Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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L’intelligenza artificiale (Ai) è il pilastro di una nuova rivoluzione industriale. Class Editori ha dato il via ieri all’evento «Gli Stati Generali 2022 dell’Intelligenza Artificiale». Al convegno è intervenuto Mario Rasetti, professore emerito di fisica teorica del Politecnico di Torino. Per l’esperto si sta assistendo a una «transizione di fase» senza precedenti. «La quantità di dati prodotta ogni giorno è tale che solo l’Ai può consentirne la gestione e il controllo.
Era dal 2008 che Generali non vedeva quota 20 euro. La guerra per la contesa del Leone ha però reso rovente anche il titolo, che ieri ha registrato una nuova crescita, +3,7%, arrivando a 20,14 euro. Sono giorni che le azioni della compagnia salgono, con scambi sostenuti e ieri lo scontro si è esteso tra l’altro anche alla politica. A un mese esatto dall’assemblea del 29 aprile che dovrà votare il nuovo vertice della prima compagnia italiana, ieri da Trieste hanno deciso di licenziare, con effetto immediato, l’ex numero uno dell’area Austria & Cee, Luciano Cirinà, candidato ceo della lista messa a punto da Francesco Gaetano Caltagirone, primo azionista privato con il 9%.
Il mondo del brokeraggio si avvicina sempre di più a quello dell’insurtech. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza il gruppo Mag, nato più di 40 anni fa con la prima società, la Marine & Aviation, fondata nel 1978 da Vincenzo Impronta, è pronto a muovere su Neosurance, l’insurtech che opera come broker digitale e abilitatore tecnologico in Unione Europea, Regno Unito, America e Far East.
  • Nel 2030 l’80% delle polizze sarà digitale
La transizione digitale nel settore assicurativo sta accelerando. Se a livello mondiale nel 2020 le polizze digitali rappresentavano solo il 23% del totale si stima che nel 2030 arriveranno all’80%, con una crescita media percentuale annua del valore del 22%. Per polizze digitali si intende sia quelle vendute da compagnie che operano online, sia quelle collocate tramite o agente o un broker che utilizza piattaforme digitali. E secondo quanto emerge dall’Indagine realizzata da Iia- Italian Insurtech Association, l’associazione che riunisce oltre 200 player del settore assicurativo Italiano, in accordo con Global Insurtech Alliance e che ha coinvolto 155 protagonisti del settore in 7 mercati europei, (Italia, Spagna, Germania, Austria, Francia, Olanda e Polonia) il processo verso l’innovazione è ineluttabile. Secondo le principali stime di mercato a livello mondiale il valore complessivo dei premi legati a polizze digitali raddoppierà entro il 2030, passando dai 5 mila miliardi di dollari del 2020, ai 10 mila miliardi del 2030.
  • Euler Hermes si trasforma in Allianz Trade
Euler Hermes diventa Allianz Trade. Un passaggio naturale, se si considera che già dal 2018 la società leader nell’assicurazione crediti è parte del gruppo Allianz. Un nuovo marchio per restare fedeli alla missione originale «di fornire informazioni tempestive e precise e servizi basati sulla prudenza, la stabilità e l’esperienza», ha sottolineato Clarisse Kopff, la ceo della società. E allo stesso tempo per guardare al futuro, alla luce del piano strategico 2025, basato sulla volontà di crescere come business e come player mondiale, di stare al passo e di cogliere le opportunità della digitale. Secondo la Kopff «semplicemente, essere di più e offrire di più».
  • L’Insurtech cresce. Piano
Raddoppia l’investimento in startup, ma non basta. Tra gli aspetti negativi secondo IIA, diminuiscono le sperimentazioni sui progetti interni e partnership. La gestione del rischio come un investimento, con polizze smart e procedure semplificate.
  • Così Helvetia promuove la cultura (e il business) assicurativo
L’impreparazione finanziaria degli italiani è nota, ma secondo Ivass quella assicurativa è ancora maggiore, un problema che trova riscontro nella scarsa diffusione delle assicurazioni. MF-Milano Finanza ne ha parlato con Massimo Fedeli, direttore Danni del Gruppo Helvetia Italia e con Fabio Carniol, general manager di Helvetia Vita e Helvetia Italia Assicurazioni
  • Una polizza sempre più bestiale
Per gli animali domestici ora ci sono prodotti interamente dedicati. Le coperture comprendono servizi chiave ma anche garanzie RC su eventuali danni causati dai pet. Nel biennio 2020-21, complice il lockdown, il numero di adizioni nei canili/gattili è aumentato del 15%
  • Metti un poliambulatorio digitale nel welfare aziendale
EpiCura, il primo poliambulatorio digitale in Italia con un network di migliaia di professionisti certificati, entra nel mercato del welfare aziendale con la nuova linea Corporate, per offrire alle aziende la possibilità di prendersi cura della salute e benessere dei propri dipendenti
  • Immobili donati? Così acquirenti e venditori possono proteggersi dai rischi
SI chiama Donazione Facile la soluzione progettata da Victor Insurance Italy per tutelare le persone fisiche e giuridiche dai rischi derivanti dall’acquisto di un immobile di provenienza donativa

Imponibile la prestazione erogata da uno schema pensionistico maltese ad un soggetto residente in Italia perché assimilabile a pensione. A chiarirlo è la risposta a interpello n.144/2022, fornita dall’amministrazione finanziaria in relazione al trattamento fiscale applicabile ad un importo erogato ad un soggetto fiscalmente residente in Italia da uno schema pensionistico maltese, nel quale erano stati trasferiti i benefici pensionistici della pensione aziendale maturata durante il periodo di lavoro nel Regno Unito.
  • L’IA è già dentro le aziende
Dai negozi alle assicurazioni, così cambiano i servizi. Gli Stati Generali dell’Intelligenza artificiale

