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Il caso Generali continua a generare tensione in Fondazione Crt. A causare qualche mal di pancia è stata la convocazione da parte della Consob dopo l’esposto del Leone di Trieste di inizio febbraio. Generali si era rivolta alla Commissione di Borsa per verificare, in sostanza, se sussistesse un concerto tra Crt, Delfin (Leonardo Del Vecchio) e Francesco Gaetano Caltagirone, titolari complessivamente del 16,3% della compagnia assicurativa. La Consob avrebbe convocato per domani sia la fondazione torinese sia Delfin. Normale amministrazione dopo l’esposto? Può essere. Ci sta che l’authority guidata da Paolo Savona proceda con verifiche, vista la delicatezza della situazione. Quello che in realtà alcuni consiglieri della Crt non hanno gradito è che la convocazione, arrivata venerdì, non è stata pienamente e prontamente condivisa con gli altri consiglieri da parte del presidente Giovanni Quaglia. Anzi, la convocazione d’urgenza di un consiglio straordinario (che si è poi tenuto ieri in mattinata), sarebbe stata sollecitata proprio da uno dei membri del board. La riunione di ieri mattina, secondo quanto risulta, avrebbe permesso al cda di prendere atto della convocazione da parte della Consob, alla quale parteciperà il presidente Quaglia in persona. La tensione ai vertici della fondazione però resta, così come la sensazione che il consiglio non sia più così compatto come un tempo attorno al presidente. Nell’ambito del caso Generali all’interno dell’ente torinese qualcuno non avrebbe apprezzato la gestione di Quaglia; pur rimanendo al fianco di Caltagirone e Del Vecchio avrebbe dovuto essere più istituzionale, sostengono tali voci critiche. (riproduzione riservata)
Fonte: logo_mf