Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Stando alle indiscrezioni che si rincorrono tra Sondrio e Milano, la morale sembrerebbe un po’ gattopardesca: il radicale cambiamento di governance approvato lo scorso anno con il passaggio dalla cooperativa alla società per azioni nei fatti non determinerà stravolgimenti al vertice della Popolare di Sondrio.
Quattordici anni da timoniere e un totale di 32 anni nel gruppo. Entrato in Unipol nel 1990, a 25 anni, fresco di laurea con lode in Economia all’Università di Bologna, in occasione della prossima assemblea di primavera Carlo Cimbri lascerà la guida operativa del gruppo assicurativo per assumerne la presidenza. Un passaggio che è stato annunciato dalle stesse cooperative azioniste di Unipol che considerano il manager l’uomo giusto per prendere il posto di Pierluigi Stefanini, avendo dimostrato sul campo, in questi anni, di saper catalizzare la fiducia di tutti e la stima dal mercato.
Attenzione all’execution, forte focalizzazione sulla riorganizzazione del business assicurativo e dell’asset management. Sono queste due linee-guida del piano industriale per le Generali di Luciano Cirinà, candidato a.d. uscito come il coniglio dal cappello della lista di Francesco Gaetano Caltagirone presentata al mercato martedì scorso e che comprende come presidente Claudio Costamagna. Secondo indiscrezioni, alcuni fondi azionisti della compagnia sarebbero tuttavia pronti a contestare la designazione del manager, che non potrebbe presentare un piano industriale avendo già contribuito a elaborare anche quello che si propone di sfidare, ossia il progetto strategico firmato da Philippe Donnet.
Quella che si prepara per il 29 aprile, giorno dell’assemblea (in remoto) delle Generali è un confronto tra una lista per lo più romanocentrica con una per lo più esterofila. Ma al di là della cronaca che coprirà il cammino da qui al 29 aprile, la vicenda Generali deve essere attentamente analizzata dai legislatori e dalla Consob, perché segna il tramonto di un meccanismo di elezione dei consigli di amministrazione ormai superato dai fatti.
Il mercato auto nel 2030: Tesla vende 20 milioni di vetture elettriche, General Motors e Stellantis 5 milioni a testa, Volkswagen 4 milioni, Bmw e Mercedes 2 milioni ciascuna. Nell’insieme le sole case occidentali consegnano oltre 40 milioni di veicoli a batteria all’anno, sette volte più del totale globale 2021. I prezzi di un’auto elettrica e di una a benzina si equivalgono del resto da qualche anno, per alcuni costruttori già dal 2026. Le reti di ricarica sono capillari e riforniscono perlopiù di energia rinnovabile. Lo scenario al 2030 disegnato dai piani strategici delle maggiori case è talmente idilliaco da risultare poco credibile.
La polizza di Groupama può contare su un’ampia offerta di sottostanti e di opzioni contrattuali
La polizza di Cardif Vita mira alla personalizzazione grazie a numerose opzioni contrattuali
Le assicurazioni digitali entrano nel calcio: la società Wefox, infatti, ha stretto una partnership con l’Ac Milan. Ne parliamo con Tomaso Mansutti, head of international partnerships del gruppo.
- Il peso dei costi sulla unit linked Unipol Investimento Energy
La unit linked UnipolSai Investimento Energy prevede una sottoscrizione minima di 5mila euro, con possibili versamenti aggiuntivi da almeno 2.500 euro. Il contraente può selezionare tra vari fondi interni in base alla propensione al rischio e alle aspettative.Polize s La prestazione, in caso di decesso dell’assicurato, riconosce una maggiorazione sul valore delle quote dei fondi decrescente in base all’aumentare dell’età dell’assicurato, che parte dal 30% se il decesso avviene entro il 39esimo anno.
- Tasse. Fari puntati sull’Iva delle gestioni
Chi sottoscrive un servizio di gestione patrimoniale paga l’Iva, chi compra le quote di un fondo comune no. E sul servizio di consulenza? Solitamente sì, ma ci sono casi in cui sono previste esenzioni. «Fino a qualche anno fa, molti servizi di investimento erano esenti da Iva», spiega Paolo Ludovici, fiscalista partner dello studio Gatti Pavesi Bianchi Ludovici. «Nel 2013 – prosegue – il quadro ha cominciato a cambiare per effetto di una norma che ha previsto l’assoggettamento a Iva delle gestioni individuali di portafoglio». L’esenzione quindi «non è ammessa quando la gestione «ha natura individuale ma è prevista per le gestioni collettive, che per l’Agenzia delle Entrate includono le gestioni effettuate dalle compagnie assicurative anche in relazione a polizze unit linked», spiega Ludovici.
- Mutuo soccorso si buttano anche nel danni
Angeli o demoni? Per le società di mutuo soccorso probabilmente una definizione neutra che sta nel mezzo è la più adeguata. Ma l’assenza di controlli sulla loro stabilità finanziaria e il percorso facilitato previsto per la promozione dei servizi presso il pubblico – senza i particolari lacci e lacciuoli riservati agli intermediari assicurativi autorizzati – sono delle anomalie sempre più evidenti in un mercato, come quello della salute dove anche i grandi gruppi hanno difficoltà di fronte a richieste di prestazioni crescenti in tempi di covid e nel post pandemia.
- Polizze linked. Regole italiane applicabili anche a compagnie Ue
Campo da gioco più livellato, con regole valide per compagnie italiane ed europee (targate Irlanda o Lussemburgo) e apertura ai titoli privi di rating oltre il 5%. Sono queste le principali novità contenute nel regolamento sui prodotti assicurativi linked posto in consultazione da Ivass (authority italiana del settore assicurativo) l’11 marzo scorso che dovranno essere rispettate anche dalle imprese dell’Ue «operanti in stabilimento o in libertà di prestazione dei servizi sul territorio italiano».
- Assicurazioni salute. Italia fanalino di coda in Europa
L’Italia è fanalino di coda in Europa in termini di quota della spesa sanitaria privata destinata all’assicurazione salute: 11% per l’Italia contro il 27% per la media dei paesi Ue e dell’Europa occidentale. Siamo ai livelli della Grecia. Il dato emerge da un’analisi inedita di McKinsey realizzata sui dati 2020 (l’anno dell’inizio della pandemia). Analizzando le tipologie dei segmenti di clientela assicurati, si nota che oltre due terzi dell’assicurazione salute in Italia è legata a clienti istituzionali: fondi sanitari e imprese. «I grandi fondi sanitari operano in un mercato assicurativo molto competitivo, spesso non profittevole per le assicurazioni, per cui la spesa assicurativa attuale risulta per definizione compressa – spiega Piero Gancia, senior partner di McKinsey & Company –.
- Osservatorio Pir Per i gestori conti in attivo anche a febbraio