Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Dopo nove anni di discesa i premi Rc Auto hanno ripreso a salire. Lo certifica l’Ivass, l’istituto di controllo del settore assicurativo, segnalando l’inversione di tendenza rispetto al calo costante che era iniziato nel 2024. La rilevazione Iper, che analizza i prezzi effettivi praticati dalle compagnie assicurative, ha preso il via per la precisione nel 2013. Dall’anno seguente i premi Rc Auto avevano iniziato la discesa, riducendo l’ampio differenziale rispetto agli altri Paesi europei.
Gli agenti dello Sna, il sindacato nazionale agenti, che si erano rivolti al Tar per chiedere l’annullamento di alcuni articoli e poi a Ivass per chiedere una proroga (ma senza successo) hanno proclamato un’azione di «disobbedienza civile» contro il Preventivass. Anapa Rete ImpresAgenzia, ha ventilato il rischio di paralisi dell’attività nelle agenzie assicurative e ha chiesto il rinvio dell’entrata in vigore del provvedimento al 30 giugno
«Non siamo interessati alla privatizzazione del Monte dei Paschi ma vogliamo continuare la partnership assicurativa con la banca di Siena», aveva detto il ceo european market e presidente del board Italiano della compagnia assicurativa francese Axa presentando i conti 2022 del gruppo lo scorso 23 febbraio. E a distanza di meno di una settimana è arrivata la notizia della vendita di Axa della sua quota del 7,94% nel Monte dei Paschi, con una plusvalenza di 39 milioni. La riprova che la compagnia assicurativa francese non è interessata alla governance della banca, in fase di rinnovo, né vuole influenzare la più ampia strategia a lungo termine del gruppo, come hanno spiegato da Parigi. Ma alla partnership bancassicurativa con Siena Axa tiene molto e anche su quest’ultima si sono inevitabilmente accesi i riflettori con il riprendere delle voci che il Tesoro vorrebbe accelerare sulla privatizzazione del Monte, in particolare aprendo alla discussione con Banco Bpm (che per ora smentisce)
Proprio nel giorno in cui l’uscita di Axa faceva precipitare il titolo dell’8,05%, si è riaccesa la speculazione sul futuro di Mps. A rilanciare l’ipotesi di una fusione con Banco Bpm è stata Reuters. Secondo l’agenzia di stampa il Tesoro (primo azionista di Mps al 64%) avrebbe ripreso in mano il dossier puntando il radar verso piazza Meda. Uno scenario non nuovo sul quale però il vertice del Banco punta i piedi: l’istituto «non è intenzionato a perseguire un’operazione di aggregazione con Mps», ha dichiarato il presidente Massimo Tononi, intercettato a margine del cda.
Per la raccolta del risparmio gestito il 2022 è partito col piede sbagliato nonostante il buon avvio d’anno per le azioni e le obbligazioni. In gennaio, in base alle statistiche di Assogestioni diffuse ieri, la raccolta è stata negativa per 927 milioni di euro (dopo i +14,8 miliardi registrati in tutto il 2022). Ma per effetto dell’andamento positivo del mercato, pari nel mese a una performance complessiva del +2,5%, secondo le stime dell’ufficio studi dell’associazione guidata da Carlo Trabattoni, l’industria ha visto salire il patrimonio gestito di circa 55 miliardi a 2.267 miliardi di euro complessivi a fine gennaio, di cui 1.187 miliardi nelle gestioni collettive (nei fondi aperti 1.101 miliardi e nei chiusi 86 miliardi) e 1.079 miliardi nelle gestioni di portafoglio.
L’Italia dirà no alla tabella di marcia per la messa al bando dei veicoli con motori a combustione interna dal 2035. I dubbi, se non addirittura l’aperta contrarietà, del governo guidato da Giorgia Meloni sono noti. Oggi la posizione sarà formalizzata nella riunione degli ambasciatori dei Paesi europei. Pur condividendo gli obiettivi di decarbonizzazione, spiegano dal ministero per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica, l’Italia sostiene che i target ambientali vadano perseguiti attraverso «una transizione economicamente sostenibile e socialmente equa», pianificata e guidata con grande attenzione, per evitare ripercussioni negative per il Paese sotto l’aspetto sia occupazionale che produttivo. «L’utilizzo di carburanti rinnovabili, compatibili con i motori termici, contribuirà a una riduzione delle emissioni senza richiedere inattuabili sacrifici economici ai cittadini», ha spiegato ieri il ministro Gilberto Pichetto Fratin.
Entro l’anno dalla Spagna e dal Regno Unito affluiranno 30 milioni di premi ed entro il 2027 i due Paesi arriveranno a rappresentare un quarto della raccolta complessiva di gruppo. Sono i piani internazionali di Prima Assicurazioni, l’insurtech operativa dal 2015, che tra i suoi azionisti vede Blackstone (27%), Goldman Sachs (15%) e Carlyle (2%). La società, che tecnicamente non è una compagnia ma un intermediario che distribuisce polizze auto di Great Lakes (Munich Re) e IptiQ (Swiss Re), ha di recente risistemato le sue quote azionarie con l’uscita di Alberto Genovese e un aumento di capitale da 70 milioni sottoscritto da tutti i soci, con al primo posto il co-fondatore Teodosio D’Ambrosio (48%) oltre ai top manager, tra cui l’amministratore delegato George Ottathycal Kuruvilla (che detengono l’8% restante).
Il fisco risarcisce il contribuente perché ha sbagliato l’accertamento. E con l’Agenzia delle entrate rispondono in solido i due funzionari dell’amministrazione che hanno compiuto l’ispezione in azienda: a causa del loro errore l’imprenditore si ritrova invischiato in due procedimenti penali dai quali esce innocente sì, ma malconcio; scatta allora il danno non patrimoniale a favore del contribuente per le ripercussioni patite sulla salute oltre che sulla vita lavorativa e di relazione: il pm non avrebbe esercitato l’azione penale se non fosse stato tratto in errore dai due verificatori. Coì l’ordinanza 5984/23 del 28 febbraio della Cassazione, III sez. civ..
