Poco controllo da parte dell’investitore e politiche bancarie non sempre trasparenti portano alla perdita del capitale. Martingale Risk, società di consulenza finanziaria e legale, ha già finalizzato il recupero di 256 milioni di euro, ed ha altre 5 mila pratiche aperte
Secondo il Centro studi di Unimpresa sono quasi 11 milioni gli italiani a rischio di povertà, 1.6 in più rispetto al 2015, con una crescita del 15%.
Una fotografia che certifica la forte difficoltà economica del Paese. Il primo dei responsabili della situazione è sicuramente il Covid-19, ma vanno anche considerati i comportamenti, non sempre corretti, da parte degli intermediari bancari italiani. Questi, infatti, tenderebbero ad applicare costi occulti, o non si atterrebbero correttamente ai propri obblighi legali a tutela del risparmiatore che, invece, si ritrova ad avere un controllo limitato sulle attività. Questo è quanto sostiene Martingale Risk, società di consulenza finanziaria e legale fondata nel 2009, specializzata nelle attività di negoziazione e nelle azioni legali finalizzate al recupero delle perdite subite a causa di prodotti bancari e finanziari.
Talvolta, purtroppo, una scarsa preparazione del consumatore, unita a politiche bancarie poco trasparenti, può tradursi in scelte sbagliate e nella perdita anche totale del capitale.
Operando al fianco di imprese e privati, a oggi Martingale Risk ha finalizzato il recupero di circa 256 milioni di euro, sia attraverso la negoziazione extra-giudiziale con le banche, sia a seguito di azioni legali.
Attualmente, l’azienda, con un aumento di richieste del 30% rispetto all’anno precedente, ha in lavorazione circa 5.000 pratiche, il 65% di privati e il 35% di aziende, di tutta Italia, “e la maggior parte legate proprio alla tendenza dolosa, consapevole o meno, delle banche nel vendere titoli o contratti contenenti costi occulti o senza rispettare i propri obblighi di informazione, diligenza o profilatura sanciti dalla normativa italiana ed europea”, spiega la società in una nota.
Il risparmiatore spesso non è a conoscenza dei costi e delle commissioni che le banche trattengono. Inoltre, va considerato che, chi sottoscrive, non ha quasi mai le competenze per capire se le operazioni fatte siano realmente vantaggiose. Ci si affida al proprio consulente, scordando che, non sempre le perdite sono collegate ad andamenti sfortunati del mercato, ma a comportamenti superficiali da parte dell’istituto bancario.