di Andrea Giacobino
Tre pezzi da novanta nel mondo assicurativo fanno flop. Qualche giorno fa il giudice del tribunale di Roma Fabio Miccio ha nominato Rachele Panullo commissario della Italiana valutazione rischi (Ivr) srl ammessa al concordato pieno liquidatorio convocando l’11 maggio prossimo i creditori per l’esame dello stato passivo. Ivr, società di intermediazione assicurativa, era nata nel 2012 dall’iniziativa comune e con quote paritetiche di Fabio Cerchiai, Sergio Corbello e Francesco Paparella.
Il primo è un noto manager del settore assicurativo che è stato presidente Ania e oggi è presidente di Atlantia, Arca Assicurazioni e vice presidente Unipolsai Assicurazioni; il secondo è presidente di Assoprevidenza e il terzo è un protagonista nel mondo del brokeraggio ed ex presidente Aiba. L’avvocato romano Lorenzo Parroni nel ricorso depositato al tribunale per ottenere la procedura spiega che Ivr «grazie all’unione delle competenze e delle esperienze maturate dai soci ha registrato fin dai primi mesi della sua costituzione una crescita importante, arrivando a detenere un significativo portafoglio di clienti».
Poi però Cerchiai fu chiamato alla presidenza di Fondiaria Assicurazioni (successivamente acquisita da Unipol) e dovette uscire dall’azionariato per incompatibilità e ciò «ha determinato una forte battuta d’arresto nel percorso di sviluppo e il fatturato ha avuto una forte contrazione», così Ivr ha ceduto per 225mila euro il principale portafoglio clienti alla Consulbrokers, di cui Paparella è stato vicepresidente. Così la società si è sostanzialmente fermata e da qui si giustifica la richiesta del concordato liquidatorio. (riproduzione riservata)
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