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  • Tre interventi estetici in un giorno. Non si risveglia e muore a 37 anni
La procura della Repubblica di Torre Annunziata ha aperto un fascicolo investigativo sulla morte di una trentasettenne avvenuta dopo un plurimo intervento di chirurgia estetica. Vanessa Cella, napoletana, casalinga e madre di una adolescente, si era rivolta, per sottoporsi a rinoplastica, liposuzione e mastoplastica additiva, alla clinica Santa Maria La Bruna di Torre del Greco, ritenendola una delle strutture più qualificate della provincia di Napoli per quel genere di interventi. Ma per lei l’esito è stato tragico. E l’iter che l’ha portata alla morte è ora ricostruito nell’esposto che i due fratelli e la sorella, assistiti dall’avvocato Enrico Ricciuto, hanno presentato al procuratore di Torre Annunziata Nunzio Fragliasso che ha affidato l’indagine alla sostituta Andreana Ambrosino.
  • Generali, il board licenzia Cirinà. «Violati gli obblighi di lealtà»
Licenziato «con effetto immediato»: la decisione presa ieri dal board di Generali nei confronti di Luciano Cirinà, il top manager del gruppo — uno dei sei a riporto diretto dell’amministratore delegato Philippe Donnet — responsabile di tutta l’area Centro-Est Europa e candidato ceo nella lista presentata da Francesco Gaetano Caltagirone, fa salire la tensione in vista del rinnovo del consiglio il 29 aprile. Che cosa è successo? Per Generali Cirinà avrebbe violato l’obbligo «di lealtà» che lega un dirigente all’azienda. Il top manager era stato sospeso il 23 marzo dopo che — come lui stesso ha precisato — l’azienda gli aveva rifiutato un periodo di aspettativa, ma non si sarebbe trattato di un procedimento «disciplinare». A far scattare il licenziamento deciso ieri dal board presieduto da Gabriele Galateri sarebbe stata la presentazione del «programma strategico» della lista Caltagirone, che con oltre il 9% concorre con la «lista del board» che ricandida Donnet per un terzo mandato. A presentare i numeri del piano «Awakening the Lion» venerdì scorso a Milano sono stati lo stesso Caltagirone, Cirinà e il candidato presidente Claudio Costamagna: un piano alternativo a quello di Donnet, cui Cirinà pure ha lavorato per l’Est Europa.
  • Consob: donne nei consigli a quota 40%
sono donne il 41% dei membri dei consigli di amministrazione delle società quotate. Il dato è aggiornato a fine 2021 ed è contenuto nel Rapporto annuale della Consob sulla corporate governance. Un record: nel 2020 il dato si fermava al 38,8%. Addirittura al 7,4% nel 2011, prima che entrasse in vigore la legge Golfo-Mosca che ha introdotto il vincolo di genere nei Cda delle quotate. Inizialmente la riserva era del 30%, nel 2019 è stata innalzata al 40%. Dal 2019 a oggi la gran parte dei Cda si sono adeguati alla norma. Il rapporto Consob fa notare come l’ingresso delle donne abbia modificato le caratteristiche dei membri dei cda, abbassandone l’età media, innalzandone la quota di laureati e aumentando la diversificazione dei profili professionali. Il fatto che l’aumento delle donne nei cda sia dovuto più alla legge che a un cambio culturale è dimostrato dal fatto che, dove mancano prescrizioni, i passi avanti sono pochi. Le amministratrici delegate per esempio sono soltanto 16, pari a poco più del 2%. Più facile che alle donne sia riservato il ruolo di presidente: avviene in 30 casi, il 20,7% del totale. Da notare: nelle varie classifiche sul ruolo delle donne nel mercato del lavoro (Ilo, Eurostat, World economic forum) l’Italia è agli ultimi posti. Unico dato positivo è quello legato alla presenza delle donne nei Cda, che ci vede al passo con i principali Paesi europei.

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  • Licenziato Cirinà Ma la sfida Generali riscalda la Borsa
Si alza lo scontro su Generali. Ieri Luciano Cirinà, candidato ad della lista che si contrappone a quella dell’attuale management guidato da Philippe Donnet, è stato licenziato dall’azienda dove ha lavorato per 33 anni. In mattinata il cda del Leone, riunitosi sotto la presidenza di Gabriele Galateri di Genola, ha infatti deciso di interrompere con effetto immediato ogni rapporto con Cirinà. Il manager era stato sospeso dall’incarico di “Austria & Cee Regional Officer” lo scorso 23 marzo, e la decisione di licenziarlo in tronco è motivata «dalla violazione degli obblighi di lealtà e dalla grave violazione di altri obblighi previsti dal contratto di lavoro». Tra questi c’è quello di riservatezza, mentre proprio ieri Cirinà è volato a Washington per iniziare il road show con gli investitori, e illustrare le caratteristiche dalla propria lista e i miglioramenti che la cordata capitanata da Francesco Gaetano Caltagirone (secondo azionista del gruppo con oltre il 9%) intende proporre se dovesse prevalere in assemblea, al nuovo cda della compagnia. Tuttavia sia Cirinà, sia il presidente designato della lista Caltagirone, ovvero Claudio Costamagna, venerdì scorso hanno più volte precisato che la stesura del piano denominato Awakening the Lion si basa solo su informazioni pubbliche, accessibili a tutti. Come a dire che Cirinà – pur avvalendosi di consulenti illustri come Bain Capital – non avrebbe utilizzato nessuna informazione privilegiata, tant’è che per le aree dell’est Europa, di cui il manager è stato responsabile fino a una settimana fa, gli obiettivi sono identici a quelli del piano presentato lo scorso 15 dicembre da Donnet alla comunità finanziaria.

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