Cdm di ieri a Cutro, debutterà il prossimo 25 giugno con non poche novità. A cominciare dalla libertà di iniziativa degli enti legittimati che potranno avviare azioni collettive senza mandato e con la sostanziale inversione dell’onere della prova, sia sul versante della responsabilità sia su quello del danno. Le materie su cui possono spaziare gli enti rappresentativi sono quelle individuate dal diritto comunitario, tra cui i danni da prodotti difettosi,le clausole abusive, le pratiche commerciali sleali, la garanzia dei beni di consumo, l’indicazione del prezzo, la pubblicità ingannevole, i trasporti ed energia elettrica e gas, la telefonia mobile, il turismo, il commercio elettronico e i servizi digitali, la protezione dei dati personali, la sicurezza dei prodotti, quella alimentare, le assicurazioni, la commercializzazione a distanza di servizi finanziari, i prodotti d’investimento al dettaglio, i fondi di investimento, il credito ai consumatori, i blocchi geografici ingiustificati e la discriminazione basata sulla nazionalità
Nella sentenza 1936/2023 la sezione terza della Corte di cassazione torna ad affrontare il dibattuto tema della responsabilità della struttura ospedaliera per i danni subiti dal paziente nell’ipotesi di omessa o insufficiente informazione circa l’esistenza di una tecnica innovativa, alternativa a quella “tradizionale”, che avrebbe evitato gli esiti infausti e permanenti dell’intervento chirurgico performato dall’équipe medica sul paziente danneggiato.
In prossimità della scadenza del 16 marzo per la presentazione della Cu ai lavoratori nonché all’Amministrazione finanziaria, i sostituti d’imposta si concentrano sui campi che richiedono maggiore attenzione ai fini della corretta compilazione. Uno di questi è sicuramente rappresentato dalla contribuzione versata alla previdenza complementare (compresi dal 2022 i sottoconti italiani di Pepp), con particolare riferimento alla situazione dei dipendenti di prima occupazione dal 1° gennaio 2007.
La Foreign Policy Association ha conferito al group ceo di Generali, Philippe Donnet, il premio Corporate social responsibility award alla Financial Services Dinner 2023. Il riconoscimento, si legge in una nota, è stato consegnato da Larry Fink (il numero uno di BlackRock) e Harry A. Fernandez (presidente e ceo di Msci) e «riconosce l’impegno di Philippe Donnet per la sostenibilità, al centro della strategia di Generali».Il riconoscimento è conferito a persone e aziende che si impegnano per una buona cittadinanza aziendale nelle comunità in cui operano.
Azimut Holding supera gli obiettivi 2022 nonostante il contesto di mercato complesso con un significativo miglioramento della qualità dei ricavi. Si stima che le commissioni di performance contribuiranno al massimo tra il 5% e il 10% dei ricavi totali, mentre il resto deriverà dalle commissioni ricorrenti. Nel dettaglio i ricavi totali ammontano 1.287 milioni (rispetto a 1.449 milioni nel 2021).
Tutto il mondo combatte ogni giorno contro la piaga del cybercrimine, ma il nostro Paese sembra essere particolarmente preso di mira negli ultimi mesi. Un report di Trend Micro ci descrive come la nazione europea in cui circolano più malware, mentre dalla Russia diversi gruppi di cyberattivisti rivendicano azioni contro siti istituzionali e aziendali, mentre gongolano per il cambio ai vertici dell’Acn attribuendosene il merito, senza che nessuno gli creda. Lo scenario non è certov dei più allegri, ma non così diverso da quello in cui navigano gli altri. I report periodici parlano di una minaccia cyber in veloce crescita, con una impennata nell’ultimo anno, probabilmente dettata dalla situazione geopolitica che favorisce i cybercriminali russi.