hdi Anna Messia
Generali, il terzo assicuratore più grande d’Europa, chiuderà il proprio ufficio di rappresentanza a Mosca. Luciano Cirinà, Giorgio Callegari e Paolo Scaroni, i tre membri italiani del consiglio di amministrazione di Ingosstrakh, la compagnia russa di cui Trieste detiene il 38,5%, lasceranno il loro incarico. Mentre Europ Assistance, la compagnia di assistenza del gruppo, che opera anche nel Paese, chiuderà la propria attività in Russia. Solo a gennaio scorso, il presidente di Generali Gabriele Galateri di Genola è stato uno dei numerosi dirigenti italiani che hanno partecipato a una videoconferenza con il presidente russo Vladimir Putin per discutere del futuro dei rapporti commerciali italo-russi. Dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia il gruppo ha però deciso prontamente di congelare tutte le attività nel Paese e donerà 3 milioni di euro per supportare i programmi a favore dei rifugiati. Più volte in passato Generali sembrava pronta a stringere la sua presa in Russia, provando ad aumentare (senza successo) la quota in Ingosstrakh ad oltre il 50% rilevando la quota dell’oligarca Oleg Deripaska. Poi, all’inizio dell’anno scorso, l’attenzione è stata dirottata su altri dossier: Vtb Insurance, Rosgosstrakh e Reso-Garantia, con quest’ultima che sembrava la più probabile in un’operazione che era stata valutata ad oltre 2 miliardi di euro. L’acquisto è però fortunatamente sfumato anche a causa delle divergenze emerse nel cda di Generali con l’opposizione immediata degli ex consiglieri Romolo Bardin e Francesco Gaetano Caltagirone. L’esposizione del Leone nel Paese è così rimasta limitata a circa 300 milioni (il valore stimato del 38,5% di Ingosstrakh). Intanto, tornando alla contesa di Generali in Italia, tra poco più di dieci giorni (14-15 marzo) è attesa la presentazione delle tre liste in vista dell’assemblea di primavera. Quella del cda, con la riconferma del group ceo Philippe Donnet e la presidenza di Andrea Sironi, ma anche quella di Assogestioni, che sta continuando a tenere riunioni per la scelta dei suoi candidati, oltre ovviamente a quella di Caltagirone, che sarà quasi certamente di maggioranza. (riproduzione riservata)
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