IL GRUPPO CHIUDE IL 2021 CON UTILI RECORD A 1,6 MILIARDI E ALZA CEDOLA E OBIETTIVI 2022
di Anna Messia
I ricavi aumentano oltre le attese, l’esposizione alla Russia e all’Ucraina è appena lo 0,1% e il gruppo, già in passato, ha dimostrato di essere un porto sicuro quando i mercati sono ballerini. Così, anche in un contesto pieno di incertezze, Poste Italiane non ha avuto dubbi ad alzare la cedola per il 2022, avviando allo stesso tempo una politica dei dividendi più ricca anche per i prossimi anni e alzando contemporaneamente gli obiettivi per l’anno in corso. «Stiamo attuando una politica anti-fragile che ci consente di adattarci e di reagire con successo a questa fase di forte incertezza», ha detto l’amministratore delegato Matteo Del Fante presentando il bilancio 2021 chiuso con un utile netto record, in crescita del 31%, a 1,6 miliardi e ricavi in aumento del 6,6% a 11,2 miliardi. Per quanto riguarda in particolare il dividendo, quello relativo al bilancio 2021 è stato incrementato a 0,59 euro, in crescita del 21% sul 2020 e più alto del target iniziale fissato a 0,55 euro. Non solo. Anche il tasso di crescita annuale atteso è stato rivisto al rialzo, dal 6% al 7%: in pratica nel 2023 l’obiettivo sarà di 0,63 e per l’anno successivo ci si aspetta una cedola di 0,68 euro. Mentre il nuovo obiettivo dei ricavi per il 2022 è di 11,7 miliardi (rispetto alla precedente guidance di 11,6 miliardi), con 2 miliardi di risultato operativo (rispetto a 1,9 miliardi) e 1,4 miliardi di utile netto (su 1,3 miliardi). «La trasformazione industriale iniziata con il piano Deliver 2022 e proseguita con quello 24SI ha permesso di migliorare le perfomance dell’azienda facendo leva sulla piattaforma omnicanale integrata del gruppo», ha sottolineato Del Fante, con le operazioni straordinarie che hanno avuto una funzione di acceleratore. A partire dalla piattaforma Lis, attiva nel mercato italiano dei pagamenti di prossimità e rilevata per 700 milioni, il cui closing è atteso nel terzo trimestre e dovrebbe accelerare la realizzazione della strategia omnicanale di Poste Italiane, favorendo la transizione verso i pagamenti digitali e consolidando la crescita nel business del proximity payment con quasi 54.000 punti vendita convenzionati. Guardando ai prossimi mesi per Poste Italiane rimarrà strategico lo sviluppo del risparmio assicurativo, che continua a essere il pilastro del gruppo con un risultato operativo 2021 di 1,123 miliardi, in crescita del 13,9% sul 2020. Anche il risparmio postale sarà centrale, grazie anche alla nuova convenzione firmata con Cassa Depositi e Prestiti che durerà per la prima volta 4 anni, in linea con il piano. Nel 2021 le commissioni di distribuzione del risparmio postale sono diminuite del 5,3% a 1,8 miliardi ma comunque in linea con gli obiettivi del piano. L’intero comparto dei servizi finanziari ha avuto un risultato operativo di 747 milioni, mentre il risultato operativo del settore pagamenti e mobile è stato di 282 milioni (+8,8%). Il settore della corrispondenza, pacchi e distribuzione (ebit -305 milioni) raggiungerà l’equilibrio a fine piano, ha promesso poi il numero uno del gruppo, spingendo sui pacchi e sull’efficienza. Nonostante gli inevitabili problemi legati alla truffe legate sul superbonus edilizio, Poste Italiane ha poi registrato ricavi aggiuntivi di 70 milioni grazie all’acquisto dei crediti d’imposta, che hanno hanno oggi raggiunto 7,5 miliardi di euro, su un plafond massimo fissato a 9,5 miliardi. «Ci aspettiamo di arrivare alla nostra capacità piena entro fine anno», ha detto Del Fante, mentre buona parte dei crediti d’imposta che erano stati sequestrati, con Poste Italiane «terzo in buona fede», sono stati oggi dissequestrati.
Per quanto riguarda nuove possibili acquisizioni, Del Fante ha detto che non c’è niente di specifico in vista, ma resta il focus in ambito logistico dove c’è fermento a livello nazionale. «Poste dovrà diventare operatore logistico più ampio. Il prossimo passo», ha spiegato, «è la logistica di magazzino o di settore, come la sanità». L’acquisizione di Plurima nel giorni scorsi, per 130 milioni, leader in Italia nei servizi di logistica sanitaria, trasporti e outsourcing amministrativo va proprio in questa direzione. Confermato anche il debutto nel settore dell’energia per fine anno, nonostante il rincaro dei prezzi in atto per la guerra in Ucraina. «Ci rendiamo conto e riconosciamo che lo scenario energetico è cambiato e il nostro sarà un ingresso cauto, tuttavia confermiamo le nostre ambizioni 2024», ha concluso Del Fante. I costi di avviamento sono stati pari a 16 milioni nel 2021 e il piano prevede il breakeven nel 2024 e un ebit positivo nel 2025 con 700 mila clienti nel 2023, 1,1 milioni nel 2024 e 1,5 milioni nel 2025. (riproduzione riservata)
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