IL 2021 IN CRESCITA DEL 163% A 96 MILIONI DI EURO. DIVIDENDO DI 0,15 EURO AD AZIONE
di Giovanni Galli
Cattolica assicurazioni, controllata di Generali dal 5 novembre, ha chiuso il 2021 con un utile netto di 96 milioni di euro, in crescita del 163% rispetto all’anno precedente. Il cda proporrà all’assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo unitario di 0,15 euro per azione.
La raccolta premi complessiva è salita del 9,8% a 5,166 miliardi. Nel business Vita si riscontra un incremento del 16,6% grazie al balzo delle unit linked (+152,3%). In aumento dell’1,4% anche la raccolta del business Danni diretto grazie al Non auto. Il combined ratio si è attestato all’89,1%, in aumento di 2,3 punti percentuali. Lo scorso esercizio aveva beneficiato di un forte calo della frequenza sinistri a seguito del lockdown molto rigido. Il risultato operativo ha visto un calo del 14,7% a 300 milioni. Sia il risultato del segmento Danni (248 milioni dai 276 dello scorso esercizio) sia quello del Vita (55 milioni da 79) risultano in flessione. La compagnia ha precisato che sul risultato Danni, sia pure a ottimi livelli, ha pesato la ripresa della frequenza sinistri auto, mentre sul Vita hanno inciso gli accantonamenti sulle polizze cosiddette dormienti e altri fattori one-off legati al livello dei tassi. Il roe operativo si è attestato al 7,3%. L’indice Solvency II era pari al 203% comprensivo dell’effetto dividendo.

In seguito all’ingresso di Cattolica e delle sue controllate nel perimetro del gruppo Generali, dallo scorso novembre sono partiti i cantieri di lavoro per sviluppare le sinergie nelle rispettive aree aziendali al fine di procedere verso l’integrazione operativa tra le parti e la definizione di processi di lavoro comuni e sinergici. Tutti i cantieri stanno proseguendo secondo il crono-programma. «I risultati confermano il posizionamento di Cattolica tra le principali realtà del settore e certificano la grande qualità del lavoro svolto da management, dipendenti e reti distributive», ha commentato l’a.d. Carlo Ferraresi. «Nonostante un contesto complesso e sfidante, la raccolta premi segna una crescita importante a 5,2 miliardi di euro, in aumento in entrambi i rami di business e in particolare nel Vita. La fiducia di cui godiamo sul mercato, l’efficacia delle nostre azioni commerciali e la grande focalizzazione al risultato ci hanno permesso di battere la nostra guidance sul risultato operativo, che si attesta a 300 milioni di euro, e di portare l’utile di gruppo a 96 milioni».

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