Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Il profilo del pensionamento al femminile costituisce uno dei principali argomenti nel tavolo di confronto in corso tra Governo e sindacati per delineare un nuovo intervento di riordino strutturale del sistema previdenziale italiano. Tra le proposte c’è il sostegno delle lavoratrici con misure adeguate, come con l’attribuzione di 12 mesi di anticipo per ogni figlio. Si vuole poi il pieno riconoscimento pensionistico del lavoro di cura non retribuito, una voce fondamentale del welfare del Paese.
È boom di operazioni guidate da società di distribuzione Gli inglesi di Howden rilevano Assiteca, con gli americani di Acrisure pronti all’azione. Wefox parte con l’auto e in Wide si cercano nuovi soci
Generali. A garanzia dell’autonomia il cda sceglie Sironi, ex consigliere di Intesa e quasi presidente di Cariplo. In arrivo la lista di Caltagirone Intanto Fondazione Crt deve ancora scogliere il nodo delle candidature
L’invasione dell’Ucraina ha confermato che nel terzo millennio non si può parlare di guerra senza considerarne la dimensione cibernetica: senza sicurezza digitale non c’è difesa. Una partita in cui Leonardo è chiamata a giocare un ruolo da protagonista, come spiega Tommaso Profeta, managing director della divisione Cyber & Security Solutions.
Negli investimenti sostenibili uno dei segmenti che cresce con maggior rapidità è quello che riguarda la parità di genere. Anche in finanza, come d’altra parte anche in tanti altri settori della società, l’universo femminile non è molto rappresentato o per lo meno non lo è come quello maschile. I motivi sono noti a tutti e la pandemia ha accentuato ancora di più il gap, nonostante gli sforzi fatti a livello politico e sociale da anni per ottenere un maggiore equilibrio.
Meno di un terzo delle donne italiane (29%) è aperto all’idea di investire e il 53% non è interessato. Solo il 17% ha già effettuato investimenti in passato e appena l’1% sta considerando oggi di effettuarne. Inoltre se a a livello globale solo il 28% delle donne si sente abbastanza fiducioso da investire una parte dei propri risparmi, in Italia la quota è al 18%, al penultimo posto insieme a Svizzera (18%) e prima del Giappone (16%).
Il prodotto di Fideuram Vita confida in una fitta schiera di opzionalità, ma anche l’offerta finanziaria è consistente
La raccolta netta di Finecobank è ammontata in febbraio a 945 milioni di euro. E questo, sottolinea l’istituto, nonostante la difficile fase di mercato caratterizzata prima dai timori per la crescita dell’inflazione e, nell’ultima settimana del mese, dalle tensioni internazionali. Il dato è in rallentamento da 1,265 miliardi di febbraio 2021. La componente gestita è stata pari a 272 milioni, favorita dalla capacità della rete di consulenza di affiancare i clienti in una pianificazione di lungo periodo anche in contesti di volatilità. La componente amministrata si è attestata a 267 milioni e quella diretta a 406 milioni. La raccolta istituzionale di Fineco Asset Management, pari a 524 milioni, «conferma l’accelerazione del processo di crescita della società, favorendo una più completa internalizzazione della catena del valore».
- Pil, l’Istat taglia le stime del quarto trimestre: da +6,4% a +6,2%
Sale il prodotto interno lordo nel quarto trimestre del 2021: + 0,6% rispetto ai tre mesi precedenti, portando l’aumento rispetto allo stesso periodo del 2020 a +6,2%. Ma l’Istat rivede le stime dello scorso gennaio al ribasso di 0,2 punti percentuali, quando le previsioni di aumento rispetto al 2020 erano invece di +6,4%. E segnala che «la crescita del quarto trimestre è la quarta consecutiva»: questo è dovuto principalmente alla domanda interna cresciuta dell’1,8%: sono cresciuti infatti dello 0,2% i consumi finali nazionali e del 2,8% degli investimenti fissi lordi, ma i consumi delle famiglie restano nulli. Anche le importazioni sono aumentate del 4,2%, mentre le esportazioni sono rimaste stazionarie.
- Assicurazioni L’Idd porta in auge l’idea della «portabilità»
Se trasferire i titoli o i fondi quando si cambia intermediario è relativamente facile, per le polizze Vita il discorso cambia completamente e ciò rappresenta talvolta un vero e proprio ostacolo alla libertà di scelta del cliente: soprattutto quando ci si trova di fronte a polizze complesse. L’esempio classico è rappresentato dal caso in cui il cliente abbia sottoscritto una o più polizze tramite il suo intermediario collocatore di fiducia e poi, per vari motivi, come spesso avviene, l’investitore voglia cambiarlo, magari anche a seguito del trasferimento del consulente presso un’altra realtà. Per i fondi comuni non ci sono grandi problemi (salvo casi di procedure lunghe) visto che esistono convenzioni con tutti i collocatori. «Anche nel settore delle polizze, il cliente avrebbe diritto di scegliere il migliore distributore – spiega Luca Zitiello, dello studio Zitiello Associati –. La concorrenza e la competitività si realizza anche con la libertà di passaggio. La portabilità è un principio consolidato e una pratica operativa attiva da più di vent’anni nell’ambito degli strumenti finanziari e della prestazione dei servizi di investimento».
- Strategia Ue Per i retail il Kid basta in tema di informazioni