È il drammatico trend che prosegue dal 2022: nell’anno appena trascorso, secondo Confesercenti, sono nate solo 22.608 nuove attività, il 20% in meno del 2021. Un numero del tutto insufficiente a compensare le oltre 43 mila imprese che hanno abbassato per sempre la saracinesca. E che ha fatto chiudere l’anno con un bilancio negativo per oltre 20 mila unità, per una media di oltre due negozi spariti ogni ora. Mentre il numero di chiusure è in linea con quello rilevato negli anni pre-pandemia, il dato delle aperture del 2022 è il più basso degli ultimi dieci anni, inferiore del -48% non solo al valore del 2012 (quando, nonostante la crisi, avevano aperto oltre 43 mila attività del commercio), ma anche rispetto al 2020, anno del Covid e del lockdown.
«Banco Bpm ribadisce di non essere in alcun modo intenzionata a perseguire un’operazione di aggregazione con Mps»: lo ha affermato Massimo Tononi, presidente dell’istituto di piazza Meda, a proposito delle indiscrezioni rilanciate dall’agenzia Reuters su un eventuale matrimonio. Secondo fonti di mercato il Tesoro, azionista del Montepaschi con il 64,20%, sta studiando una potenziale aggregazione fra le due banche come opzione per riportare in mani private il gruppo guidato dall’a.d. Luigi Lovaglio. Sul tavolo ci sarebbero due opzioni: un’aggregazione con Bpm o, in seconda battuta, con UniCredit. Quest’ultima era stata indicata come partner del Montepaschi nel 2021, ma poi le trattative erano fallite. L’uscita del Mef dal capitale di Rocca Salimbeni è conseguente agli accordi presi con Bruxelles nel 2017 a seguito della ricapitalizzazione precauzionale di Mps. Un’uscita per la quale è stato fissato il limite temporale del 2024, dando maggiore potere contrattuale al Tesoro con la potenziale controparte.
Venti investitori, molti internazionali ma anche qualche italiano che ha arrotondato le posizioni su Mps, con una domanda pari a cinque volte l’offerta che ha riguardato cento milioni di azioni. I primi dieci nella lista di richieste arrivata sul desk di Exane Bnp Paribas, che per conto di Axa ha collocato il 7,94% di Siena, hanno preso il 60% della posizione. La compagnia guidata dal Thomas Buberl, ex secondo azionista, ha così detto addio a Siena. Ha disinvestito a 2,33 euro per azione, cogliendo una buona occasione per incassare 233 milioni, con una plusvalenza di 33 milioni in quattro mesi. Il motivo del disimpegno che ha fatto crollare dell’8% il titolo Mps — ha spiegato Axa al mercato — nasce dall’intenzione di «non cercare una rappresentanza nel board della banca o di influenzarne la strategia dopo aver giocato il ruolo di catalizzatore nell’aumento di Mps». E senza alcun impatto sulla jv assicurativa con Mps. Axa «ha fiducia nella banca e nel suo management e confida di continuare a lavorare» con Mps anche dopo il 2027, ha detto Antimo Peretta, ceo Axa per l’Europa
Secondo la Cassazione basta il nesso causale con l’infortunio subito. Ha diritto al risarcimento del danno biologico il dirigente medico ortopedico che ha subito un infarto in conseguenza di una prolungata esposizione a turni e ritmi di lavoro intollerabili. Non è dirimente, in senso contrario, che la struttura presso la quale il dirigente medico operava soffrisse di una cronica carenza di organico, né che la Asl competente non avesse il potere di assumere altri medici in ortopedia senza l’autorizzazione regionale. Il danno da cosiddetto «superlavoro» si realizza quando il lavoratore è sottoposto per molti anni a turni e orari «particolarmente intensi e prolungati, ben al di sopra della normalità». Ricorrendo queste condizioni, viene in rilievo la responsabilità contrattuale del datore di lavoro in base all’articolo 2087 del Codice civile, il quale impone di adottare tutte le misure che, secondo le comuni tecniche di sicurezza, sono idonee a preservare l’integrità psico-fisica dei lavoratori in un dato ambiente. Questi principi sono stati affermati dalla Cassazione (ordinanza 6008/2023 di ieri)
Axa vende il 7,94% di Mps ed esce con una plusvalenza di 33 milioni dal capitale del Monte, in cui è rimasta per circa quattro mesi, nonostante il prezzo spuntato nel collocamento si sia collocato nella parte più bassa di una forchetta compresa tra 2,33 e 2,47 euro ad azione. In Borsa il contraccolpo si è sentito: Mps è crollata dell’8%, a 2,52 euro. Un valore sensibilmente superiore a quello di realizzo dei francesi, a testimonianza della fiducia che il mercato, complice il momento d’oro che stanno vivendo le banche, nutre nel rilancio di Mps.
In gennaio i dati del risparmio gestito indicano in via preliminare un incremento del patrimonio gestito di circa 55 miliardi a 2.267 miliardi complessivi, principalmente attribuibile al contributo dell’effetto mercato, pari nel mese a un aumento del 2,5%. Lo affermano le stime dell’ufficio studi di Assogestioni, secondo le quali in gennaio la raccolta netta è negativa per 927 milioni. In particolare, i fondi aperti hanno avviato l’anno con 642 milioni di deflussi. Tra le sottocategorie, sono infatti rimasti in territorio negativo i prodotti bilanciati (-625 milioni) e quelli flessibili (-1,67 miliardi).