Il gruppo francese Axa, numero due delle assicurazioni in Europa, detiene una partecipazione di poco meno del 40% nell’assicuratore danni russo, Reso-Garantia
In seguito all’invasione russa dell’Ucraina, Axa aveva sottolineato la sua limitata esposizione diretta nei paesi belligeranti, anche se la partecipazione nella compagnia russa la mette ora sotto pressione per via delle sanzioni dell’Occidente da un lato e dall’altro per il rischio delle rappresaglie russe.
Pressione arrivata ai massimi lunedì, quando Mosca ha firmato una legge che vieta agli assicuratori russi di effettuare transazioni con assicuratori, riassicuratori e intermediari appartenenti ai cosiddetti “Stati ostili”, con particolare riferimento ai paesi dell’Unione Europea.
Axa non ha per ora reagito all’annuncio della nuova disposizione normativa che mette in grossa difficoltà gli assicuratori russi, ma rende noto che sta monitorando l’evolversi della situazione.
Intanto, secondo quanto riferisce Les Echos, Axa ha deciso, fino a nuovo avviso, di non sottoscrivere nuovi affari o rinnovare contratti assicurativi o riassicurativi in Russia e neanche di effettuare investimenti in asset russi.
Axa non ha un proprio team a Mosca, ma solo la partecipazione nell’assicuratore auto Reso-Garantia, che risale al 2017, quando il gruppo, allora in pieno sviluppo nell’Europa dell’Est, spese 810 milioni di euro per rilevare una quota di poco inferiore al 40%.
Tuttavia, il contributo di Reso-Garantia ai risultati di Axa non è “significativo”, ha sottolineato Thomas Buberl, durante la presentazione dei risultati annuali del Gruppo.La compagnia russa ha registrato nel 2020 un utile netto di 423 milioni di euro.