di Marco Capponi
Utile netto consolidato in aumento del 54% e dividendo proposto a 28 centesimi per azione (6,5% di rendimento), in crescita annua del 27%, per Anima, che ha presentato ieri i dati di bilancio del 2021. Un anno caratterizzato da una raccolta netta positiva per 6,1 miliardi di euro, al netto delle deleghe di Ramo I, con masse gestite totali che sono arrivate a fine dicembre a quota 204 miliardi, anche grazie a una performance netta ponderata dei fondi comuni di oltre il 7,2%. In aumento le commissioni nette di gestione, il cui valore è stato pari a 295,9 milioni (+8%). Quelle di incentivo, invece, sono state pari a 141,4 milioni, quasi il doppio dei 78,4 registrati nel 2020. Considerando queste ultime e gli altri proventi, i ricavi totali hanno raggiunto quota 475,2 milioni, +25% anno su anno. Tendendo in conto costi operativi per 86,6 milioni (+7%) e un rapporto costi/ricavi complessivi al 25,9%, l’utile ante imposte ha raggiunto 315,2 milioni, segnando un crescita annua del 37%. L’utile netto è stato, invece, pari a 238,7 milioni, il 54% in più rispetto ai 155,4 contabilizzati nel 2020.
La posizione finanziaria netta consolidata al 31 dicembre è risultata positiva per 25,2 milioni, in forte miglioramento rispetto al rosso di 161,4 milioni di fine esercizio 2020. Oltre allo stacco del dividendo, il cda ha approvato l’avvio di un nuovo piano di riacquisto di azioni proprie per un ammontare massimo di 25 milioni.
Alessandro Melzi d’Eril, amministratore delegato di Anima, ha ricordato come, in un anno di per sé ottimo per il risparmio gestito, «il canale retail è tornato in positivo anche grazie a una rinnovata spinta derivante dalle relazioni commerciali con i partner strategici». Il manager ha poi evidenziato che il gruppo «ha realizzato ancora una volta una performance dei fondi superiore alla media del mercato, grazie al talento del team di gestione e a un sistema di pricing decisamente competitivo per il contesto domestico» (riproduzione riservata)
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